Dalle sezioni del PCL

Appello per una grande manifestazione contro la chiusura della Casa delle Culture

3 Maggio 2018
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La giunta comunale di destra che sta conducendo allo sfascio la città di Arezzo vuole chiudere la Casa delle Culture nella ex caserma Cadorna, l'unica esperienza istituzionale di incontro e di integrazione fra i cittadini appartenenti a culture e etnie diverse.

Nella scorsa assemblea tenutasi il 26 marzo nella Casa delle Culture, noi del Partito Comunista dei Lavoratori ci siamo chiaramente espressi in favore della occupazione dei locali quale immediata risposta all’intenzione della giunta Ghinelli di chiudere con questa fondamentale esperienza, indispensabile per la città di Arezzo.
Ricordiamo che in assemblea abbiamo evidenziato come dietro tale intenzione ci sia non la necessità di risparmiare sul bilancio del Comune (i soldi per le attività della Casa sono già stanziati fino al 2020) o di recuperare i locali per attività universitarie (peraltro marginali), ma la precisa volontà di eliminare tutto ciò che può essere di ostacolo al proseguimento di certe politiche razziste e fasciste. Non si spiega altrimenti la rigida decisione della giunta, che vuole per forza concludere con una realtà che funziona, che offre accoglienza e integrazione a persone immigrate e che ormai è indispensabile alle attività di studenti e operatori. Con un colpo di mano, il Sindaco avoca a sé il diritto di vita o di morte di una struttura che appartiene a tutta la cittadinanza, della cui sorte non si è discusso nemmeno in Consiglio comunale.

Ma è presto detto: per una destra che basa il proprio consenso sulla truffa e sulla propaganda della presunta insicurezza del territorio e sulla presunta delinquenza degli immigrati, la Casa delle Culture rappresenta un modello da cancellare.

La classe lavoratrice di Arezzo, come risultato di anni di licenziamenti e precarizzazione del lavoro, di anni di politiche speculative dei capitalisti locali e nazionali, di anni di privatizzazioni dei servizi pubblici, sta lottando contro grandi difficoltà quotidiane che sconfinano con la povertà, a prescindere dal colore della pelle e dalla provenienza. Quando le cose vanno male la risposta dei capitalisti è sempre quella: maggiore austerità, più forti tentativi di reperire risorse dalle tasche dei lavoratori, riducendo i servizi e i beni pubblici come la sanità, la scuola, i trasporti ecc., consegnando tutto alle mani degli interessi privati.
Ma adesso le risorse sono terminate, e anche la pazienza.

Gli esponenti della destra locale che predicano nazionalismo e razzismo rappresentano la classe dominante e suoi interessi. Il loro obbiettivo è dividere la comunità, instillare paure e causare distrazione dai reali problemi che affliggono la classe lavoratrice.
A fronte dell'arroganza e delle strategie politiche segregazioniste di questa giunta fascio-leghista, noi lanciamo un appello a tutte le forze politiche e sociali antirazziste e antifasciste della città di Arezzo, medaglia d'oro per la Resistenza, per l'organizzazione di una grande manifestazione, che gridi forte la propria contrarietà alle politiche razziste della giunta di destra che sta distruggendo sempre di più il tessuto sociale dei quartieri, e chiami in piazza cittadini, associazioni, studenti, insegnanti, lavoratori, partiti, per dire NO a decisioni che vanno al di là persino del semplice civile buon senso.

Opponiamoci a chi tenta di distruggere le speranze di convivenza, integrazione, dignità di vita e di lavoro per cittadini italiani e stranieri.

Partito Comunista dei Lavoratori – sezione di Arezzo

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