Rassegna stampa

Partito Comunista dei lavoratori, delegazione molisana al congresso nazionale

Dal 3 al 6 gennaio a Rimini si terrà il congresso nazionale costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori

31 Dicembre 2007

Il Coordinatore del PCL per il Molise Tiziano Di Clemente presenta la delegazione regiionale eletta al prossimo congresso costitutivo nazionale

(AltroMolise - Il Quotidiano Telematico) - Il 28 dicembre scorso il coordinamento del Molise ha eletto la delegazione molisana, composta di 4 compagni: Michela Mastrangelo e Sabino Lo Buono (Campobasso), Pino Lanza operaio Slai Cobas (Termoli), Tiziano Di Clemente (Isernia).
Vogliamo creare un polo anticapitalistico contro centrosinistra e centrodestra, che costruisca la più ampia unità dei lavoratori, dei precari e dei disoccupati, sulla base di una vertenza generale per ridistribuire la ricchezza, a partire dall’aumento dei salari, dall’abolizione delle leggi sulla precarizzazione fatte da centrosinistra e destra (legge Maroni e Pacchetto Treu), salario garantito per chi è in cerca di prima occupazione e per i disoccupati, abolizione delle controriforme pensionistiche e della previdenza privata integrativa, con garanzia della pensione pubblica dignitosa vincolata all’ultimo salario migliore, investimenti massicci sotto controllo popolare ad esempio su scuola pubblica, sanità pubblica, edilizia popolare, trasporti, risanamento ambientale, servizi sociali pubblici, contro ogni privatizzazione. Dove prendere le risorse? Solo ad esempio: dalle regalie alle grandi imprese per trasferimenti e agevolazioni (44 miliardi di euro solo tra il 2000 e il 2006), dagli immensi profitti dei grandi gruppi economici in decenni di supersfruttamento dei lavoratori (nel 2005 le prime venti aziende 41 miliardi di euro), dalla grande evasione fiscale (circa 200 miliardi l’anno) molta riferita al grande capitale o anche alla Chiesa che sottrae 6 miliardi l’anno di agevolazioni Iva, Ici ecc., dai 21 miliardi di spese per guerre e profitti dell’industria militare. Con una riforma fiscale che abbassi il prelievo sui lavoratori e recuperi sui grandi redditi, patrimoni e rendite: già solo le famiglie con patrimonio superiore a 500 mila euro possiede in totale un patrimonio di 800 miliardi.
Mettere in discussione le leve del potere: industria, credito, servizi, telecomunicazioni, stampa sono tutte in mano ad una ristretta oligarchia di potentati finanziari. E’ la dittatura di una minoranza di capitalisti. Di qui la necessità della nazionalizzazione senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori di tutti settori e servizi strategici privatizzati negli ultimi anni, di tutte le industrie che licenziano ed inquinano, delle assicurazioni e delle banche che con il loro strozzinaggio e le loro truffe opprimono e rapinano ampie masse popolari, l’unificazione sotto il controllo pubblico e democratico della sanità privata e della scuola privata per garantite l’universalità e la gratuità dei diritti fondamentali.
Rifondare il partito internazionale dei lavoratori: contro le guerre, per unificare tutte le lotte e le ribellioni in corso nel mondo contro le ingiuste delle multinazionali e del regime capitalista, per portare i diritti dei lavoratori dei paesi poveri al livello di quelli occidentali e non il contrario come fa chi scatena guerre tra poveri di stampo anche razzista.
Misure incompatibili con le leggi economiche del mercato? E’ vero. Infatti noi ci battiamo per l’alternativa socialista per cui è il capitalismo ad essere incompatibile con le suddette esigenze della maggioranza della società. In una società socialista governata dai lavoratori l’incremento della produttività derivante dell’enorme progresso tecnologico consentirebbe una riduzione progressiva dell’orario di lavoro e una distribuzione tra tutti del lavoro che c’è: invece, nel sistema capitalistico viene utilizzato solo a vantaggio dei padroni con aumento del tempo di lavoro giornaliero e di vita (età pensionabile), della disoccupazione, dello sfruttamento. Un governo ed una democrazia che sia diretta espressione dei lavoratori, un altro stato, dove ad esempio si è eletti nei luoghi di lavoro e nel territorio, revocabili in ogni momento e con stipendio non superiore a quello di un operaio, con liberissimo ed ampio confronto tra soggetti e partiti, nell’ambito di forme di autorganizzazione democratica delle classi popolari. Spiegheremo perché il socialismo non è fallito ma è stato solo tradito, dalla cosiddetta “socialdemocrazia” e soprattutto dal criminale regime stalinista, che ha usato ignobilmente la bandiera rossa al servizio di una burocrazia parassitaria simile per certi versi a quella fascista, distruggendo gli strumenti di auto organizzazione democratica delle masse che il partito bolscevico di Lenin e di Trotskij aveva iniziato a costruire. Lo stalinismo è stata la esatta negazione del comunismo.
Nell’ Italia di oggi, la “sinistra arcobaleno” (PRC, SD, PDCI, Verdi) non fa altro che consentire il varo di misure di guerra e antisociali in continuità con quelle del governo di destra, pur di assicurarsi ministeri e la presidenza della camera (e questa è l’unica loro vera bussola).
Per questo in Italia e nel Molise dobbiamo e vogliamo costruire il Partito Comunista dei Lavoratori e su tali basi fonderemo anche le nostre iniziative, nel Molise, rispetto alle politiche e alle realtà locali.

Tiziano Di Clemente - URL: http://www.altromolise.it/notizia.php?argomento=appuntamenti&articolo=29162

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FONTE

  • mikmak@infinito.it