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L'agguato razzista di Macerata e i suoi responsabili

3 Febbraio 2018
macerata


A Macerata un fascista armato dal razzismo, già candidato di Salvini, ha fatto fuoco contro sei persone di nazionalità africana, cui va innanzitutto la nostra piena solidarietà. Il tentativo di Salvini di usare questa aggressione xenofoba per rilanciare la propria campagna razzista è odioso. E ancor più nauseante è l'appoggio entusiasta di Forza Nuova all'aggressore criminale, a riprova del suo timbro fascista.

La verità è che le politiche dominanti di questi anni e decenni hanno arato il terreno della destra peggiore. Sia accumulando miseria e disperazione sociale a vantaggio del profitto, sia dirottando la rabbia sociale contro gli immigrati per impedire che si rivolga contro i capitalisti, sia legittimando la xenofobia con le politiche di segregazione e umiliazione dei migranti. Incluse le politiche del rifiuto: rifiuto di canali umanitari, di una accoglienza dignitosa, di diritti elementari. Gli accordi criminali stipulati da Minniti con le bande dei tagliagola libici per segregare decine di migliaia di migranti in luoghi di tortura e stupri, nel nome della “sicurezza”, hanno concorso pienamente alla legittimazione del razzismo. Perché non è razzista solo il criminale che spara sugli immigrati. Razzista è anche il sottofondo politico e culturale che ha armato la sua mano.

Per queste ragioni non sappiamo che farcene delle parole ipocrite di condanna da parte di Gentiloni, di Matteo Renzi, o del M5S, che ha gareggiato cinicamente con la Lega nel corteggiamento della xenofobia. La battaglia antirazzista e antifascista deve unire più che mai la campagna per la difesa dei migranti alla battaglia contro il capitalismo e tutti i partiti che lo governano, o che ambiscono a governarlo. Il capitalismo è miseria sociale e morale. Solo un governo dei lavoratori può fare pulizia.
Sono, in fondo, le ragioni per una sinistra rivoluzionaria.

Partito Comunista dei Lavoratori

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