Dalle sezioni del PCL

Solidarietà ai 9 denunciati per il corteo contro Lealtà e Azione

Il PCL quel giorno era in prima linea e continuerà a rimanere al fianco degli antifascisti genovesi

18 Dicembre 2017
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La sezione di Genova del Partito Comunista dei Lavoratori esprime la propria massima solidarietà e vicinanza ai 9 compagni e compagne denunciati dalla Digos per il corteo e il presidio contro Lealtà&Azione, e tutte le forze neofasciste genovesi, del 28 Ottobre.
Denunce ridicole e strumentali (imbrattamento e accensioni pericolose) che mostrano come le FF.OO. , le istitituzioni e la magistratura cerchino in ogni modo di coprire le forze dell'ultradestra – funzionali ad alimentare le distrazioni di massa xenofobe e nazionaliste – e di colpire invece chi quotidianamente porta
avanti la battaglia per un antifascismo militante nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle strade.
Noi del Partito Comunista dei Lavoratori in quella piazza c'eravamo, e rivendichiamo la presenza al fianco dei compagni denunciati e dentro il percorso di lotta e di costruzione dell'Assemblea Antifascista Genovese. Quel giorno, con una prova di forza sull'antifascismo di facciata, istituzionale e fatto di semplici retoriche commemorative e costituzionaliste, lo spezzone antifascista e anticapitalista portò oltre 200 persone al presidio in Via Serra in cui venne saldata simbolicamente la porta della sede candidata ad ospitare l'organizzazione neofascista.

Colpire quella dimostrazione di combattività antifascista mette solo in mostra il connubio esistente tra fascismo e le forze politiche “democratiche” che si alternano al potere (primi tra tutti Partito Democratico di Minniti e Renzi, la Lega Nord di Salvini e Maroni e il Movimento5Stelle di DiMaio, Grillo&CasaleggioJr) , che sperano di utilizzare le forze dell'ultradestra come baluardo informale contro l'unità degli sfruttati e contro le organizzazioni della sinistra radicale e anticapitalista, fornendogli l'humus politico attraverso la retorica dell'invasione e dell'emergenza migranti con cui nascondere l'aggressione generale contro ogni sfruttato, salariato o disoccupato, di qualsiasi nazionalità e etnia sia.
Intanto le azioni intimidatorie, le aggressioni a migranti, rom, giornalisti e militanti della sinistra portate avanti dagli stessi neofascisti – come le più recenti di ForzaNuova e CasaPound – fanno giusto un po' di clamore giornalistico, permettono ai responsabili della quotidiana macelleria sociale di condannare formalmente e ipocritamente gli “eccessi” di questi “ragazzacci” e rimangono regolarmente impuniti.

Solo costruendo una lotta antifascista, capace di saldarsi con le resistenze che si sviluppano ogni giorno in ogni ambito (casa, lavoro, scuola, servizi, migrazioni) e capace di porre in essere le basi per il rovesciamento di questa società fondata sullo sfruttamento, sulla concorrenza e sulla guerra, si potrà fermare la crescita delle organizzazioni neo-fasciste colpendone direttamente le cause: la società borghese e capitalistica e i governi di centrodestra e centrosinistra che esprimono gli interessi di sfruttatori, schiavisti e speculatori sempre più spudoratamente.
Mentre le politiche del Governo Gentiloni e di Minniti producono migliaia di morti, stupri, internamenti e torture per i migranti e ingrassano i governi africani complici della miseria e delle guerre a beneficio degli interessi imperialistici di multinazionali, europei e non, a Genova si denunciano 9 militanti per una porta saldata.

Il PCL ribadisce la propria vicinanza e solidarietà e continuerà la propria battaglia per il radicamento di un antifascismo anticapitalista, di classe, dalla parte degli sfruttati.

PCL Genova

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