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Il boomerang impietoso di Maurizio Acerbo colpisce Je so' pazzo

Tre buoni motivi per stare dalla parte di una sinistra rivoluzionaria

10 Dicembre 2017
Acerbo


Su Il Manifesto di mercoledì 6 dicembre il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo ha spiegato le ragioni del coinvolgimento di Rifondazione nel percorso elettorale di Je so' pazzo (1). Purtroppo tutti gli argomenti avanzati rappresentano un boomerang crudele per chi l'ha avanzati, e un colpo alla credibilità dell'operazione.



LE “MILLE SCHIFEZZE”

Il primo argomento afferma: «D'Alema e Bersani rappresentano una minestra riscaldata, la riproposizione della vecchia classe dirigente che ha votato la legge Fornero e mille altre schifezze e ora pretende di rappresentare la sinistra». (Acerbo, Il Manifesto)

Bene. È un argomento inoppugnabile. Come può «rappresentare la sinistra» chi ha votato «mille schifezze» contro i lavoratori e gli sfruttati? Tuttavia Acerbo dimentica uno spiacevole dettaglio. Rifondazione Comunista ha governato per cinque anni complessivamente negli ultimi venti, tra il sostegno al primo governo Prodi (1996-'98) e la partecipazione organica al secondo (2006-2008). E per cinque anni ha votato «schifezze» non meno gravi, proprio a braccetto dei D'Alema e Bersani: l'introduzione del lavoro interinale (Pacchetto Treu), il record delle privatizzazioni in Europa, la riduzione delle aliquote fiscali a vantaggio dei ricchi, lo straordinario abbattimento della tassa sui profitti di imprese e banche (Ires dal 34% al 27,5%!), l'aumento delle spese militari e il finanziamento delle missioni, i campi di detenzione per i migranti (legge Turco-Napolitano). Tutte misure votate e difese da Maurizio Acerbo e Paolo Ferrero, da sempre ininterrottamente parte organica dei gruppi dirigenti e parlamentari di Rifondazione (il secondo addirittura ministro) contro le stesse opposizioni interne al partito. Su nessuna di quelle schifezze abbiamo mai letto peraltro concrete autocritiche. Possono «pretendere di rappresentare la sinistra» coloro che le hanno votate, oppure coloro che le contestarono sempre?



LA VOLPE E L'UVA

Il secondo argomento afferma: «Abbiamo lavorato nel percorso del Brancaccio per costruire un vasto schieramento [...]. Putroppo MDP-SI-Possibile hanno preferito un accordo di vertice bloccando ogni ipotesi di costruzione democratica dal basso di una sinistra «nuova e radicale». Avremmo potuto contrattare qualche seggio ma mai come oggi in Italia c'è bisogno di un'alternativa credibile».

Anche in questo caso le cose non si mettono meglio per il nostro Acerbo.
Se Bersani e D'Alema erano una sinistra non credibile in quanto «vecchia classe dirigente che ha votato schifezze», perché allora partecipare al percorso del Brancaccio che nasceva proprio dall'idea di una lista unica a sinistra inclusiva di D'Alema e Bersani? Perché a giugno firmare assieme a D'Alema l'appello per la lista unica a sinistra, e a novembre siglare con D'Alema l'accordo elettorale in Sicilia?
La verità è che Rifondazione Comunista non pose mai una pregiudiziale verso MDP (suggerendo al più una non candidatura di D'Alema e Bersani, che è cosa molto diversa). La rottura si è prodotta di fronte a un accordo tra MDP, SI, Possibile sulla spartizione delle quote dei parlamentari eleggibili, che di fatto escludeva il PRC. Insomma: lo sdegno verso... «chi ha votato la legge Fornero e mille schifezze» nasce improvvisamente quando il partito di D'Alema e Bersani taglia fuori il PRC dall'accordo sui seggi. Presentare tutto ciò come rivendicazione di coerenza... nel nome del rifiuto della “contrattazione dei seggi”, ricorda troppo la fiaba della volpe e dell'uva. Sarebbe questa la sinistra credibile?



TSIPRAS COME ESEMPIO?

Il terzo argomento è il peggiore.
«In tutta Europa i nostri compagni- Unidos Podemos, Melenchon, Syriza e tanti altri - hanno dimostrato che nuove aggregazioni, che uniscono sinistra radicale e esperienze di movimento, possono dare voce a chi oggi non è rappresentato da forze che rendono i nostri paesi più ingiusti e poveri.»

Nessun argomento poteva essere più sfacciato. Il governo Syriza-Anel ha appena privatizzato l'acqua pubblica, dopo due anni di rigorosa applicazione di tutte le ricette della Troika (taglio di salari, pensioni, diritti, privatizzazione dei servizi pubblici, svendita ai creditori di porti, ferrovie, aeroporti...). Melenchon ha assunto la bandiera tricolore come proprio riferimento in aperta contrapposizione alla bandiera rossa perché per lui il confine non è più tra destra e sinistra, ma tra oligarchia e popolo. Podemos ha appena voltato le spalle ai diritti di autodeterminazione della Catalogna in funzione della prospettiva di un governo col PSOE. Tutte queste esperienze dimostrano allora l'esatto opposto di quanto Acerbo pretende. Dimostrano che quando “esperienze di movimento” si subordinano a sinistre riformiste, nel momento stesso della crisi storica del riformismo, finiscono per tradire le proprie ragioni e subordinarsi di fatto al capitale.

Maurizio Acerbo ha dunque fornito involontariamente a tanti compagni e compagne un'ottima occasione di riflessione. A noi ha fornito una ragione in più “per una sinistra rivoluzionaria”.





(1) http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=31977

Partito Comunista dei Lavoratori

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