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28 ottobre, si ripete l'infamia del fascismo

28 Ottobre 2017


Ci siamo, è il 28 ottobre, data che commemorano i fascisti, la cosiddetta marcia su Roma del 1922, quando 25.000 camice nere si diressero sulla capitale, rivendicando la guida politica del paese. Fu da lì che iniziò il calvario fascista, grazie alle botte e alle persecuzioni tanto gradite agli industriali, che paventavano una possibile rivoluzione socialista all’indomani del biennio rosso.

Ancora oggi il fascismo perdura dopo anni di lotte e una costituzione scritta sulla carta, che i benpensanti o gli ingenui ritengono antifascista, ma che di fatto non lo è perché i portatori di questa ideologia nefasta continuano a sfilare, a menare le mani o ancora peggio a usare vigliaccamente i coltelli contro extracomunitari, comunisti, omosessuali, danneggiando sedi sindacali ecc. al grido di “siamo patrioti”, “prima gli italiani”, “a morte i comunisti”. Sono di questi giorni gli episodi di intolleranza negli stadi, canzoni del ventennio, cori razzisti e la vergognosa vicenda dell’utilizzo dell’immagine di Anna Frank da parte degli ultras della Lazio.

Anche a Predappio, ogni anno, questi personaggi squallidi sfilano per le vie della città brandendo le più macabre evocazioni fasciste, sotto agli occhi della maggioranza silenziosa. Purtroppo, parte della cittadinanza fa l’errore di pensare che i neofascisti possano portare introiti al paese natio del duce. Le istituzioni locali, a guida PD, fanno ben di peggio della maggioranza silenziosa: invece di fare un museo della Resistenza per preservare la memoria della lotta partigiana o allestire un polo culturale per le nuove generazioni, che cosa si sono prodigati a fare? Un museo sul totalitarismo nero. Complimenti, alla faccia dell’antifascismo. Tra l’altro il progetto è pure finanziato da soldi pubblici.

Vogliamo ricordare a tutti coloro che se lo fossero dimenticati che i partigiani allora ci insegnarono da che parte stare. E noi, da comunisti rivoluzionari, ce lo ricorderemo sempre, come non mancheremo mai di rivendicare un fronte unico di lotta antifascista, 365 giorni all’anno. Un’altra cosa ci preme ricordare a tutti quelli che dicono che il fascismo ha fatto “cose buone”. Oltre alla brutale repressione, il fascismo ha fatto questi “regali” ai lavoratori:

Riduzione del 30% del salario dei lavoratori dell’edilizia.
Riduzione del 23% del salario lavoratori industria siderurgica.
Riduzione del 18% del salario lavoratori del legno.
Il pagamento del lavoro straordinario fu ridotto dal 25% (periodo 1919-1921) al 10% (periodo dopo il 1936).
Il fascismo abolì il diritto di sciopero e i sindacati, mentre la legge del 6 luglio 1939 vietò il libero trasferimento di residenza.
Tutti i palazzi, i cinema, le scuole, le opere architettoniche fatti costruire dal fascismo furono realizzati con lo sfruttamento dei lavoratori, cui furono tolti i più elementari diritti, per favorire il padronato italiano.

Il Partito Comunista dei Lavoratori si opporrà a qualsiasi progetto di riqualificazione degli edifici fascisti che non preveda la loro destinazione per la conservazione della memoria partigiana e che manchi di spiegare alle nuove generazioni l’abbraccio mortale tra fascismo e capitale, che tanto ha danneggiato e oppresso la classe lavoratrice.

Il fascismo non è stato un’ideologia rivoluzionaria, ma il braccio armato e criminale dei capitalisti contro i lavoratori. Finché ci sarà un fascista per le strade, i lavoratori, le donne, i migranti, gli studenti, nessuno di noi potrà abbassare la guardia contro questo cancro del capitale.

Frecciarossa

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