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Arezzo. Fascisti, Lega, destra e PD si contendono la battaglia contro i migranti

29 Settembre 2017
Castiglion_fiorentino


Lunedì 25 settembre si è svolto a Castiglion Fiorentino un consiglio comunale aperto, il primo dopo anni, sul tema della presenza dei migranti nel territorio comunale.
Sarebbe dovuta essere un'occasione di conoscenza del problema, un momento di confronto e approfondimento fra i gruppi consiliari, i cittadini, le organizzazioni del volontariato. Niente di tutto questo. La giunta di destra, con in testa il sindaco Agnelli, ha preferito trasformare la serata in una sorta di vernissage della destra aretina, anche di quella più estrema.
Scarsissima la presenza fra il pubblico dei cittadini castiglionesi, folta la presenza di raggruppamenti politici di estrema destra se non proprio dichiaratamente fascisti, provenienti dalla provincia, addirittura consiglieri comunali dei paesi vicini, consiglieri regionali leghisti e del partito che faceva forza all'Italia, tutti con i loro scontatissimi interventi invocanti misure repressive, segregazione, lavori forzati contro chi fugge da condizioni di miseria, fame, guerra, devastazione e schiavismo rischiando la propria vita e subendo, o vedendo subire, torture, stupri, massacri, internamenti in campi di concentramento, furti, viaggi di disperazione, truffe di trafficanti che a volte costano la vita.
Tutti a voler cercare di creare allarmismo su un problema che a Castiglion Fiorentino, come nel resto d'Italia, non esiste: la presunta invasione dei migranti.

Non si è sottratta a questo bel coretto la senatrice PD Donella Mattesini, con un intervento certo più equilibrato nella forma ma anch'esso subalterno alle logiche dominanti e quindi securitario e segregazionista, allineato sulle politiche di "salvinismo reale" del ministro Minniti, e confermando la natura imperialista delle avventure libiche di questo come degli altri governi targati PD che si sono negli anni succeduti.

Solo il Partito Comunista dei Lavoratori nell'intervento del suo consigliere ha denunciato le dinamiche imperialistiche che generano i flussi migratori. La campagna antimigranti non serve solo a raccattare voti. Serve a dividere gli sfruttati, a tutto vantaggio degli sfruttatori. Serve a dirottare contro i migranti la rabbia sociale di milioni di lavoratori per impedire che si rivolga contro i capitalisti.
“Prima gli italiani” è solo lo slogan truffa con cui i partiti dominanti mascherano la vera insegna della loro politica: “Prima i capitalisti”, a spese di tutti gli altri!

È allora il momento di unire i lavoratori e tutti gli sfruttati attorno a un programma di liberazione dalla dittatura dei capitalisti, un programma che venga avanzato all'intera classe lavoratrice italiana, che, nelle periferie metropolitane come in provincia (colpite in pari misura da un unico degrado: quello capitalista), al di là della sua collocazione geografica subisce la propaganda ammorbante di tutti quei poteri, nazionali e locali, che hanno l'unico obiettivo di trasformare anche il più piccolo dei comuni italiani nella trincea della lotta dei loro interessi contro chi lavora o è in cerca di lavoro, sia esso italiano o no.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Arezzo

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