LA DENUNCIA - Morti sul lavoro, il Molise ha un record non invidiabile

di TIZIANO DI CLEMENTE* -

Sul quotidiano locale on-line "Altro Molise" il coordinatore regionale del PCdL, sull'onda dell'attenzione per la tragedia avvenuta alla Thyssen-Krupp denuncia la criticità del Molise per il numero di infortuni sul lavoro, per il quale ha il triste primato nazionale di regione con la maggior incidenza relativa di lavoratori deceduti

La gravissima strage della Thyssen-Krupp di Torino ha riacceso i riflettori ancora una volta sulla realtà dello sfruttamento capitalistico italiano: oltre 1.300 morti bianche nel 2006 che si sta riproducendo imperterrita nel 2007.
Le stragi del sistema del capitale non risparmiano ovviamente neanche i lavoratori molisani: ben 22 nel Molise vi sono state morti sul lavoro tra il 2005 e il 2006, nell'ambito di una 4.127 incidenti sul lavoro nel solo 2006.
Senza contare quelli non denunciati per lavoro nero o perché vengono fatti passare come "periodo di malattia".
Se si rapporta il numero di morti al numero di ore lavoro o al totale degli addetti, la regione con la maggiore incidenza di morti bianche è proprio il Molise: non lo diciamo noi bolscevichi ma il Rapporto dell'INAIL e dell'Eurispes da dove si rileva altresì che il Molise ha anche un indice di frequenza infortunistica superiore alla media nazionale per quanto riguarda le invalidità permanenti e temporanee.
Dove sono finiti tutti quei filistei che in questi decenni, della destra o dell'Unione, compresi alcuni settori di "estrema sinistra" che, anche nel Molise, hanno parlato assurdamente di "fine della classe operaia"? Dovrebbero solo vergognarsi.
Vorremmo ricordare loro che la classe operaia non solo esiste come prima ma che, col suo lavoro, produce ricchezza per tutti. Cosa riceve in cambio? Una media di 25 morti a settimana sul lavoro, salari reali sempre più bassi, tasse elevate, turni massacranti con uno sfruttamento intensivo del lavoro cresciuto rispetto al passato, a tutto vantaggio dei profitti in crescita esponenziale dei capitalisti come Montezemolo e Berlusconi, dalle grandi banche usuraie dei medi e grandi commercianti, degli speculatori finanziari e dei grandi evasori fiscali.
Nove gli infortuni mortali sul lavoro riportati dai principali mezzi di informazione tra il 21 e il 28 novembre. Una cifra troppo bassa se si pensa che la media è di 25 a settimana: ancora tante tragedie passano sotto silenzio. La informazione faziosa e di regime come quella di Vespa e compagnia, dedicano ore e ore a trasmissioni idiote a spese sempre dei lavoratori che pagano il canone e tasse, dove parlano sempre e solo gli stessi soggetti dei salotti buoni della borghesia o del palazzo.
I filistei dell'Unione non sono tanto diversi dalla destra: denunciano solo a parole questa realtà perché essi comunque rappresentano gli interessi confindustriali. La sinistra arcobaleno governista fa finta di criticare ma poi, per mantenere le postazioni ministeriali e i seggi, appoggia le politiche liberiste del governo che finge di criticare.
Anche nel Molise, ci appelliamo ai lavoratori e a tutte le basi territoriali delle locali organizzazioni sindacali affinchè prosegua la mobilitazione già iniziata con la manifestazione scorsa nel nucleo di Pozzilli-Venafro, iniziando a prendere coscienza del fatto che, per combattere concretamente questa realtà sono necessarie misure drastiche, cioè un programma anticapitalistico, a partire dalla istituzione generale di un vero controllo operaio su tutti gli aspetti della vita in fabbrica e la nazionalizzazione immediata senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori delle industrie dove si sono verificati morti bianche, obbiettivo che, come Partito Comunista dei Lavoratori, lanciamo oggi con forza rispetto alla Thyssen-Krupp come anche nelle industrie molisane ove si sono verificati incidenti mortali.
La nazionalizzazione senza indennizzo delle aziende delle morti bianche eliminerebbe anche la paura "di perdere il posto" che a volte, nelle nostre zone, frena la lotta per la prevenzione e la denuncia in materia di sicurezza sul lavoro.

*coordinatore regionale Partito Comunista dei Lavoratori