Internazionale
Le origini criminali della dinastia Assad
17 Luglio 2017
Presentiamo un contributo di Omar Hassan (Marxist Left Review). Il compagno Omar Hassan è membro del comitato politico nazionale di Socialist Alternative -
organizzazione marxista rivoluzionaria australiana, ed è attivo nella solidarietà palestinese e nel lavoro politico antifascista, in particolare a Melbourne. Il testo completo è scaricabile in PDF da questa pagina.
La rivoluzione siriana è stata una delle questioni più controverse all'interno della sinistra internazionale per un decennio. Il sostegno a simili sollevazioni in Tunisia, in Egitto e altrove è stato quasi vicino all'unanimità, ma molti evitano di dimostrare la propria solidarietà con i movimenti in Libia e in Siria. Alcuni sostengono che, insieme all'Iran, il regime siriano sia l'ultima presa di posizione contro l'imperialismo statunitense nella regione, e dovrebbe essere sostenuta in tale contesto. Altri inizialmente hanno sostenuto le richieste popolari per la riforme democratiche ed economiche, ma adesso insistono per difendere il regime come un contrappeso antimperialista necessario, seppur imperfetto, agli americani.
Ciò ha portato molti a sinistra ad adottare posizioni che negano il mandato e il potenziale rivoluzionario del popolo siriano, e ha portato molti altri a formulare profondi argomenti islamofobici per screditare le forze anti-Assad sul terreno.
Lo scopo di questo articolo non è quello di spiegare perché questo sia un tradimento fondamentale della premessa più fondamentale della sinistra, cioè di sostenere le lotte dei lavoratori e degli oppressi per i diritti economici e politici. Questo è stato fatto altrove, soprattutto nel libro di Leila Al-Shami e Robin Yassin-Kassab, "Burning Country: i siriani in rivoluzione e in guerra".
Piuttosto, cerco qui solo di ristabilire alcuni fatti fondamentali sul regime siriano del Ba'ath, in particolare concentrandomi sul suo periodo più "radicale". Io sostengo che il Ba'ath non è mai stato socialista e che Hafez al-Assad era estremamente disinteressato alla causa dell'arabismo, del socialismo o della liberazione palestinese. Per farlo esplorerò le condizioni della sua ascesa al potere e la natura controrivoluzionaria del suo successivo intervento nella guerra civile libanese.
Per coloro invece che non hanno bisogno di convincersi su questi fronti, spero che questo pezzo possa aggiungere qualcosa alla loro conoscenza storica riguardo all'ultimo periodo della radicalizzazione e della rivoluzione in Medio Oriente.