Dalle sezioni del PCL

Sull'ospitalità a Salvini e alla Lega Nord nei luoghi operai a Genova

La nostra sezione, impegnata nella campagna elettorale per le comunali, risponde sui recenti fatti legati all'ospitalità, poi ambiguamente ritrattata, a un comizio di Salvini e della Lega Nord al Circolo Autorità Portuale di Genova

29 Aprile 2017

Opporsi alla vergognosa scelta di ospitare un incontro sul Lavoro, promosso da Lega Nord e Salvini, è doveroso, soprattutto quando si parla di luoghi storici operai, caratterizzati da una forte impronta solidale, antirazzista, aperta. La ritrattazione dell'ospitalita del CAP però è stato anche peggio, cercando di differenziare tra Lega e Salvini, giustificando la richiesta di andare altrove per "motivi di ordine pubblico". Risposta che ha servito ai vari esponenti leghisti l'assist per i loro soliti slogan contro centri sociali, sindacati, organizzazioni della sinistra e dei lavoratori. La nostra risposta e per la costruzione di una alternativa di classe combattiva e anticapitalista!

Nel magma indistinto in cui siamo sprofondati, i valori culturali, le identità politiche, i punti di riferimento sociali si confondono, si trasformano e si camuffano in un groviglio tale da nascondere realtà evidenti.
Accade così che il Circolo Autorità Portuale, con una storica tradizione di ospitalità a partiti, associazioni, movimenti ed una grande attenzione all’accoglienza di comunità straniere, invece di rispondere di non voler ospitare chi ha programmi politici in contrasto con i valori fondanti del Circolo, si senta in dovere di concedere la sala ad un convegno della LegaNord, a cui avrebbe dovuto partecipare anche Salvini, non riconoscendone la caratterizzazione fascista e razzista perchè legittimata da cariche istituzionali. Il successivo maldestro tentativo di rattoppo, giustificando con motivi di ordine pubblico la negazione dell'ospitalità, dimostra che il direttivo del CAP continua a non cogliere dove stia la linea di discrimine, offrendo l’opportunità agli esponenti della Lega di fare una serie di gravi dichiarazioni che bollano il Cap, i sindacati, i Centri sociali e tutti coloro che avevano protestato, come violenti, teppisti prevaricatori. Rilanciando minacce di sgomberi dei centri sociali, ponendo come sia tutta la LegaNord il problema se si aveva un problema con Salvini, rispondendo al maldestro tentativo del direttivo del CAP di differenziare l'organizzazione dal suo leader . Ed è proprio così! Un partito che discrimina i cittadini per sesso, etnia e per religione, che alza muri, che fomenta odio razziale, xenofobia, omofobia; un partito il cui Segretario appoggia apertamente le destre fasciste europee e candidandone dei rappresentanti nelle proprie liste, non ha bisogno della parola fascista nel nome per esserlo nei fatti, e se la Costituzione borghese servisse veramente a garantire i diritti fondamentali, non dovrebbe neanche avere agibilità politica ed istituzionale. Si arriva così al paradosso: chi chiede il rispetto di questi valori viene etichettato come antidemocratico, chi lotta contro il razzismo ed il fascismo viene additato come violento, mentre chi li calpesta si atteggia a paladino del diritto di parola.
Così i veri violenti siedono nei banchi istituzionali e basta vedere le scelte della Regione per capire che non stanno certo dalla parte dei lavoratori. Basta vedere le proposte di Bucci per capire che, per lui , sicurezza è sinonimo di ordine pubblico imposto con la forza e con il controllo capillare e totalitario contro tutti coloro che si oppongono allo sfruttamento capitalista e contro coloro che ne sono vittime.
Pertanto il PCL rifiuta la minaccia di sgombero dei centri sociali accompagnata da calunnie e strumentalizzazioni, funzionali alla soppressione di luoghi di aggregazione e resistenza al''imperante politica di sfruttamento e rigetta l'utilizzo della sicurezza intesa come strumento di ordine pubblico per colpire i più vulnerabili.La sicurezza può venire solo dalla liberazione dallo sfruttamento e dai bisogni attraverso il diritto al lavoro, alla casa, alla salute , alla scuola e alla libera circolazione delle persone. Per riappropriarci dei nostri quartieri è necessaria l'organizzazione di comitati di lotta e di autogestione per conquistare giustizia sociale e libertà, per contrastare razzismo, sfratti, sgomberi e speculazioni che emarginano sempre di più i deboli, senza distinzione di origine o provenienza. Requisire e assegnare a canoni popolari tutti gli immobili sfitti o non assegnati per dare una casa a chi non ce l'ha è solo un passo per iniziare ad avere sicurezza.

Cinzia Ronzitti, candidata sindaco per il PCL Genova

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