Dalle sezioni del PCL

Giù le mani dai contratti!

Volantino distribuito alle manifestazioni e presidi dello sciopero di venerdì 31 marzo

31 Marzo 2017

Volantino distribuito alle manifestazioni e presidi dello sciopero di venerdì 31 marzo proclamato dai sindacati di categoria di CGIL CISL e UIL e della CUB dei settori Pulizie-Multiservizi, Ristorazione collettiva, Pubblici esercizi e Agenzie di viaggio

Il padronato negli ultimi anni, grazie al susseguirsi di governi antioperai, ha incassato una serie di leggi e normative che hanno precarizzato il lavoro e che hanno limitato il diritto di sciopero. Attraverso la legge di stabilità che taglia le prestazioni sanitarie si sono concessi ai padroni detassazioni delle ville e nuovi regali fiscali ai profitti.

Il fronte sindacale, il primis la CGIL, non ha voluto efficacemente contrastare queste manovre e ha così lasciato aperto lo spazio alle controparti per tirare l’affondo sugli ultimi importanti rinnovi contrattuali. Gli ultimi accordi a perdere che le burocrazie sindacali hanno regalato a padronato e governo sia nella pubblica amministrazione come nei servizi dell'igiene ambientale, come per i metalmeccanici, non sono sicuramente di aiuto allo sciopero di oggi.

Oltre un milione di lavoratori e lavoratrici di diversi settori dei servizi sono investiti dal rinnovo dei loro contratti ormai scaduti da quattro anni: CGIL CISL e UIL del comparto stanno giustamente contrastando il volere delle controparti. Nei fatti le richieste padronali se passassero rappresenterebbero la fine del contratto nazionale, ma che in questa situazione per i lavoratori diventa sempre più difficile difendere.

Allora di fronte a questa valanga annunciata in una paralisi totale di iniziativa reale della CGIL bisogna reagire: allo giusto sciopero di oggi va lanciata la proposta di unificazione di tutte le vertenze in campo. Tutti i settori lavorativi dovrebbero mettersi insieme per preparare una mobilitazione vera capace di bloccare l'Italia sino a quando la resistenza di padroni e governo non sarà piegata.

Non si dica che “non vi sono le forze”. Gli otto milioni di lavoratori privati e pubblici, interessati ai contratti sono una grande forza, a cui si possono unire milioni di precari, di disoccupati, di popolazione povera. Questa forza complessiva deve essere semplicemente motivata, organizzata, e resa cosciente di sé. Se questa forza sarà dispiegata davvero tutto diventerà possibile. Se questa forza, come in passato, verrà ignorata e dispersa, si annuncia una nuova sconfitta, con un nuovo effetto di demoralizzazione e passivizzazione di milioni di lavoratori.

É necessario quindi costruire il più ampio fronte di lotta del movimento operaio e delle sue organizzazioni, attraverso una assemblea nazionale di delegati votati nei posti di lavoro lanciare la parola d'ordine di uno sciopero generale vero e prolungato, unitario e di massa, dentro un quadro di contrasto alle politiche di governo e padronato, per opporre alla radicalità straordinaria dei nostri nemici di classe una radicalità straordinaria, uguale e contraria, dei lavoratori e delle lavoratrici.

Una mobilitazione straordinaria che deve essere sostenuta da una cassa di resistenza nazionale e che metta sul piatto un programma di rottura, in grado di voltare pagina; un programma che porti le bandiere della cancellazione di tutte le leggi antioperaie promosse negli ultimi 30 anni, a partire dal Jobs Act e dalla Buona scuola, che metta in discussione tutti gli accordi sindacali a perdere che le burocrazie sindacali hanno nel tempo concesso, che ponga l’esproprio senza indennizzo e la nazionalizzazione delle aziende che licenziano, che non rispettano i diritti sindacali che speculano e che inquinano, che ponga il blocco dei licenziamenti per ripartire tra tutti il lavoro esistente, attraverso la riduzione generale dell'orario di lavoro a parità di salario.

Solo questo programma può dare forza a una classe lavoratrice sfruttata e oppressa e può aprire lo spazio per l’unica soluzione di classe della crisi capitalistica.

Solo un governo dei lavoratori, basato sulla loro forza e sulla loro organizzazione, può realizzare una vera “repubblica fondata sul lavoro”: rovesciando il potere dei capitalisti e concentrando nelle mani dei lavoratori e delle lavoratrici le leve della produzione.

Il Partito Comunista dei Lavoratori, l’unico che non ha mai tradito i lavoratori, si batte ogni giorno per questa prospettiva. L'unica vera alternativa.

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