Dalle sezioni del PCL

Costruiamo il Fronte d’azione contro i fascisti di Casa Pound e la melma razzista che si tirano dietro

14 Marzo 2017
sassari antifa

L’assalto dei fascisti sassaresi e cagliaritani di Casa Pound alla sede del Collettivo anarchico S’Idea Libera non è solo la rivincita perchè gli abbiamo tolto il terreno a monte d’Accoddi nell’ottobre del 2015, quando volevano ricordare Francesco Barracu, lo squadrista sardo messo a testa in giù a piazzale Loreto insieme a Mussolini.
La sede del collettivo S’Idea Libera è stato assaltato dopo che si era conclusa l’iniziativa del Coordinamento Ucraina Antifascista. Non è una coincidenza. A Cagliari, nella comunità ucraina sono presenti i banderisti che nel dicembre del 2016 inaugurarono un “Monumento antisovietico” nel parco di Monte Claro. Ai banderisti della comunità ucraina di Cagliari non va bene la grande solidarietà data in Sardegna agli insorti del Donbass.
Solo in questi ultimi anni il fascismo è riemerso ben foraggiato. Dopo la lezione di via Montegrappa nei primi anni settanta preferirono starsene a cuccia. Sono riemersi perché nonostante i colpi subiti dal capitale finanziario la classe operaia, i pastori, la gioventù proletaria e studentesca ribelle sono sempre in piedi e pronti.
Casa Pound non può tollerare che i giovani proletari e gli studenti d’avanguardia fanno la loro crescita politica contro l’imperialismo italiano e della Nato; non possono tollerare che la lotta di questa gioventù si alimenti con la storia del triennio della rivoluzione antifeudale e antiassolutista, con la storia della guerra civile del 1919-1926, con la storia intensa, prodotta dalla Rivoluzione d’ottobre, del rapporto fra i sardisti guidati da Emilio Lussu e i comunisti guidati da Antonio Gramsci.
Da tutta l’esperienza della lotta internazionale contro il fascismo abbiamo ben compreso che il fascismo lo si distrugge se contemporaneamente si lotta contro i governi ipocritamente liberali,contro il riformismo e il cretinismo parlamentare.
Dobbiamo creare un fronte d’azione con il solo fine dell’autodifesa, in grado di agire sul piano della pratica che su quello giudiziario. Sbaglia chi pensa che non si debbano utilizzare gli strumenti dello stato borghese. Come c’è il feticismo legalista, così c’è il feticismo antilegalista. Sull’azione giudiziaria dobbiamo costruire una campagna politica.
Un avviso ai politicanti sassaresi, non cerchino di buttarla sugli “opposti estremismi”.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Sassari-Olbia

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