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Volantino PCL per la manifestazione di Genova contro la repressione del 17 novembre 2007
16 Novembre 2007
Le assurde richieste dei PM di Genova contro i/le compagn* sotto processo per i fatti del G8 e quelle ugualmente assurde contro quell* di Cosenza, sono a pieno titolo espressione della politica “securitaria” e repressiva che sia il centrodestra che il centrosinistra hanno portato avanti in questi anni.
Per lottare contro questo stato di cose - che vede lo sviluppo di barbarie repressive e giuridiche come la campagna antirom e antirumeni, in cui si sono distinti i sindaci del partito democratico o l’allucinante richiesta dell’aggravante per finalità di terrorismo nei confronti dei tifosi ultras arrestati a Roma, concetto che indubitabilmente si cercherà di estendere alle manifestazioni politiche- è necessario che tutto il movimento operaio e popolare rompa con i due poli dell’alternanza di regime, il centrodestra reazionario e il centrosinistra confindustriale, per costruire una propria alternativa, una alternativa dei lavoratori.
Al contrario i gruppi dirigenti della sinistra governista (PRC, PdCI, SD) o avvallano passivamente, contro la volontà della loro stessa base, le scelte del governo, come hanno fatto con la guerra o i regali miliardari ai padroni; oppure realizzano un vergognoso teatrino ipocrita per cui il governo emana provvedimenti repressivi o fortemente antipopolari, essi (in primo luogo il PRC) fanno un po’ di bizze, “ottengono” che sia modificato qualche particolare secondario, presentano il tutto come una “vittoria”, mentre l’essenziale delle misure regressive passa con il loro appoggio. E’ora di dire basta a tutto ciò.
Ed è anche ora di dire basta alla confusione sul ruolo dei “corpi separati” dello stato borghese, a partire da polizia e magistratura. Persino nella preparazione di questa manifestazione si sono udite sciocchezze riformiste del tipo “noi non siamo contro le forze dell’ordine; la polizia il 17 sarà presente anche per difenderci” ( e da chi?, di grazia) oppure “noi non vogliamo influenzare la magistratura”.
Come se non bastasse appunto la “macelleria” del G8 ( e quella precedente di Napoli all’epoca del centrosinistra con Bianco ministro degli interni) per comprendere il ruolo vero della polizia e degli altri corpi armati dello stato. E come se non bastasse oggi quello che propongono i PM, per comprendere il ruolo reale della magistratura.
Perché in realtà -al di là di elementi di contraddizione parziale, che vanno ovviamente sfruttati- il ruolo di polizia e magistratura resta quello di essere strumenti repressivi a difesa dell’ordine sì, ma appunto dell’ordine della borghesia e del suo stato; l’una in termini brutali con la forza della violenza e delle armi, l’altra in maniera più subdola, in nome del “diritto” interpretato secondo i bisogni e i momenti.
Per questo come Partito comunista dei lavoratori riaffermiamo la tradizionale posizione del movimento operaio e del marxismo di contrapposizione alla borghesia e alle sue istituzioni statali, per creare le condizioni del loro abbattimento da parte della classe operaia e delle masse.
Partigiani della più ampia unità contro la repressione, lo siamo nella lotta per la chiarezza degli obbiettivi immediati e in quella per costruire le condizioni di un nuovo mondo possibile, che per noi non ha altro nome che potere dei lavoratori e socialismo.
Per l’assoluzione dei/lle compagn* processati a Genova e Cosenza
Nessuna fiducia nello stato borghese e nelle sue istituzioni
Libertà per i militanti di sinistra imprigionati
In galera fascisti, razzisti e squadristi di stato in divisa blu, nera, grigia e verde
Per la rottura di tutto il movimento operaio e popolare con il centrosinistra padronale e repressivo
Per una alternativa di governo, di potere e di società da parte dei lavoratori.








