Dalle sezioni del PCL

Le intimidazioni non fermeranno le lotte!

31 Ottobre 2016

Venerdì 28 ottobre, in una Padova militarizzata a difesa della parata di Renzi, venuto a promuovere il suo SI alla riforma costituzionale, al termine della contestazione organizzata dalle forze riunitesi attorno alla sigla “Padova dice NO”, a cui il nostro Partito ha partecipato, si è verificato l’ennesimo atto intimidatorio e repressivo ai danni di due compagni, tra cui uno del PCL, da parte dei “soliti noti” agenti DIGOS.

I compagni, al termine della manifestazione, dopo essersi allontanati, sono stati fermati da due agenti DIGOS a piedi, seguiti subito da altri due in macchina. Motivo? “Normale” procedura di identificazione.

Non è certo la prima volta che accade, specie in una città come Padova, dove arresti e repressione ai danni di chi lotta sono cronaca quasi giornaliera, ma questa volta le identificazioni non hanno avuto il sapore del semplice controllo di routine, visti i metodi aggressivi che sono stati usati (impossibilità dei compagni ad utilizzare il cellulare, domande pressanti e personali), ma di un’intimidazione bella e buona.

Dopo essere stati bloccati per una ventina di minuti, la provocazione si è manifestata in tutta la sua evidenza. Un compagno infatti è stato caricato su una volante e portato in questura. Il motivo? Per i digossini stava mentendo riguardo alla sua residenza e ai suoi studi universitari.

Dopo un’ora, al rilascio, il compagno ha trovato fuori dalla questura un gruppo di compagni subito accorsi in solidarietà.

Non ci faremo certo spaventare da queste intimidazioni, la nostra attività continuerà con la stessa insistenza e perseveranza.

Facciamo quindi appello a tutte le realtà della sinistra politica, sindacale, sociale e di movimento padovane per la creazione di un vasto fronte unico di lotta contro chi reprime e sfrutta, per avviare e alimentare quelle lotte sempre più necessarie, dalla lotta per la casa all’antirazzismo, dalla lotta per il lavoro all’antifascismo militante.

Nello specifico, è necessario estendere il fronte di massa e di classe del NO alla riforma costituzionale di Renzi, per contrapporre al fronte unito dei padroni e del governo il più ampio fonte di lotta del mondo del lavoro e di tutti gli sfruttati.

Nella consapevolezza che solo la costruzione del partito rivoluzionario e la discesa in campo del movimento operaio organizzato potrà cambiare i rapporti di forza tra le classi e porre la questione di una prospettiva rivoluzionaria e anticapitalista, l’unica in grado di mandare all’aria la repressione dei padroni e dello Stato, e aprire la strada verso una società riorganizzata dal basso secondo il primato dei bisogni e non del profitto.

Partito Comunista dei Lavoratori - Sezione di Padova

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