Dalle sezioni del PCL

Genova: i lavoratori di AMIU votano in massa contro il nuovo CCNL. E ora?

9 Ottobre 2016

In attesa che si conoscano i dati complessivi a livello nazionale, dai primi dati certi emersi finora, viene dimostrata la presenza significativa, tra i lavoratori del settore Igiene Ambientale, di un ampio fronte del NO alla recente intesa di CCNL (firmata a Luglio scorso da CGIL-CISL-UIL e FIADEL con le organizzazioni padronali di Utilitalia e Fise-Assoambiente).

Tale fronte del NO ha -finora- prevalso nettamente in grandi città come Milano, Genova, Bari, Bologna, e in città medio-piccole come Trento, Vicenza, Udine, Monza. Ed è, attualmente, in vantaggio a Napoli e a Roma, dove non si conoscono ancora i dati definitivi.

A Genova hanno votato in 1245 (su 1550 aventi diritto), e ben 958 voti sono andati a favore del NO, contro i soli 275 per il SI (più 12 astenuti). Una vittoria schiacciante (77%), in linea con l' infuocata assemblea generale dello scorso 3 Ottobre, durante la quale i sindacati confederali sono stati fortemente contestati da molti lavoratori presenti. E in occasione della quale come PCL-Genova siamo intervenuti con un massiccio volantinaggio davanti ai locali dell' assemblea, denunciando i tanti aspetti negativi dell' accordo: aumento dell' orario di lavoro e della flessibilità, a fronte di una riduzione di salario e peggioramenti su malattia e classificazione del personale.
Sulla stessa linea di contrasto anche l' USB e l' ULA (Unione Lavoratori Amiu), anch' essi presenti all' assemblea del 3 con un proprio volantino.

Il voto di Genova, certamente, è anche il prodotto del malessere che cova -da tempo- tra i lavoratori di AMIU per come l' azienda è stata gestita e amministrata in questi anni, con il sostegno dei sindacati confederali e autonomi. Così se appena tre anni fa l' azienda aveva un bilancio in attivo, ad oggi -a causa di scelte scellerate che sono state fatte (ad es. sulla vicenda della discarica di Scarpino), per i tagli nazionali al settore, e per numerosi casi di sperperi e corruzione- versa in condizioni estremamente difficili. E da parte di Comune (proprietario di AMIU) e Sindacati complici, ad oggi l' unica soluzione proposta è quella della privatizzazione, in barba al referendum del 2011, e alle tante prove concrete che dimostrano come le privatizzazioni non siano mai la soluzione giusta, ma la peggiore: perché peggiorano le condizioni dei lavoratori e aumentano i costi dei servizi -che spesso vengono ridotti- per i cittadini/utenti.

Una vicenda, quella della privatizzazione, che è rinviata a Martedì 11 Ottobre, quando si aprirà in Comune la busta dell' unica offerta di acquisto arrivata col bando pubblico di Luglio scorso: quella di IREN, una multiutility privata che controlla già la gestione dell' acqua a Genova, e che -recentemente- ha acquisito il controllo del settore smaltimento rifiuti a La Spezia.

Nei prossimi giorni si capirà se, come auspichiamo, da parte dei lavoratori di AMIU ci sarà l' intenzione di non arrendersi ma di intraprendere azioni di lotta dura per contrastare la privatizzazione dell' azienda. E se -a livello nazionale, in caso di vittoria del NO- i lavoratori del settore decideranno di lottare per riaprire la vertenza sul rinnovo del CCNL.

Con questo voto i lavoratori di AMIU hanno dato un segnale importante ai sindacati firmatari. Questo risultato non deve essere la fine della lotta, ma può essere l' inizio della costruzione del più ampio fronte di lotta possibile tra lavoratori del settore e non, nella prospettiva di una vertenza generale contro le privatizzazioni e i peggioramenti contrattuali. Perché solo l' unità della classe lavoratrice può sconfiggere l' arroganza padronale che scarica sui lavoratori la crisi del capitalismo.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Genova

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