Interventi

Il trotskismo spagnolo e Podemos

29 Settembre 2016
trotskopodemos


Il fenomeno Podemos ha sconvolto lo scenario politico spagnolo, e quindi ovviamente anche la sinistra spagnola, in particolare le varie forze che si richiamano, più o meno, al trotskismo.



Podemos e gli Indignados
Podemos è l’espressione politica, per quanto distorta, del movimento di Puerta de Sol e degli Indignados del 2011: milioni di giovani e di sfruttati che avevano riempito le piazze spagnole hanno trovato in Podemos un riferimento politico. Questa speranza di grandi masse è stata mal riposta perché fin dalla nascita il progetto politico principale di Podemos era quello di istituzionalizzare lo scontento popolare in un progetto politico che aveva come fine ultimo il governo con la borghesia e la monarchia spagnola.
Questo è soprattutto la conseguenza della mancanza di un partito rivoluzionario abbastanza forte da riuscire a catalizzare e dirigere quel movimento. Il fatto che un progetto riformista sia il beneficiario, e allo stesso tempo l’affossatore, di un gran movimento di lotta non è una novità nella storia degli ultimi ottant'anni, ossia dalla crisi del marxismo rivoluzionario, per mano dello stalinismo.


Gli ultimi sviluppi di Podemos


Mano a mano che si avvicina la possibilità di andare al governo, Podemos porta avanti una politica di moderazione del proprio programma e della propria propaganda politica. Audit sul debito pubblico; nazionalizzazione parziale e con indennizzo delle grandi imprese strategiche e ripubblicizzazione delle imprese privatizzate; proibizione dei licenziamenti per le imprese che fanno profitti; blocco degli sfratti: questo era il programma di riforma “radicale” del capitalismo. Il nuovo programma presentato alla Confindustria spagnola e al Fondo Monetario Internazionale è ripulito da qualsiasi rivendicazione radicale, sia dal punto di vista sociale (sul debito, l'età pensionabile, la riduzione dell'orario...) che dal punto di vista democratico (lode e appoggio della Monarchia, permanenza nella Nato ,candidatura come ministro della difesa di un ex Capo di Stato Maggiore). Sia autonomamente o in coalizione con il PSOE – in base ai sondaggi, Iglesias cambia opinione su questo – il programma di Podemos è un programma di gestione del capitalismo.


Il trotskismo in Spagna


Il trotskismo spagnolo è molto diviso e marginale: cinque o sei sono i gruppi che si richiamano al trotskismo, tutti – o quasi - inferiori ai 100 militanti. Altra caratteristica comune di tutti i gruppi è la composizione sociale; molto scarsa la presenza tra i lavoratori, pochi quadri sperimentati e una fortissima presenza giovanile (70-80% dei militanti sotto i trent'anni). I gruppi principali sono:


  • Corriente Roja, sezione spagnola della LIT-CI, è il gruppo maggiore, forse supera di poco i 100 militanti. Viene da una esperienza entrista in Izquierda Unida, dal 2011 è una organizzazione indipendente, ha partecipato a vari fronti elettorali con forze staliniste, sempre con risultati sotto l’1%. Ha abbandonato i grandi sindacati, per costruire un piccolo sindacato di partito, COBAS. Una scelta politica settaria e opportunista allo stesso tempo: settaria perché abbandona milioni di lavoratori alle burocrazie sindacali, opportunista perché usa strumentalmente un sindacato allo scopo di costruire il partito.




  • Izquierda Anticapitalista y Revolucionaria (IZAR), legato alla sinistra del Segretariato Unificato della Quarta Internazionale, è stata recentemente espulsa da Anticapitalistas per aver criticato la sua liquidazione in Podemos. È riuscita a presentarsi alle ultime elezioni come unica lista della sinistra rivoluzionaria, anche se con risultati scarsi, vista la forte polarizzazione verso la lista Unidos Podemos e la sua giovane età come organizzazione indipendente. È presente quasi solo nella regione andalusa e ha una forte presenza studentesca attraverso la Coordinadora Sindical Estudiantil, sindacato studentesco con una buona presenza tra gli studenti medi.




  • Clase contra Clase (CcC), sezione spagnola della FT-CI, piccolo gruppo presente in tre città (Madrid,Barcellona e Saragozza), non è riuscita a candidarsi alle ultime elezioni e ha fatto campagna politica per l’astensione, tranne nelle provincie andaluse dove si è candidata IZAR, alla quale ha dato indicazione di voto. Ha avuto un ruolo nella lotta dei lavoratori Panrico e Coca Cola e ha una buona presenza tra gli universitari, con il Sindicato de Estudiantes de Izquierda.





Chi capitola a Podemos...


Dentro Podemos ci sono due correnti che si definiscono trotskiste – a torto, visto che la loro politica tutto si può dire tranne che sia trotskista: Anticapitalistas (sezione ufficiale del Segretariato Unificato della Quarta Internazionale), l’equivalente della vecchia Sinistra Critica – ora divisa in Sinistra Anticapitalista e area "movimentista" raccolta intorno a Communia Network – e Lucha de Clases (sezione dell’IMT), l’equivalente di Falcemartello (ora nota anche come Sinistra Classe Rivoluzione).
Anticapitalistas ha un ruolo principale nella fondazione e costruzione di Podemos: teorizza la costruzione di un partito ampio che dia rappresentanza al movimento degli Indignados, ha un ruolo di primo piano nell’appello “Mover ficha: convertir la indignación en cambio político” (Darsi una mossa: trasformare l'indignazione in cambio politico) da cui nascerà Podemos; ha candidati nelle liste di Podemos, tra cui Teresa Rodriguez, eletta come eurodeputata.
Quest'area cioglie il suo partito, che fino ad allora si chiamava Izquierda Anticapitalista, e capitola totalmente alla maggioranza di Podemos, alla quale non contrappone un documento politico alternativo al primo congresso, elimina qualsiasi riferimento al trotskismo e al classismo, cadendo nel più bieco democraticismo.
Lucha de Clases, invece, è entrata in Podemos a seguito dei grandi risultati elettorali, e porta avanti una politica di esaltazione di Podemos, della sua unità elettorale con Izquierda Unida, fino ad arrivare a pronosticare che non solo ci sarebbe stato il famoso “sorpasso” nei confronti del PSOE, ma che molto probabilmente Podemos avrebbe vinto le ultime elezioni, grazie alla “svolta a sinistra” della Spagna, e che una volta al governo, Iglesias non avrebbe potuto capitolare come Tsipras alla troika perché «Iglesias non è un uomo solo al comando. Se anche decidesse di piegarsi alle pressioni del grande capitale deve comunque dar conto ad altri leader (Garzon, Ada Colau, Monica Oltra, ecc.)».
È importante specificare che la capitolazione di queste due forze a Podemos non consiste nell’esser entrate in Podemos, ma nell’esserci entrate capitolando alla sua maggioranza ed esaltandone il ruolo.


…e chi no: l’ esperienza “No hay tiempo que perder”


In contrapposizione alla linea politica di Podemos, e al codismo di varie forze della sinistra “troskista”, è nata l’esperienza interessante, anche se limitata, di No hay tiempo que perder (Non c'è tempo da perdere).
IZAR e Clase contra Clase (e altri piccoli gruppi e collettivi) hanno formato un appello “Per un'alternativa anticapitalista e di classe alla crisi del regime del ‘78”.
Questo appello si basa su una critica del capitalismo e analizza la sua crisi, l’impatto che questa crisi ha portato al regime politico spagnolo, il ruolo riformista e opportunista di Podemos e Izquierda Unida, la centralità della classe lavoratrice e la necessità di un fronte “militante” della sinistra.
Il principale limite è proprio questo non ben definito “fronte militante”, che nella pratica si è trasformato in vari incontri di dibattito sulle divergenza programmatiche e niente di più. Nessun partecipazione elettorale comune, pochi atti pubblici o manifestazioni (in quanto No Hay Tiempo Que Perder), nessuna unione delle realtà studentesche collegate ai partiti del “fronte militante”.


Capitolazione e isolamento, due mali opposti, stesso risultato


Il principale tema del dibattito è come costruire una direzione marxista rivoluzionaria in Spagna. Ovviamente Podemos, per la sua politica e il suo programma, rappresenta un ostacolo a questa costruzione, il principale ostacolo. Il punto però è: come si supera l’ostacolo? È sufficiente la demarcazione esterna e la semplice denuncia? Qui si pone il rapporto tra il marxismo rivoluzionario, il trotskismo, e Podemos: sempre se si considera il marxismo rivoluzionario non come un esercizio dottrinario o l’autoconservazione di un gruppo, ma un progetto di costruzione attiva di una prospettiva rivoluzionaria reale.
Podemos vede al suo interno centinaia di migliaia di giovani e di lavoratori che ricercano un cambiamento radicale della società, e un gruppo dirigente che sacrifica il cambiamento radicale per andare al governo con la borghesia e la monarchia spagnola; è proprio in questa contraddizione di fondo che un progetto marxista rivoluzionario si può sviluppare. Inoltre, le forze del trotskismo conseguente in Spagna (IZAR e Clase contra Clase) sono molto deboli, e non hanno ora la forza di essere un’alternativa credibile dall’esterno, neanche se si unissero, a maggior ragione separate una dall’altra. Per questo una politica entrista è necessaria se si vuole entrare in contatto coi settori critici di Iglesias e avere la possibilità di conquistarli al marxismo rivoluzionario.
La capitolazione da un lato, l’isolamento dall’altro, non permettono la costruzione di un’alternativa rivoluzionaria a Podemos.


Michele Amura

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