Interventi

La débâcle del lavoro salariato

24 Settembre 2016

Il Jobs Act ha definitivamente posto una pietra tombale sui diritti dei lavoratori salariati.

Le politiche di destra messe in pratica dal governo di Renzi che altro non è che la prosecuzione delle politiche scellerate dettate da oltre 50 anni dal capitalismo.

Il Jobs Act, la buona scuola o la pensione anticipata previo prestito bancario sono solo la faccia più sporca degli ultimi governi italiani. I continui tagli alla scuola, alla sanità e a servizi in genere portano a situazioni estreme. La sete di profitto del padronato, sostenuta e incoraggiata dal governo con questi provvedimenti, ha causato la morte di Abd Elsalam Ahmed Eldanf, assassinato da un crumiro al soldo del padrone, quella di Giacomo Campo o quella del capoelettricista dell’Atac di Roma. Questi sono solo gli ultimi eroi, loro malgrado, caduti sul campo della sopravvivenza. Eppure da gennaio ad agosto 2015 (ultimi dati disponibili) ci sono stati 752 decessi sul lavoro. Questi dati aprirebbero delle crepe nelle coscienze dei governanti, se fossero veramente dotati della famosa carità cristiana che si sforzano di farci ingoiare ogni domenica. Ma i “valori” della chiesa sono buoni solo per il gregge, nel mondo dei pastori del capitale c’è spazio solo per i profitti.

Il cordoglio delle istituzioni, seguite da quello delle burocrazie sindacali, ci ha stancato. Non si può morire per lavoro, sul lavoro o per la mancanza di lavoro.

I dati ISTAT hanno dimostrato che con il Jobs Act la disoccupazione non è diminuita, anzi è aumentata la precarizzazione. Il sistema dei voucher è fallimentare e le tutele crescenti, in assenza dell’articolo 18, non sono tutele, sono una truffa.

Noi riteniamo che per abbassare la disoccupazione la soluzione sia una: un governo operaio, con abbattimento di tutte le burocrazie, sindacali e statali, l’esproprio delle banche e l’abbattimento della classe padronale con la proprietà dei mezzi di produzione a chi lavora.

Lavorare meno e lavorare tutti non deve essere un vuoto slogan ma la realtà di una società che tutela tutti i suoi membri.

Il capitalismo è fallito: genera distruzione, toglie la dignità alle masse degli sfruttati, strappando loro ad uno ad uno i propri diritti.

Il populismo grillino, o quello della Lega o di Forza Nuova o di Casa Pound è un vicolo cieco per i lavoratori: conviene al sistema capitalista che gli sfruttati vi incanalino la propria rabbia. Odiare qualcun altro (casta, immigrati o diversi) serve solo a far dimenticare i veri responsabili della crisi e delle difficoltà di chi lavora: ossia chi fa profitti sulle spalle dei lavoratori, il padronato.

L’alternanza dei governi di centrodestra e centrosinistra è solo un’illusione: cambiano facce, simboli ma non cambia la classe sociale che governa e gli interessi che difende. Chi ci rimette sono sempre gli stessi, i dei lavoratori salariati, noi. E nostri sono anche i morti sul lavoro.

Di lavoro si dovrebbe vivere non morire, ma la spinta continua a produrre nel minor tempo possibile ha portato alla mercificazione degli operai, che lavorano con una spada di Damocle sul collo, rinunciando ai propri diritti pur di portare uno stipendio a casa per la sopravvivenza.

È ora di dire basta, è ora di prendere coscienza è sovvertire questo sistema assurdo che genera fame e morte. Mai come oggi siamo a un bivio: Socialismo o barbarie.

Fuser

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