Interventi

Madre Teresa: beniamina non dei poveri e degli sfruttati, ma dei ricchi e degli sfruttatori

Considerazioni controcorrente sulla famosa suora ora "santa".

15 Settembre 2016

Lo scorso 5 Settembre la piccola suora di origine albanese Agnes Ganxha Bojaxhiu -più conosciuta come Madre Teresa di Calcutta (1910-1997)- è stata proclamata santa con una messa solenne di canonizzazione, in Vaticano. Si è trattato dell' ultimo atto di un processo di canonizzazione avvenuto in tempi rapidissimi, iniziato con la beatificazione dopo soli 6 anni dalla morte della suora -per opera di Giovanni Paolo II (un papa che ha beatificato e canonizzato più gente lui che i suoi otto predecessori messi insieme)- e conclusosi quest' anno, contrariamente ai 15-20 anni che ci vogliono di solito solo per avviare il processo di beatificazione.

Come molti organi mediatici hanno ribadito più volte, si è trattato di un processo di canonizzazione molto rapido per effetto dell' enorme popolarità che circonda la figura di questa suora. Una popolarità -a mio parere- costruita ad arte, in tanti anni, con racconti fantasiosi, agiografici, fasulli, pieni di devozione acritica, che descrivono il pensiero e l' opera di suor Teresa in modo distorto e lontano dalla realtà. Un po' come è già successo con la figura di padre Pio, per decenni considerato un impostore e un falsario dallo stesso Vaticano e poi -da Giovanni Paolo II in poi- osannato e dichiarato santo (una vicenda ben narrata nel libro “Santo impostore” di M. Guarino, edizioni Kaos). In entrambi i casi, allo scopo principale di alimentare il grande business economico che ruota intorno alle figure dei santi, e che si alimenta grazie alla devozione e all' incredulità popolare.

Per fortuna, ogni tanto si riesce a trovare materiale informativo (libri, articoli, documentari, testimonianze varie) che non si piegano al clima di culto di massa che -spesso- circonda le figure dei presunti “santi”, ma, al contrario, vanno controcorrente con serietà e buona argomentazione. Per esempio, sulla figura di padre Pio, consiglio a tutti la lettura del libro sopra indicato.
Mentre, su Madre Teresa, è indispensabile leggere il libro di C.Hitchens “La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa” (ediz. Minimum Fax, 1^ ediz. 1997, 2^ ediz. 2003, quest' ultima usata per questo articolo). Si tratta di un testo breve (130 pag. in formato tascabile) ma di forte impatto, che raccontano atti e misfatti della suora albanese, e che l' autore scrisse dopo aver curato nel 1994, sullo stesso argomento, un documentario per Channel Four, intitolato Hell' s Angel, (L'Angelo dell' Inferno) che in Italia, finora e chissà per quanto ancora, non è mai stato trasmesso.

Da questo libro, l' immagine della suora vien fuori per quello che è veramente: una fanatica cattolica molto astuta, dedita non a dare un' onesta assistenza e cure mediche dignitose agli ammalati e ai sofferenti, bensì interessata unicamente a promulgare un culto basato sulla morte, la sottomissione e la sofferenza. (pag. 65). “Chi ama la correzione ama il sapere” (che sa tanto di riformatorio) è una frase che si trova spesso all' ingresso delle sedi del suo ordine (pag.47). In coerenza con questo suo integralismo cattolico, ripeteva spesso che la sofferenza dei poveri migliora il mondo, che grazie alla sofferenza della malattia l' uomo si avvicina a Gesù e quindi deve gioire per questo, che i mali più grandi del mondo sono l' aborto, il divorzio e l' uso degli anticoncezionali. Tanto convinta di ciò, che lo disse pubblicamente -perfino- durante il suo intervento in occasione del Nobel per la Pace, che le fu conferito nel 1979 (pag.79).

Un giorno, rivolgendosi ad un povero ammalato, gli disse: “Stai soffrendo come Cristo sulla Croce. Perciò sicuramente Gesù ti sta baciando”, che le rispose: “Allora per favore digli di smettere di baciarmi” (pag. 65). E chissà se il povero ammalato non le rivolse pure un sonoro “Vaffanculo”.! Inoltre, da più fonti -riportate nel libro- tra cui la testimonianza di alcune ex volontarie,i suoi ospedali sono stati giudicati privi dei requisiti essenziali per curare e fare assistenza, e senza generi di comfort minimali; sul piano pratico: con negligenza nelle diagnosi, profilassi errate, mancanza di antibiotici e di analgesici,... (pag.65-73 e 126). E ciò nonostante i tanti soldi (a milioni) che ha sempre ricevuto attraverso le donazioni. Il motivo è semplice: la sua preoccupazione è sempre stata solo quella di costruire conventi nel mondo e di reclutare nuovi adepti per il suo ordine integralista-cattolico, che adesso -dopo la sua canonizzazione- prenderà il suo nome. Tantopiù che la suora -per i propri malanni- si è sempre fatta curare in costose cliniche occidentali. A tutto ciò va aggiunto la sua attività, veramente squallida, di praticare il battesimo cattolico in punto di morte a inermi induisti e musulmani. E la sua difesa oltranzista della Chiesa, che l' ha sempre portata a pronunciarsi contro il Concilio Vaticano II, contro la Teologia della Liberazione e contro la figura di Galileo.

Il testo si sofferma anche sulle fortune economiche dell' Ordine religioso creato da madre Teresa -le Missionarie della Carità- che conta oggi più di 500 conventi in più di 105 paesi, “senza contare l' India” (pag.19-20), 4 mila suore e 40 mila operatori laici (pag.38); cifre tanto elevate (centinaia di milioni di dollari) e ben celate (mai un rendiconto reso pubblico) da non permetterne, in pratica, una quantificazione sicura. Sicuro è invece il suo comportamento accondiscendente verso dittatori sanguinari: come l' haitiano J.C.Duvalier (pag.27-39) o lo stalinista-nazionalista albanese Enver Hoxha (pag. 103-106), sempre elogiati pubblicamente per la loro opera caritatevole verso il suo ordine religioso. O verso bancarottieri-truffatori come l' americano Charles Keating, reo di aver imbrogliato migliaia di risparmiatori USA. Ebbene, madre Teresa non si fece alcuno scrupolo di difenderlo pubblicamente, solo perché il truffatore le aveva donato più di un milione di dollari, non suoi, ovvio! (pag. 87-94).

Insomma, altro che “santa dei poveri”, “beniamina degli ammalati”, “soccorritrice dei più deboli”, ecc.. come è stata chiamata più volte da media compiacenti. Qui è esattamente l' opposto. Pertanto, occorre più che mai fare attività di controinformazione sulla figura di questa donna. Contro il culto di massa che le è stato costruito intorno, con tecniche di comunicazione da marketing.

Più in generale, la vicenda di madre Teresa ripropone -ancora una volta- il tema di cosa fare per contrastare i falsi miti, i falsi modelli e le false credenze propinate dalle religioni e dai loro rappresentanti terreni (che, tra l' altro, il più delle volte, ostacolano i processi progressisti di cambiamento sociale). A mio parere, solo la diffusione del pensiero ateo e materialista, senza sosta e con spirito militante, può dare risultati significativi e duraturi. E contribuire a liberare l' umanità da quell' “oppio dei popoli” rappresentato dalla religione.

Leo S.

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