Dalle sezioni del PCL
Nuova aggressione squadrista di Lotta Comunista ai danni del PCL
14 Settembre 2016
Anche oggi, al presidio dei lavoratori Ericsson e Piaggio, un nostro militante è stato intimidito e aggredito dal leader Fiom dell'ILVA, Palombo, e da un altro militante del servizio d'ordine FIOM/Lotta Comunista.
Mentre stava diffondendo il volantino "Fare come in Francia", in cui si rivendicava la necessità di generalizzare le lotte e di superare la logica delle microvertenze e degli scioperi a logoramento dei lavoratori, i due individui si sono avvicinati con fare minaccioso suggerendogli di non diffondere più il nostro volantino. Alla sua richiesta di spiegazioni sul perchè non avrebbe potuto volantinare gli è stato risposto di andare con loro "in un vicolo", così gli avrebbero spiegato perchè non avrebbe dovuto più volantinare e cosa sarebbe successo se avesse continuato. Di fronte all'opposizione del nostro compagno, dapprima Palombo ha cominciato a schiacciargli un piede, continuando a minacciarlo, e l'altro militante ha cominciato a spintonarlo e prenderlo a calci da dietro intimandogli di andarsene e di stare zitto.
Nel frattempo, i lavoratori li vicino, hanno cominciato ad accorgersi del diverbio e i due militanti di Lotta Comunista hanno mollato il colpo, spingendolo via in malo modo e continuando a insultarlo. I nostri militanti, nonostante l'aggressione hanno comunque continuato a volantinare durante le successive fasi della giornata e durante il blocco del traffico in Piazza Corvetto.
Riteniamo che ogni organizzazione di classe e della sinistra debba avere la possibilità di diffondere le proprie posizioni all'interno dei cortei dei lavoratori e che nessuno, tantomeno in questi modi, possa permettersi di impedire di diffondere posizioni anche se eventualmente critiche rispetto all'operato dell'una o dell'altra organizzazione o del sindacato. Rivendichiamo la piena agibilità politica per i nostri militanti e per il nostro partito e chiadiamo alla FIOM di prendere posizione sull'ennesimo fatto increscioso avvenuto nei suoi cortei, considerato che molti dei nostri militanti sono iscritti a quella sigla e alla CGIL, militando all'interno dell'area "OpposizioneCGIL - Il Sindacato è un'altra Cosa". Il silenzio di fronte a simili minacce e aggressioni non è accettabile.