Dalle sezioni del PCL
Venezia: unire le lotte!
Manifestazione alla mostra del cinema di Venezia.
31 Agosto 2016
Volantino distribuito alla manifestazione dei lavoratori dei Musei Civici Veneziani e dei dipendenti comunali di Venezia in lotta in occasione dell' inaugaurazione della mostra del cinema di Venezia.
UNIRE LE LOTTE!
SOSTENIAMO LE BATTAGLIE DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI DEI MUSEI CIVICI VENEZIANI E DEI DIPENDENTI COMUNALI
I lavoratori e le lavoratrici dei servizi in appalto dei Musei Civici Veneziani stanno lottando per difendere in vista del prossimo cambio di appalto i posti di lavoro, i diritti sindacali e contrattuali. Gli scioperi che hanno fatto in queste ultime settimane, hanno avuto un evidente successo, con una presenza combattiva in piazza, nonostante il clima intimidatorio messo in atto dalle parti padronali (Comune, Fondazione, cooperative ed aziende appaltatrici).
Con questa lotta i lavoratori chiedono che la Fondazione dei Musei Civici e il Comune di Venezia si impegnino per iscritto che per il prossimo appalto le condizioni dei lavoratori non dovranno cambiare, perché il rischio è che succeda quanto si è verificato alla Biennale, che quest’anno ha bandito un concorso per individuare nuove figure professionali, non rinnovando i precedenti guardasala.
La disastrosa situazione dei lavoratori della Biennale e anche quella degli appalti delle biblioteche comunali, frutto di una mancata volontà della CGIL di dare battaglia fino in fondo, sono un grave precedente che và sconfitto con la lotta e la mobilitazione.
Intanto le lavoratrici e i lavoratori, coscienti della durezza dello scontro, hanno aperto una cassa di resistenza per poter proseguire la mobilitazione e la lotta.
I lavoratori del Comune sono alle prese con una giunta arrogante e dispotica, stanno conducendo una battaglia che va avanti da lungo tempo, colpiti nei diritti e nel salario in nome del mantenimento del patto di stabilità e imposto dalle esecuzioni della giunta Brugnaro. Una lotta sicuramente importante che però, se rimane isolata e priva di un programma efficace di contrasto alla giunta, rischia di essere fallimentare.
Il PCL sostiene la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici dei musei e dei dipendenti comunali, a difesa dell’occupazione, dei diritti sindacali e contrattuali, di migliori condizioni di lavoro, contro il governo, locale e nazionale, e il padronato, comprese le aziende cooperative. Propone quindi il più largo fronte unitario di classe di tutte le organizzazioni dei lavoratori – politiche e sindacali - che si pongono sul terreno conflittuale e conseguente contro padronato, giunta Brugnaro, fondazione e governo
Un fronte che deve prevedere il protagonismo diretto dei lavoratori e lavoratrici sulle vertenze in cui sono coinvolti, contro ogni logica burocratica portata avanti dai quei sindacati che mirano a sfiancare le potenzialità di lotta dei lavoratori. Bisogna quindi praticare l’unità delle lotte in campo a partire da quelle che ci sono nel territorio veneziano e stendere una piattaforma rivendicativa che coinvolga tutti i settori.
Ma bisogna anche porsi l’obiettivo della sconfitta del governo Renzi: In Italia, la burocrazia sindacale di Camusso e Landini, e la sinistra politica a loro subalterna, ha opposto al Jobs Act uno sciopero simbolico, fuori tempo massimo, per poi arrendersi a Renzi. Nonostante il blocco dei contratti pubblici, l'attacco frontale al contratto nazionale nel privato, l'attacco portato a scuola pubblica e sanità, le nuove provocazioni sulle pensioni; nonostante la presenza di un governo reazionario guidato da un bullo che schiaffeggia ogni giorno i sindacati e promuove un progetto istituzionale “bonapartista”, la burocrazia sindacale continua a rifiutare la via di una mobilitazione vera.
Si può fare! La straordinaria mobilitazione che i lavoratori hanno dispiegato contro il Jobs Act di Hollande dovrebbe essere da esempio per i lavoratori e le lavoratrici del nostro Paese, e ha dimostrato che la messa in campo della forza dei lavoratori con una mobilitazione prolungata, radicale e di massa, non solo è possibile, ma è l'unica via capace di opporre una resistenza reale all'aggressione sociale di padronato e governi. L'unica via che può realmente incidere sui rapporti di forza e strappare risultati.