Dalle sezioni del PCL

Miseria e smantellamento del welfare

16 Luglio 2016

La povertà attanaglia non solo le famiglie numerose, quelle con più bocche da sfamare, è impietosa soprattutto con i giovani, ben 1 milione sono infatti gli under 18 in miseria, praticamente 1 minore su 10.
Questo disagio sociale è il risultato di 20 anni di privatizzazione, del profitto di pochi, di salari falcidiati, di uno stato sociale che non garantisce più i diritti inalienabili, primo tra tutti quello alla salute.
Sono 1.582.000 le famiglie italiane che nel 2015 si sono travate a vivere in condizione di povertà assoluta: 4,6 milioni di persone, il numero più alto dal 2005 ad oggi. Le stime Istat rese note dicono che l’incidenza della povertà assoluta si mantiene sostanzialmente stabile negli ultimi tre anni per le famiglie. Cresce invece sensibilmente se misurata in termini di persone (7,6% della popolazione residente nel 2015, 6,8% nel 2014 e 7,3% nel 2013).
Se si osserva il fenomeno dal punto di vista regionale, sottolinea l’Istituto, l’incidenza della povertà assoluta registra un aumento al Nord sia in termini di famiglie (da 4,2 del 2014 a 5,0%) sia di persone (da 5,7 a 6,7%). La povertà è avvertita con maggiore incidenza inoltre tra chi vive in città (da 5,3 del 2014 a 7,2%), così come dalle fasce di popolazione più adulta (45-54 anni- da 6,0 a 7,5%) e tra chi dispone di redditi medio bassi.
La forbice salariale si è allargata ma anche la platea degli esclusi dai diritti sociali, la miseria non è solo il prodotto delle politiche di austerità ma anche dello smantellamento del welfare e della crisi occupazionale, della perdita di tanti posti di lavoro, di canoni locativi troppo alti (da qui la morosità e gli sfratti)
L’unico possibile governo amico è il governo dei lavoratori basato sulla loro forza e sulla loro organizzazione.
Bisogna ricondurre le lotte quotidiane a questa prospettiva di alternativa di rivoluzione, oppure la radicalità della crisi e la crisi storica del capitalismo si riverserà, sempre più, sulle condizioni delle popolazioni della maggioranza dell’umanità con esiti drammatici, più drammatici di quelli che oggi viviamo e dal punto di vista sociale ,e dal punto divista politico.
Siamo convinti che oggi possiamo aprire un livello di confronto politico, programmatico di prospettiva più avanzato che in passato.
Solo una alternativa di società e di potere può liberare l'umanità da questa dittatura. Solo la rivoluzione socialista può cambiare le cose.
Il Partito Comunista dei Lavoratori si batte in ogni lotta per questa prospettiva.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Pavia “Tiziano Bagarolo”

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