Teoria

Per che cosa si batte il Fronte di Sinistra delle Arti?

Manifesto 1923 - Redatto da Vladimir Majajovskij, pubblicato sul primo numero della rivista LEF (Levyi Front Iskusstva)

4 Giugno 2016

Proponiamo un documento storico degli artisti rivoluzionari sovietici.

lef

Il 1905. Dopo, la reazione. La reazione è avallata dall'autocrazia e dal duplice giogo del mercante e del fabbricante. La reazione ha creato un'arte e un costume di vita a propria immagine, secondo il suo gusto. L'arte dei simbolisti (Biely, Bal'mont) dei mistici (Ciulkov, Hippìus) e degli psicopatici sessuali (Rozanov) corrisponde alla vita dei filistei piccolo-borghesi. I partiti rivoluzionari hanno picchiato contro la vita, l'arte è insorta per picchiare contro il gusto. La prima vampata impressionistica si è avuta nel 1909 (raccolta Il vivaio dei giudici). La vampata è stata ravvivata per tre anni. L'hanno ravvivata nel futurismo. Primo libro dell'unione dei futuristi; Schiaffo al gusto del pubblico 1914: D. Burljuk, Kamenskij, Krucionych, Majakovskij, Chlebnikov. II vecchio regime ha valutato giustamente l'attività di laboratorio dei futuri dinamitardi. Si è risposto ai futuristi con tagli di censura, col divieto di parola, con il latrato e l'ululato di tutta la stampa. Beninteso, il capitalista non ha mai sostenuto le nostre righe-sferzate, le nostre linee-schegge. L'accerchiamento da parte della vita diocesana ha costretto i futuristi al dileggio con le bluse gialle e i colori sul volto. Questi metodi poco "accademici" di lotta, il presentimento del futuro slancio hanno di colpo respinto gli estetizzanti che avevano aderito al movimento (Kandinsky, i seguaci del "Fante di quadri," ecc). In compenso, chi non aveva niente da perdere ha aderito al futurismo o s'è ammantato del suo nome (Scerscenevic, Igor Severianin, la "Coda d'asino," ecc). Il movimento futuristico, condotto da artisti poco esperti in politica, s'è tinto talvolta dei colori dell'anarchia. Accanto agli uomini dell'avvenire, c'erano i ringiovaniti che celavano il putridume estetico sotto la bandiera della sinistra.





La guerra del 1914 è stato il primo banco di prova sociale. I futuristi russi la ruppero definitivamente con l'imperialismo di Marinetti, che avevano già fischiato durante la sua permanenza a Mosca (1913). I futuristi sono stati i primi e gli unici nell'arte russa che, sommergendo gli squilli dei cantori della guerra (Gorodeckij, Gumilév e altri) hanno maledetto la guerra, battendosi contro di essa con tutte le armi dell'arte (La Guerra e L'universo di Majakovskij). La guerra ha segnato l'inizio dell'epurazione futuristica (si sono schiantati i "Mezzanini" e Severianin è andato a Berlino).' La guerra ha comandato di guardare alla rivoluzione di domani (La nuvola in calzoni). La rivoluzione di febbraio ha approfondito l'epurazione, scindendo il futurismo in "destra" e "sinistra." I destri sono diventati un'eco delle seduzioni democratiche (i loro cognomi si trovano in Tutta Mosca). I sinistri, che aspettavano l'ottobre, sono stati battezzati i "bolscevichi dell'arte" (Majakovskij, Burljuk, Krucionych). A questo gruppo futuristico hanno aderito i primi "produttori" futuristi (Brik, Arvatov) e i costruttivisti (Rodcenko, Lavinski): I futuristi, sin dai primi passi, sin da palazzo Kscesinskaia, hanno cercato di accordarsi con i gruppi degli scrittori operai (ex-Proletkult) ma questi scrittori credevano (a giudicare dalle opere) che lo spirito rivoluzionario si esaurisse in un contenuto propagandistico e sono rimasti, nel campo della forma, dei puri reazionari incapaci di coesione. L'ottobre ha epurato, riordinato, riorganizzato. Il futurismo è divenuto il fronte di sinistra delle arti. Cioè "noi."





Ottobre ci ha insegnato a lavorare. Fin dal 25 ottobre ci siamo messi al lavoro. È chiaro, dinanzi agli intellettuali che se la davano a gambe, non ci hanno interrogato a lungo sulle nostre credenze estetiche. Noi abbiamo fondato le sezioni figurativa, teatrale e musicale, che erano allora rivoluzionarie, e abbiamo condotto gli studenti all'assalto delle accademie. Oltre a svolgere un lavoro organizzativo, abbiamo dato le prime opere dell'arte di ottobre (Tatlin il monumento alla Terza internazionale; Mistero e buffonata per la regia di Meyerhold; Sten'ka Razin di Kamenskij). Non abbiamo fatto gli esteti, non abbiamo prodotto per amore di noi stessi. Abbiamo applicato i nostri metodi di lavoro all'attività artistico - propagandistica, richiesta dalla rivoluzione (i manifesti della Rosta, i feuilletons, ecc). Allo scopo di propagandare le nostre idee abbiamo organizzato un giornale, "Iskusstvo kommuny," e discussioni e letture di versi nelle fabbriche e nelle officine. Le nostre idee hanno conquistato il pubblico operaio. Il quartiere di Vyborg ha organizzato un gruppo di "comunisti-futuristi. " II movimento della nostra arte ha rivelato la nostra forza mediante la creazione di cittadelle del fronte di sinistra in tutta la RSFSR. In pari tempo si è sviluppato il lavoro dei compagni dell'Estremo Oriente (rivista "Tvorcestvo") che hanno affermato teoricamente l'ineluttabilità sociale della nostra corrente, la nostra completa fusione con l'ottobre (Ciugiak, Aseev, Palmov). "Tvorcestvo," sottoposta a ogni sorta di angherie, si è assunta l'onere della lotta per una nuova cultura della Repubblica dell'Estremo Oriente e in Siberia. Constatato con graduale delusione che il potere sovietico continuava a esistere, gli accademici in solitudine o a gruppetti hanno preso a bussare alle porte dei commissariati del popolo. Senza correre il rischio di impiegarli in un lavoro di responsabilità, il potere sovietico ha offerto loro, o meglio ai loro nomi europei, la possibilità di lavorare in istituzioni educative e culturali. Di qui ha preso l'avvio la campagna di calunnie contro l'arte di sinistra, brillantemente conclusasi con la soppressione di "Iskusstvo kommuny."





Il governo, impegnato nei fronti e nella crisi, s'è interessato poco alle discussioni estetiche; ha badato soltanto che le retrovie non facessero troppo chiasso e ci ha invitato a rispettare i nomi "più insigni." Oggi, c'è una tregua nella guerra e nella carestia. Il Lef è tenuto a presentare il panorama dell'arte della RSFSR, a indicare la prospettiva e a occupare il posto che gli compete. L'arte della RSFSR al primo febbraio del 1923. 1. L'arte proletaria. Una parte degli scrittori proletari si è ufficializzata e opprime con un linguaggio burocratico, nonché con la ripetizione dell’abbiccì politico. Un'altra parte è caduta sotto l'influsso dell'accademismo e ricorda l'ottobre solo con l'etichetta delle organizzazioni. Una terza parte, la migliore, si rieduca, dopo i rosei Biely, sulle nostre opere e, crediamo, marcerà con noi. 2. La letteratura ufficiale. Nella teoria dell'arte ognuno professa un'opinione personale. Nella pratica le riviste abbondano di tutti i nomi ad alta tiratura. 3. La letteratura "nuova" (Fratelli di Serapione, ecc.) assimilati e vivificati i nostri metodi, li condisce con i metodi simbolistici e con grave sussiego li adatta al pubblico nep. 4. La grande svolta. Da occidente c'è un'invasione di insigni maestri. Aleksei Tolstoi già striglia il cavallo bianco della raccolta completa delle opere per un trionfale ingresso a Mosca. 5. Infine, violando ogni prospettiva decorosa, in vari punti intervengono solitari quelli di sinistra. Uomini e organismi (l'Istituto di cultura artistica, gli studi tecnico-artistici, l'Istituto di arte teatrale, la Società per lo studio della lingua poetica, ecc). Alcuni si sforzano eroicamente di dissodare in solitudine un terreno molto duro, altri con le lime dei versi già segano le catene del vecchiume.




Il Lef deve raccogliere le forze di sinistra. Il Lef deve passare in rasségna le sue schière, ripudiando il passato. Lef deve unificare il fronte per minare il vecchiume, per andare alla conquista d'una nuova cultura. Non risolveremo le questioni dell'arte con la maggioranza dei voti d'un mitico, ma tuttora inesistente, fronte di sinistra, bensì con l'azione, con l'energia del nostro gruppo d'iniziativa, che dirige anno per anno il lavoro degli artisti di sinistra e li orienta idealmente. La rivoluzione ci ha insegnato molte cose. Il Lef sa bene che, per consolidare le conquiste della rivoluzione di ottobre, rinvigorendo Parte di sinistra, esso immetterà nell'arte le idee della Comune e le schiuderà la strada dell'avvenire. Il Lef agiterà con la nostra arte le masse, attingendo da loro la propria forza organizzativa. Il Lef convaliderà le nostre teorie con l'effettiva creazione artistica, elevandone la qualificazione. Il Lef combatterà per un'arte che sia costruzione della vita. Non pretendiamo di avere il monopolio dello spirito rivoluzionario nell'arte. Ci riveleremo nell'emulazione; Noi crediamo nella giustezza della nostra propaganda e, con la forza delle opere compiute, dimostreremo che siamo sulla giusta strada dell'avvenire"

Vladimir Majakovskij

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