Dalle sezioni del PCL
Bollettino Fincantieri - Maggio 2016
" Lotta di classe", bollettino nazionale del PCL
29 Maggio 2016
“L' emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi “ (K.Marx)
EDITORIALE:
DALLA PARTE DEI LAVORATORI FRANCESI
Blocco di otto raffinerie petrolifere, blocco dei porti di Le Havre, Saint Nazaire e Marsiglia. Sciopero a tempo indeterminato delle ferrovie a partire dal prossimo 31 maggio, dei trasporti pubblici a Parigi dal 2 giugno, del traffico aereo dal 3 al 5 giugno. Lo scontro sociale in Francia sulla legge El Khomri (simile al nostro Job Act) si radicalizza sempre più.
Con l'elevarsi del livello di scontro si alza la posta in gioco. La Medef (Confindustria francese), le Camere del Commercio e la Federazione delle Imprese delle Costruzioni hanno chiesto al governo Hollande la mano pesante per ripristinare l'ordine. Il gruppo Total ha minacciato di revocare i propri piani di investimento in Francia nel caso di un prolungamento dei blocchi e degli scioperi. La destra gollista denuncia l' incapacità del governo di ripristinare “l' autorità” e invoca l' intervento poliziesco.
Hollande e Valls hanno risposto alle pressioni borghesi prima approvando la legge per decreto, poi inviando la polizia a sgomberare la raffineria in sciopero di Fos-sur-Mer, per demotivare la continuità della lotta.
Sul versante opposto, il gruppo dirigente della CGT si gioca nello scontro il proprio prestigio e il proprio peso politico, minacciati sia dall'intransigenza di Valls, sia dalla concorrenza della CFDT. Il nuovo segretario CGT, Martinez, non è certo un rivoluzionario. Ma intende difendere la forza contrattuale della burocrazia che dirige, e la propria autorevolezza nei rapporti interni alla CGT, instabili e burrascosi.
La paventata minaccia della generalizzazione degli scioperi sta in questo quadro. Come le relazioni ostentate col movimento Nuit Debout e la piazza giovanile. La speranza della burocrazia CGT è che la minaccia della ingovernabilità del conflitto possa indurre il governo ad arretrare, senza essere costretta a proclamare un vero sciopero generale. Dicendo al governo che il suo braccio di ferro “è pericoloso”, la burocrazia segnala in forma contorta alla borghesia francese che vuole evitare una dinamica incontrollabile, ma che per questo ha bisogno di un passo indietro del governo.
Ma la situazione si regge sul crinale di un equilibrio instabile, che esclude il pareggio. O la dinamica aperta con lo sciopero delle raffinerie e dei trasporti si estende alle fabbriche in direzione di uno sciopero generale che paralizza l' intero paese, getta sul piatto della bilancia la forza di massa di quasi venti milioni di salariati francesi, polarizza e salda attorno a sé il movimento studentesco e giovanile; oppure il movimento di sciopero è destinato a ripiegare sotto l' effetto congiunto della repressione e dello scoramento.
La parola d' ordine dello sciopero generale sino al ritiro della legge, combinato con l' occupazione delle fabbriche e la loro difesa organizzata contro la polizia, è la parola d' ordine del momento. La parola d' ordine da agitare in ogni luogo di lavoro, in ogni sindacato, in ogni piazza. È l' unica via per piegare il governo. Ma è anche la via che aprirebbe in Francia una crisi rivoluzionaria, di enorme impatto in Europa e nel mondo. È la ragione per cui la burocrazia sindacale non vuole compiere quel passo. È la ragione per cui i rivoluzionari sono chiamati a rivendicarlo.
I marxisti rivoluzionari francesi sono oggi ovunque in prima linea. A tutti loro va il nostro sostegno e il nostro abbraccio. 'Fare come in Francia' è oggi la parola d' ordine del PCL.
ECHI:
NUOVO CDA E SITUAZIONE PRODUTTIVA ATTUALE
Mercoledì 19 Maggio, presso la sede di Trieste, si è riunita l' assemblea generale degli azionisti di Fincantieri. All' assemblea è stato approvato il bilancio d' esercizio 2015, chiuso con una perdita netta di 112,73 milioni di euro, che verrà coperta mediante l' utilizzo della riserva aziendale straordinaria. Inoltre, sono stati nominati i nove membri del nuovo consiglio d' amministrazione. Giuseppe Bono, 72 anni, dal 2002 in Fincantieri, è stato riconfermato alla guida del Gruppo, fino al 2019. Giampiero Massolo, 62 anni, ex dirigente dei Servizi Segreti Italiani, è stato nominato nuovo presidente del Gruppo. Compongono il nuovo cda: Fabrizio Palermo, una carriera alla Morgan Stanley ed ex direttore finanziario di Cassa Depositi e Prestiti. Donatella Treu, ex a.d. del Sole24Ore, Nicoletta Giadrossi , ex manager di Aker Solutions, l' architetto Gianfranco Agostinetto, e Paola Muratorio, ex presidente di Inarcassa. Infine, dal cda precedente restano in carica Simone Anichini, imprenditore di nautica e abbigliamento, e Massimiliano Cesare, politico con un passato nel governo Letta. Cassa Depositi e Prestiti -controllata dallo Stato- resta il primo azionista, attraverso Fintecna, che possiede il 71,6% di Fincantieri. La situazione produttiva, in breve: da un lato vi è una notevole mole di ordini, almeno fino al 2025, dall' altro si contano ritardi sui programmi produttivi, un elevato livello di sprechi e disorganizzazione ai vertici, che sommati al ricorso continuo dei lavori in appalto, stanno creando numerosi problemi di efficientamento e produttività. Inoltre è sempre meno chiaro quale equilibrio Fincantieri intenda stabilire fra cantieri italiani e quelli situati all' estero.
PALERMO: SCIOPERO CONTRO UN INGIUSTO LICENZIAMENTO
Lo scorso Giovedi 12 Maggio, ai Cantieri Navali di Palermo, un operaio -sulla 40ina e da 11 anni impiegato nel sito- è stato licenziato in tronco. La motivazione consiste nel fatto che la settimana precedente -durante un controllo- l' operaio è stato sorpreso a dormire sul posto di lavoro. L' operaio in questione -a seguito dei ritmi pesanti di lavoro- soffre di cardiopatia e prende da tempo medicinali che provocano sonnolenza. La Direzione del cantiere conosce bene la sua situazione: infatti, in passato aveva concesso all' operaio uno spostamento di reparto, collocandolo in attività di magazzino, più leggere. Ma dopo aver lavorato per anni in quel reparto, pochi mesi fa la Direzione lo aveva trasferito nel reparto saldatura. A quel punto l' operaio aveva scelto di fare ricorso alla Medicina del Lavoro, che, dandogli ragione, aveva disposto all' Azienda di collocarlo a svolgere una mansione più consona con i suoi problemi di salute. Il recente licenziamento appare dunque come una volontà di far pagare all' operaio di aver fatto ricorso e di averlo vinto. La mattina seguente, però, circa 500 operai -diretti e indiretti- si sono rifiutati di entrare nello stabilimento, e hanno dato vita ad un presidio di fronte ai cancelli. Come PCL esprimiamo la nostra solidarietà di classe all' operaio licenziato ed appoggiamo l' azione di protesta degli operai di Palermo. CONTRO l' arroganza della Direzione, PER il reintegro dell' operaio licenziato.!
E' USCITO IL NUMERO DI MAGGIO DI “UNITA' DI CLASSE”
(costo 2 euro)
In questo numero: editoriale sulla situazione politica nazionale; a seguire articoli sulle Elezioni Presidenziali americane 2016: sui Referendum Sociali e il governo Renzi; sulla situazione economico-sociale dell' Umbria; sull' annunciata missione militare in Libia; sulla CGIL e la FIOM, tra collaborazione col governo Renzi e repressione del dissenso interno; sulla storia del Trotskismo in America Latina, e sugli anni '70.
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