Interventi

Fascisti, padroni e 25 aprile

24 Aprile 2016

Ieri, a Milano, il disinvolto Sala, commissario unico di Expo 2015 e dal 2010 delegato di Expo 2015 S.p.A. (dimessosi il 18 dicembre 2015), si risente quando alcuni compagni gli fanno presente, gli appalti che durante la sua gestione sono stati giudicati illegittimi dal Comitato Antimafia per il protocollo di legalità, per un totale di 741.500 euro (anche nei regolamenti di conti interni alla giustizia borghese, talora subentra la reprimenda: non solo agli antagonisti che tanto lo sdegnano ma riguardo tale faccenda, non ha fornito alcuna risposta chiara neanche nelle interrogazioni del Comitato. Inoltre, sono stati indagati e arrestati due suoi collaboratori). Sala è stato il cavallo vincente delle primarie del centro sinistra a Milano e nella candidatura a sindaco - ha ottimi rapporti con il Presidente del Consiglio - è l'esemplarità del modello Renzi che si impone dopo l'arancione Pisapia. Altrove - ma è solo per per tenere in considerazione una delle tante, caleidoscopiche offerte del Partito Nazione - in Toscana, grazie al PD, possiamo saggiare l'armonizzazione pacifica e pacificata con i fascisti, soprattutto nella mistificazione agita sul 25 Aprile. Tanto che: "L'aula approva all'unanimità l'atto presentato da Giovanni Donzelli (Fdl) con emendamenti del Pd", nella falso storico della Foiba di Bassovizza, per una "memoria condivisa e un sistema per non dividere gli eccidi. Mi accontento di un primo passo, accolgo gli emendamenti del Pd e li ho firmati con l'obiettivo, che è prioritario, di consentire alle scuole un viaggio per ripercorrere quello che è successo agli italiani in quei territori". Nel placet della Lega Nord e anche di Sì - Toscana a sinistra. Allora, è bene che non si parli di memoria condivisa con un partito che riporti nel logo la fiamma tricolore dell'M.S.I. e con quello che è in assoluto il partito padronale che propone emendamenti ma che di fatto promuove l'ennesima iniziativa revisionista, mendace, assolutoria. L'esperienza partigiana contiene in sé una liberazione che fa paura, perché richiama ad una lotta che non è solo da un'oppressione di guerra ma si rende sovvertimento dello stato reale delle cose, nella possibilità di una svolta realmente rivoluzionaria e per questo vuole essere estesa, annacquata, ingannata. Non è solo dunque una questione di trasparenza, di gestione di soldi pubblici o di turbative d'asta ma di coscienza. Una coscienza che la classe dominante ha così ben chiara, da decidere e stabilire come prioritario, allungare o accorciare l'orlo della storia e delle responsabilità nel vantaggio della legittimità di sé, del proprio operato della condotta futura. Per questa ed altre motivazioni, non meno gravi, non abbiamo memorie condivise con il Pd e credo si abbia il dovere di considerarlo, a maggior ragione nell'oppressione che esprime, fuori da ogni patrimonio di lotta alle sopraffazioni e di resistenza, nemico dei lavoratori e di tutti i sinceri antifascisti.

https://www.consiglio.regione.toscana.it/ufficio-stampa/comunicati/comunicati_view.aspx?idc=0&id=22395

Chiara Pannullo

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