Dalle sezioni del PCL
Lettera aperta ai cittadini di Triggiano
4 Aprile 2016
Come in tutto il meridione, anche i cittadini di Triggiano subiscono, drammaticamente, sia in termini di occupazione che di qualità della vita cittadina, le scelte scellerate delle amministrazioni borghesi che si sono succedute negli ultimi anni. L'incremento della micro-criminalità, la drammatica condizione contadina, l'aumento esponenziale della disoccupazione giovanile, il degrado del centro urbano e la presenza di diverse discariche a cielo aperto nei quartieri periferici della città sono la conseguenza di politiche di spesa mirate esclusivamente al finanziamento del sistema imprenditoriale locale.
Alle prossime elezioni comunali di Triggiano sarà finalmente presente una forza politica autenticamente anticapitalista, il Partito Comunista dei Lavoratori, per rivendicare le ragioni dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati e dei contadini in contrapposizione a quelle dei comitati d'affari del sistema borghese.
Mentre le forze politiche, dalla Rifondazione Comunista a SEL, che si richiamavano alle tradizioni del movimento operaio o della sinistra in generale, si sono progressivamente dissolte o avvitate in una crisi inestricabile, che in Puglia ha portato praticamente alla scomparsa di diverse sezioni, il Partito Comunista dei Lavoratori ha visto una lenta ma progressiva crescita dei suoi militanti in diverse cittadine pugliesi, ponendosi come unico autentico riferimento per le classi subalterne.
La crisi in cui sono sprofondate le forze della sinistra socialdemocratica, da SEL a Rifondazione Comunista, non è affatto casuale. Al contrario, essa è il riflesso di inequivocabili e fallimentari scelte politiche operate dalle dirigenze di quei partiti. Negli ultimi dieci anni queste forze politiche si sono compromesse con i nemici della classe operaia in tutti i governi borghesi locali, regionali e nazionali, accompagnando e favorendo i processi di accanimento terapeutico delle classi dominanti nei confronti dei lavoratori. Non è ad esempio affatto casuale la scelta operata dalle amministrazioni regionali di centro-sinistra, a guida Vendola, di chiudere 22 ospedali pubblici in Puglia e favorire il finanziamento di istituti sanitari privati e clericali; né è casuale la scelta dei dirigenti della Rifondazione Comunista di appoggiare, anche dopo il tradimento del referendum sull'austerity, quel governo Tsipras che, ossequiente agli accordi col capitalismo europeo, ha operato un taglio draconiano del 30% sulle pensioni dei lavoratori greci. Non c'è nulla di casuale in tutte queste scelte. Esse sono semplicemente il riflesso della natura del programma politico di quelle dirigenze: il tentativo cioè di conciliare gli inconciliabili interessi dei capitalisti con quelli dei lavoratori.
Al contrario, il Partito Comunista dei Lavoratori, l'unica forza politica marxista-rivoluzionaria esistente in questo paese, considera inconciliabili gli interessi dei capitalisti con quelli dei lavoratori. Ed è questa la ragione per la quale siamo l'unico partito che si pone all'opposizione di tutti i governi borghesi, siano essi di centro-destra o di centro-sinistra. Siamo per un governo dei lavoratori, l'unico in grado di risolvere i problemi creati dal fallimento dell'attuale sistema capitalistico.
Siamo ben consapevoli che esistono migliaia e migliaia di militanti della Rifondazione Comunista e in parte di SEL che si sentono traditi o delusi dalle scelte politiche dei loro dirigenti e che, per tale ragione, hanno abbandonato la partecipazione all'attività politica. Noi offriamo a questi compagni la confluenza all'interno del Partito Comunista dei Lavoratori e per questo salutiamo positivamente la scelta dei compagni locali del PRC di confluire nella lista del PCL, sulla base del nostro programma, attorno al nostro candidato a sindaco Claudio Campobasso.