Dalle sezioni del PCL

Bollettino Fincantieri - Marzo 2016

" Lotta di classe", bollettino nazionale su Fincantieri

28 Marzo 2016

“ L' emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi “ (K.Marx)

EDITORIALE:

NO AD UNA NUOVA IMPRESA DI LIBIA

Rullano i tamburi di una nuova impresa di Libia. Il governo Renzi reclama la guida della missione internazionale.
L' Italia si appresta così a tornare nella sua vecchia colonia, dove già inaugurò campi di concentramento e gas asfissianti contro la resistenza berbera al prezzo di 100.000 morti.

Dicono che l' obiettivo centrale dell' intervento è sconfiggere l' ISIS. Mentono. L' obiettivo vero è la spartizione della Libia. È il controllo dei suoi giacimenti petroliferi, dentro una lotta spietata tra Francia e Italia, fra Total ed ENI.

Il capitalismo francese ha giocato di anticipo, mandando truppe a Bengasi a sostegno del generale Haftar, per mettere le mani sui giacimenti petroliferi della Cirenaica.
Tutta la stampa italiana chiede a Renzi di intervenire per non farsi scavalcare dai francesi e difendere gli interessi dell' ENI.

Renzi teme di perdere voti infilandosi in un' avventura. Ma non vuole perdere la faccia agli occhi di quel grande capitale tricolore che si è candidato a rappresentare in Italia e nel mondo.

Per questo si è assicurato, per decreto (10 febbraio), il controllo diretto delle truppe speciali tramite i servizi segreti: un decreto che assegna loro, testualmente, “licenza di uccidere e impunità per i reati”.

Il governo Renzi taglia i fondi della sanità, minaccia le pensioni di reversibilità, abbatte i trasferimenti pubblici ai comuni e ai servizi, regala ai padroni continui tagli di tasse. Ma trova i soldi per prolungare la missione militare in Afghanistan, per mandare altri 500 soldati in Iraq, e ora per “la licenza di uccidere” in Libia.

La chiamano “guerra al terrorismo”. Ma dopo vent' anni di cosiddette “guerre al terrorismo”, proprio il peggiore terrorismo fondamentalista conosce uno spaventoso sviluppo, con gravi conseguenze sulla sicurezza stessa di persone innocenti nelle città europee.

“Le loro guerre, i nostri morti”, questo il bilancio. Mentre la fuga disperata dalle guerre di enormi masse umane viene respinta in Europa da muri, ruspe, fili spinati, e da un' ondata di odiosa xenofobia, al prezzo di nuove morti e nuove sofferenze. In una spirale senza fine.

È ora di dire basta alla guerra, alle guerre del capitalismo, alle guerre per i profitti di pochi pagate da tutti. Non un uomo, non un soldo, per la nuova impresa di Libia!
Solo la liberazione della società dal capitalismo e dall' imperialismo può dare una vera pace all' umanità.

Solo una rivoluzione socialista può porre fine alle guerre.
Per questo lotta il PCL, l' unico partito della sinistra italiana che non ha mai appoggiato missioni militari.

ECHI:

C.I.: TROPPE LE DISTANZE, SERVE RIPRENDERE LA LOTTA

Da più di un anno è in corso il negoziato per il rinnovo dell' integrativo. Ma, ad oggi, le posizioni sono ancora troppo distanti. A ciò si aggiunge la difficile situazione aziendale, che mentre vede da un lato ordini consistenti fino al 2020, mostra dall' altro ritardi notevoli sui programmi produttivi, un elevato livello di sprechi e disorganizzazione ai vertici, che sommati al ricorso continuo dei lavori in appalto, stanno creando numerosi problemi di efficientamento e produttività. Inoltre è sempre meno chiaro quale equilibrio Fincantieri intenda stabilire fra cantieri italiani e quelli situati all' estero. Sono già in calendario nuovi incontri per i prossimi 6,7 e 8 aprile; ma se nel frattempo i lavoratori -e i loro sindacati- non si decideranno ad effettuare azioni di lotta, non si arriverà a nulla di positivo per i loro interessi.

UN PIANO AZIENDALE DA RESPINGERE CON LA LOTTA

Il piano aziendale, riproposto il 10 e 11 Marzo scorsi, prevede: A) lo scorporo della Meccanica e l' intenzione di appaltare tutte le attività di scafo; B) commesse non per tutti gli otto cantieri, ma solo per quelli considerati più efficienti; C) nuovi licenziamenti per i dipendenti del Gruppo, che verranno sostituiti con nuovi ricorsi ai lavoratori delle ditte in appalto, che ad oggi ammontano già -complessivamente- tra i 15.000 e i 20.000. E che spesso vengono assunti senza il giusto rispetto delle normative, con discriminazioni nei cambi di appalto, con scarsa trasparenza nei livelli societari e conseguenti infiltrazioni illegali; D) massima libertà di flessibilità di orario e di orari plurisettimanali, senza neanche ascoltare le Rsu; E) la riduzione della quota dei 7200 euro aggiuntivi al Ccnl -teorici perchè in parte variabili- attraverso la trasformazione dei 3600 euro (di questi 7200) in superminimi individuali solo per i lavoratori già in forza, senza più erogarli ai neoassunti; F) la trasformazione in quote variabili e in forma una tantum dei premi di produzione, non più collettivi ma individuali.
A fronte di queste pesanti proposte, ai lavoratori del Gruppo non resta che riprendere in fretta -e con la massima determinazione- la lotta, in forma unitaria tra tutti i cantieri, e cercando di coinvolgere anche i lavoratori degli appalti. Da giorni circola la data del 15 Aprile come possibile giornata di sciopero, ma sarebbe il caso di attuare iniziative di lotta e di pressione sull' azienda, già prima dei prossimi incontri del 6,7 e 8 Aprile.

RIVA TRIGOSO: OCCUPAZIONE IN FORTE CALO

Negli anni scorsi i lavoratori impiegati a Riva Trigoso ammontavano a 952, ma da Gennaio 2016 ammontano a soli 672 (-280). Ciò è dovuto al forte incremento -negli anni scorsi-dei lavori in appalto, all' insegna del massimo ribasso dei costi. E' assurdo che un' azienda come Fincantieri -controllata al 70% da Cassa Depositi e Prestiti- abbia ottenuto di recente 5 miliardi e 400 milioni di euro per nuove commesse pubbliche nazionali; senza, però, attuare un piano di nuove assunzioni ma, anzi -nel caso di Riva Trigoso- mandando in cassa integrazione (dal 7 Marzo scorso) i 35 lavoratori della Meccanica. E' una situazione che chiama in causa -direttamente- il governo Renzi, e che dovrebbe far riflettere tutti i lavoratori di Fincantieri, sulle reali volontà di questo governo nel difendere (per finta) gli interessi dei lavoratori, e nell' impegnarsi (per finta) per ridurre la disoccupazione.

E' USCITO IL NUMERO DI MARZO DI “UNITA' DI CLASSE” (costo 2 euro)

In questo numero: editoriale di Marco Ferrando, portavoce nazionale del PCL; a seguire articoli sulla lotta alla FCA di Melfi; sulla vicenda ILVA; sulla CGIL, e sulla nascita del nuovo sindacato SGB; sulla annunciata missione militare in Libia; sulla questione di genere; e sullo stalinismo.
Per acquistarlo, rivolgiti ai nostri militanti.


Se questo bollettino ti è piaciuto, fallo circolare!!

Partito Comunista dei Lavoratori - Sezione di Genova

CONDIVIDI

FONTE