Interventi

L'uomo sotto il capitale

3 Marzo 2016

Gli esperimenti sociali a cui l’uomo è soggetto da sempre sono prodotti e finanziati dal capitalismo.

Nonostante la rovinosa caduta degli ultimi anni, il capitalismo riesce a rinnovarsi e a trovare nuove strategie. Un po’ come il Lazzaro di quel famoso best seller del quale milioni di persone si cibano e da cui traggono ispirazione: proprio quando sembra morto, si alza e cammina. Il punto è che siamo noi i Gesù Cristo che ordina al capitalismo di alzarsi e camminare. Basterebbe poco per non farlo più rialzare ma la nostra ingordigia, la nostra avidità e la nostra bassezza morale gli dà nuova linfa e porta la plebe ad autodistruggersi, producendo e consumando a velocità talmente folle da perdere il valore delle cose, la percezione della conquista.
Storicamente la plebe si è ritrovata unita nel momento della fame, basti pensare all’immediato dopoguerra con l’esempio dato dai partigiani. Ora invece si va dietro al populismo becero ed ignorante, dall’inconsistenza dei Grillini al fascismo leghista o peggio ancora ai rigurgiti di Casa Pound o Forza Nuova, da sempre servi e cani da guardia del capitalismo.

La cartina di tornasole dove emergono tali rigurgiti è l’immigrazione, che aggrega quei partiti ormai seppelliti sotto le macerie delle proprie nefandezze. Sciacquandosi la faccia e indossando un abito nuovo (chi la felpa ) si ergono a paladini della giustizia sociale che proprio loro hanno contribuito a smantellare.

Noi con la nostra avidità ed egoismo ci siamo cascati in pieno, mentre i vari Salvini, Renzi, Grillo Meloni et similia ci ridono alle spalle ingrossando il portafoglio e assolvendo in pieno il loro ruolo di camerieri dei banchieri e dei padroni.

Solo l’unità dei lavoratori può sconfiggere il capitalismo. I lavoratori sono gli unici che producono, che non possono evadere e che con la loro contribuzione pagano tutto e tutti, dai politici alle forze armate, dalla sanità alla scuola ecc. I lavoratori di tutto il mondo sono la colonna portante del sistema e non l’ultima ruota del carro.

Tranne il PCL che, riprendendo la battaglia di Lev Trotsky e dei marxisti rivoluzionari contro lo stalinismo, non rivendica le nefandezze politiche e la crudeltà di quest'ultimo, non c’è partito politico nell’attuale panorama italiano che abbia veramente a cuore le sorti dei lavoratori. Non un solo programma, niente di niente. I partiti scaricano tutto il peso della loro inadeguatezza sulle spalle di lavoratori e pensionati.

Il rinnovamento del capitalismo nel nostro paese ha raggiunto livelli che hanno dell’incredibile: prima una dittatura faceva un colpo di stato, da noi è bastato dire “spread” o “debito pubblico” per prendersi il potere con il benestare di noi sudditi.
Siamo polli di allevamento quando potremmo essere gli equilibratori dell’intero sistema mondiale.

Per un governo di lavoratori e per un sistema anticapitalistico, viva la rivoluzione.

Partito Comunista dei Lavoratori - Sezione di Romagna

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