Dalle sezioni del PCL
Lotta di classe
Bollettino nazionale del PCL per Fincantieri - febbraio 2016
25 Febbraio 2016
“L'emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi!" (K. Marx)
EDITORIALE:
UNA TRUFFA ISTITUZIONALE CONTRO I LAVORATORI
La riforma istituzionale predisposta dal governo Renzi è una truffa contro i lavoratori e contro le lavoratrici.
Il Senato non sarà abolito. Semplicemente non sarà più eletto. In compenso senatori non eletti, designati tra i consiglieri regionali e i sindaci, avranno il potere di decidere sulle leggi costituzionali. Una enormità! Solo la Camera voterà la fiducia al governo. Ma sarà una Camera eletta con una legge truffa, che trasforma una minoranza in maggioranza: al primo turno basterà avere il 40% dei voti per avere il 55% dei deputati; al secondo turno il partito vincente conquisterà comunque il 55% dei seggi, anche se al primo turno avesse preso il 20%. Il primo partito avrà dunque in mano il Parlamento italiano, Camera e Senato, indipendentemente dal suo grado di consenso nella società, come dal numero dei votanti. Il governo, espressione di quel partito, dominerà il Parlamento. Dunque controllerà di fatto la nomina della presidenza della Repubblica e dei giudici costituzionali. Il capo del governo diventerà perciò stesso una sorte di padrone d'Italia. È il sogno dell'uomo solo al comando. Il sogno bonapartista di Matteo Renzi. (Ma anche di Grillo e Casaleggio, che non a caso sostengono la nuova legge elettorale voluta da Renzi).
È un caso se questa riforma istituzionale entusiasma Confindustria, i banchieri, i governi europei? No di certo. Il governo dell' uomo solo al comando è un esecutore ideale dei poteri forti. Più rapido ed efficiente nel varare misure di rapina contro i salari, contro il lavoro, contro di diritti sociali. Non è un caso se Renzi vende il proprio disegno istituzionale ai mercati finanziari come misura della propria credibilità. Anche quando chiede in Europa “maggiore flessibilità” (per poter detassare ancora i padroni e finanziare operazioni populiste acchiappavoti) porta in dote la riforma istituzionale: è il marchio di garanzia di un'efficace aggressione al lavoro.
Renzi ha messo in gioco il proprio futuro politico nel referendum sulla “riforma”? Bene: sarà una ragione in più per liberarsi insieme di una legge reazionaria e del governo più anti operaio degli ultimi 55 anni. Votando NO al referendum.
Ma la lotta per bocciare la riforma Renzi e il suo governo è inseparabile dalla necessità di una mobilitazione generale e di massa, che intrecci le rivendicazioni sociali della classe lavoratrice col recupero delle rivendicazioni democratiche più elementari: a partire dalla battaglia per una legge elettorale interamente proporzionale. L'unica soluzione che legando la rappresentanza al consenso stabilisca l'uguaglianza di ogni voto. Le sinistre italiane (SEL, PRC), che negli ultimi vent'anni hanno ciclicamente governato col PD sul piano nazionale e locale, gestendo austerità e sacrifici per i lavoratori, si sono non a caso inginocchiate alla “governabilità” della Seconda Repubblica, abbandonando persino la battaglia per la proporzionale. Al contrario, il PCL - unico partito che ha scelto di stare sino in fondo con i lavoratori contro il capitalismo che li sfrutta - rivendica e rilancia questa battaglia democratica.
ECHI:
C.I.: SBLOCCARE LA TRATTATIVA CON LA LOTTA
Dopo i recenti incontri inconcludenti del 19 gennaio e del 3 febbraio scorsi, e nonostante le numerose commesse in atto, la trattativa per il rinnovo dell’integrativo aziendale è ancora in stallo. Inoltre, l'azienda continua a rifiutarsi di risolvere la mancata erogazione dei premi riferiti al 2015. E si prepara a ridurre drasticamente la quota dei 7200 euro che i lavoratori percepiscono in aggiunta al CCNL - teorici, perché in parte variabili - con la scusa che c'è bisogno di risparmiare. In pratica, d'ora in poi intende trasformare la quota di 3.600 euro (di questi 7.200) in superminimi individuali solo per i lavoratori già in forza, senza più erogarli ai neoassunti. Ai lavoratori del gruppo non resta che riprendere la lotta per sbloccare questa situazione, in difesa dei propri interessi.
UNA BUONA NOTIZIA PER I LAVORATORI DEGLI APPALTI
Alla fine, dopo una lunga vertenza durata mesi, il 26 gennaio scorso si è conclusa al tribunale di Trieste la vertenza che vedeva opposti due operai bengalesi, impiegati a Monfalcone per conto della ditta IsolSud. Tale ditta aveva sempre negato loro la trasferta, e - una volta denunciata - aveva licenziato i due operai (che nel frattempo hanno trovato un nuovo impiego ad Ancona). Alla fine, però, ha deciso di pagare - con la formula della conciliazione - i due ex operai, liberando in questo caso Fincantieri, che era stata chiamata in causa per responsabilità solidale. È una buona notizia per tutti gli operai degli Appalti - che non devono avere paura a denunciare queste situazioni di sfruttamento- e un monito per la stessa Fincantieri, che deve smetterla di proseguire con la logica dei massimi ribassi, che produce queste situazioni di sfruttamento.
LA DITTATURA DELL'1%
Il patrimonio dell' 1% dei più ricchi del pianeta ha superato, nel 2015, quello del 99% della popolazione mondiale. Il dato è contenuto nel recente rapporto della Ong Oxfam, da tempo impegnata contro le disuguaglianze economiche. Oxfam denuncia, inoltre, che le 62 persone più ricche al mondo dispongono di un patrimonio equivalente alla ricchezza della metà più povera della popolazione mondiale: cioè 3,6 miliardi di persone che negli ultimi cinque anni hanno perso 1000 miliardi di dollari (il 41% dei loro averi), 542 dei quali sono finiti nelle disponibilità dei 62 super-ricchi, che dispongono ora di 1760 miliardi di dollari. Sono dati che indicano - in maniera impressionante - il livello di disuguaglianza economica raggiunto dal capitalismo, a livello mondiale. Una prova in più di quanto sia necessario - per tutta la classe lavoratrice mondiale - mettere fine a questo sistema socio-economico, sempre più disuguale e irrazionale.
È USCITO IL NUMERO DI FEBBRAIO DI “UNITÀ DI CLASSE”
In questo numero: editoriale di Marco Ferrando, portavoce nazionale del PCL; a seguire articoli sull'attualità politica italiana, sulla storia del movimento operaio, sulla Spagna, e varie corrispondenze dal mondo del lavoro e da varie realtà di movimento. Per acquistarlo, rivolgiti ai nostri militanti
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