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Occupazione Cooperativa Libera NEK: violenza padronale. Solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della cooperativa in lotta.

3 Febbraio 2016

Tragico evento al presidio delle lavoratrici e dei lavoratori della cooperativa Libera in occupazione allo stabilimento NEK di Monselice Padova

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Contro licenziamenti e chiusure aziendali sosteniamo le occupazioni e le lotte dei lavoratori.

Grave tentativo di sgombero del presidio allo stabilimento occupato NEK di Monselice

La sezione del PCL di Padova esprime la massima e incondizionata solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della cooperativa Libera e all’ADL COBAS – sindacato che sta portando avanti questa battaglia - che dai primi di dicembre sono in lotta contro 26 licenziamenti e stanno occupando lo stabilimento di smaltimento dei rifiuti plastici della NEK in concessione alla cooperativa Libera.

Lunedì 1 e martedì 2 febbraio le forze dell’ordine con ingente spiegamento di mezzi e di uomini hanno tentato di smobilitare l’occupazione trascinando con la forza i lavoratori e le lavoratrici fuori dallo stabilimento. A questo tentativo un gruppo di lavoratrici, per resistere allo sgombero, sono salite con determinazione sopra i cumuli di materiale da lavorazione.

I 26 licenziamenti sono scattati per rappresaglia dopo che le lavoratrici in questione a inizio dicembre si sono si sono ribellate con lo sciopero contro la riduzione di 80 euro dello stipendio e il taglio dei buoni pasto.

A tutto ciò si aggiunge che venerjnjdì 28 gennaio una lavoratrice in presidio ha subito un’aggressione fisica da parte del responsabile della cooperativa Libera Marco Zese, che gli ha sferrato un pugno in faccia.

Contro questa esemplare lotta si sono schierati il Sindaco e istituzioni tutte, Partito Democratico e sindacati complici.

Il 19 gennaio CGIL CISL e UIL hanno siglato un accordo con regione e associazioni padronali lanciando ai prefetti un appello comune alla “legalità” per garantire l’agibilità dei siti di produzione e per prevenire mobilitazioni “non regolari o non autorizzate”; una posizione, questa dei sindacati confederali, che va contro il protagonismo operaio, contro chi lotta per difendere il proprio posto di lavoro, una posizione crumira, complice con chi sfrutta, licenzia e chiude i siti produttivi, una posizione contraria alla giusta azione del sindacalismo conflittuale e di classe.

Contro questa scandalosa posizione della CGIL i nostri compagni che fanno parte dell’area classista “Il sindacato è un'altra cosa - opposizione CGIL” sono intervenuti all’assemblea generale della CGIL di Padova tenutasi venerdì 22 gennaio.

Il PCL sostiene con la propria forza militante il protagonismo di chi lotta con tutti i mezzi necessari per difendere il proprio posto di lavoro.

Difendere il proprio lavoro anche con l’occupazione è un diritto. Le forze che si ergono a rappresentare i lavoratori – come la CGIL— invece che far accordi con padroni e istituzioni dovrebbero sostenere il conflitto e le sue ragioni, dovrebbero schierarsi con chi sciopera e chi occupa. Anche se tali azioni sono viste dalla CGIL come estreme e non condivise, grave è schierarsi con chi vuole usare la “legalità della giustizia borghese” per tutelare il patrimonio di chi sfrutta, licenzia o chiude (magari anche al limite o addirittura fuori delle stesse leggi borghesi).Se i padroni licenziano e chiudono occupare è giusto! L’occupazione e la richiesta di esproprio sono giuste azioni di conflitto!

Il PCL al contempo propone a tutte le forze del movimento operaio che si collocano sul terreno conflittuale e di classe la massima unità di azione, per la costituzione di un vasto fronte unico che ponga, a partire dalla unificazione e il coordinamento di tutte le vertenze in campo - perché le tante situazioni di conflitto contro licenziamenti e chiusure aziendali molto spesso non si conoscono tra loro – la costituzione di un coordinamento di delegati eletti dai lavoratori interessati per decidere una piattaforma di conflitto generale e le conseguenti forme di lotta, e la costituzione di casse di resistenza per sostenere queste proposte.

Al fronte unico di padroni, istituzioni, partiti padronali e sindacati complici dobbiamo contrapporre il fronte unico dei lavoratori e delle forze politiche e sindacali conseguenti.

Non un passo indietro!
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Padova
Occupazione NEK: violenza padronale.


Tragico evento al presidio delle lavoratrici e dei lavoratori della cooperativa Libera in occupazione allo stabilimento NEK di Monselice Padova.

Apprendiamo stamani con rabbia di una tragico evento che ha colpito una lavoratrice del presidio.

Nella notte, a causa delle tensioni e della violenza scatenata dalle forze dell’ordine nel tentativo di sgomberare il presidio, una lavoratrice licenziata incinta di tre mesi, ha abortito.

Alla violenza dei licenziamenti si aggiunge altra violenza! A queste lavoratrici e lavoratori licenziate/i, alle loro famiglie e ai loro compagni e compagne di lavoro e di lotta si aggiunge ancora disperazione.

Il PCL esprime la vicinanza alla Lavoratrice e alla sua famiglia colpiti da questo tracico evento e rinnova la propria solidarietà militante alle lavoratrici e lavoratori in occupazione.

Contro l'arroganza di Libera, contro lo sfruttamento messo in atto dalle false cooperative, e contro le istituzioni complici, rinnoviamo la proposta di un più vasto fronte di lotta.

L’occupazione della NEK non deve rimanere isolata.

Riassunzione immediata di tutti i 26 licenziati/e.

Partito Comunista de Lavoratori sezione di Padova.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Padova

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