Dalle sezioni del PCL

Lavoratori del comune di Roma: non cedere, continuare la lotta!

29 Gennaio 2016
Roma

Il 27 gennaio lavoratori e lavoratrici del comune di Roma e delle municipalizzate (organizzati dalle sigle del sindacalismo di base) hanno protestato ancora una volta davanti Montecitorio contro il Documento Unico di Programmazione e il Patto di stabilità che mette a rischio salari, posti di lavoro e, ovviamente, tutti i principali servizi pubblici vitali per una città come Roma.

Il prefetto Tronca è stato chiaro dichiarando, in perfetta continuità con la giunta Marino, che le privatizzazioni «s'hanno da fare». Ed è questo il nodo principale della questione: qualunque giunta salirà al Campidoglio in seguito alle comunali di giugno dovrà rispettare il Patto di stabilità, attaccare i lavoratori e far felici i pochissimi che si avvantaggeranno del trasferimento dal pubblico al privato. Lo snodo fondamentale a questo punto della lotta è capire, come pure si è potuto constatare in alcuni interventi dalla piazza, che non esiste nessuna amministrazione ‘amica’ del mondo del lavoro dipendente perché, a prescindere dal colore politico, tutti dovranno rispettare il diktat del pareggio di bilancio e nessuno toccherà gli interessi dei pochi privilegiati (costruttori, grandi manager, privati e Vaticano) che tengono in mano questa città; tutti, invece, chiederanno il voto ai lavoratori per poi dissanguarli.

L'unico programma che serve agli sfruttati è quello che ponga i loro interessi al primo posto: il rigetto in toto della legge di stabilità e del DUP, la tassazione progressiva dei grandi capitali (a cominciare da quelli immobiliari e del Vaticano) con il quale finanziare un piano di nuovo lavoro che occorrerebbe per migliorare trasporti, sanità, asili nido; un programma, insomma, di classe.

Dalla piazza si è anche avvertita una certa comprensibile stanchezza dopo mesi e mesi di trattative estenuanti, ma non bisogna cedere allo scoramento. I lavoratori sono la forza motrice della società e possono, unendosi e radicalizzando la propria lotta, far retrocedere il governo. Per farlo si dovrà lavorare per connettere le vertenze locali, creare un fronte unico di lotta su basi di classe e respingere al mittente ogni tipo di inganno e contrattazione al ribasso.

Come PCL siamo stati e saremo sempre al fianco dei lavoratori, perché solo la lotta dei lavoratori può strappare un risultato.

NON CEDERE ALLA STANCHEZZA E ALLA PAURA!
DIVISI NON POSSIAMO NULLA, UNITI POSSIAMO AVERE TUTTO!
RIGETTARE LA LEGGE DI STABILITÀ E I PIANI DI PRIVATIZZAZIONE. LA CRISI LA PAGHI CHI SI È ARRICCHITO FINORA SULLE SPALLE DI TUTTI!

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Roma

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