Dalle sezioni del PCL

Lotta di classe

Bollettino nazionale del PCL per Fincantieri - gennaio 2016

29 Gennaio 2016

“L'emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi!“ (K.Marx)


EDITORIALE:

PER UN PARTITO DEI LAVORATORI CONTRO IL CAPITALISMO

I tre poli dominanti della politica italiana sono nemici dei lavoratori e delle lavoratrici, dei precari e dei disoccupati.

Il governo Renzi si conferma come il governo più reazionario del dopoguerra italiano. Non solo ha regalato al padronato i licenziamenti senza giusta causa, i contratti a termine senza causale, il demansionamento, detrazioni di tutti i tipi. Non solo ha colpito la scuola pubblica, tagliato la sanità, negato i contratti del pubblico impiego per finanziare l' abolizione di Imu e Tasi sulle case di lusso. Oggi prova a varare una riforma istituzionale che concentra i poteri nelle mani del capo del Governo, a scapito di Parlamento e opposizioni. È un aspirante Bonaparte, alla ricerca con il prossimo referendum di un plebiscito che gli consegni definitivamente il potere.

Matteo Salvini ammicca furbescamente ai lavoratori nel nome dell'opposizione alla Fornero, per far dimenticare che la Lega al governo ha varato nei decenni le peggiori misure contro le pensioni (da Dini a Maroni) e a favore della precarizzazione. Utilizza la miseria sociale che ha contribuito a produrre, per dirottare la rabbia dei lavoratori e dei settori popolari impoveriti contro gli immigrati. Applaudendo alla nuova campagna di Libia del governo Renzi (a rimorchio dell'ENI). I capitalisti ringraziano.

Grillo e Casaleggio si presentano come l'opposizione alla casta, per nascondere il proprio progetto. Quello di una Repubblica plebiscitaria governata dalla rete, sotto il proprio controllo: dove il lavoro è rimpiazzato dal reddito di cittadinanza (perché tanto il lavoro non c'è più e non serve difenderlo) e il sindacato in quanto tale viene abolito (perché è cosa dell''800). Per realizzare questa specie di... califfato, il M5S ha finito con l'appoggiare la riforma elettorale di Renzi sino ad opporsi ad ogni sua modifica: perché solo una legge elettorale così reazionaria potrebbe consentire al M5S di accedere al potere.

Queste tre destre in lotta tra loro si sono nutrite dell'assenza di una vera opposizione: l'opposizione di classe e di massa dei lavoratori e delle lavoratrici, dei precari, dei disoccupati. Una opposizione che di fatto è stata dispersa dalla burocrazia sindacale, incapace di reagire contro un governo che la tiene sotto schiaffo. Una opposizione privata di rappresentanza politica da gruppi dirigenti della sinistra, sempre pronti a tradire i lavoratori e le lavoratrici in cambio di ministeri.

Occorre ricostruire l'opposizione di classe e la sua rappresentanza, sull' unico terreno possibile: quello della lotta contro il capitalismo. Per un governo dei lavoratori e delle lavoratrici che liberi la società dalla dittatura dei capitalisti e di tutti i loro ciarlatani. Quelli di governo e quelli di opposizione.


ECHI:

C.I.: TRATTATIVA ANCORA IN STALLO

Martedì 19 gennaio si è svolto a Roma l'incontro tra Fincantieri e sindacati per il rinnovo dell’integrativo aziendale; un incontro che non ha prodotto nessuna novità. L'azienda non intende presentare nessuna proposta sul nuovo Premio di Risultato, né intende risolvere la mancata erogazione dei premi riferiti al 2015. Inoltre ha spiegato che, siccome i lavoratori del gruppo percepiscono annualmente 7200 euro in aggiunta al CCNL - teorici, perché in parte variabili - e che c'è bisogno di risparmiare, da ora in poi intende trasformare la quota di 3600 euro (di questi 7200) in superminimi individuali solo per i lavoratori già in forza, senza più erogarli ai neoassunti. Un nuovo incontro tra le parti è previsto per il 2 e 3 febbraio prossimi. Nel frattempo, invitiamo i lavoratori del gruppo a seguire attivamente la vicenda.


PREMI DI PRODUZIONE: NON PIÙ COLLETTIVI MA INDIVIDUALI

Nelle scorse settimane, in tutti i cantieri, sono stati distribuiti alcuni premi di produzione (in media da 800 a 2700 euro, a seconda dei cantieri) a operai, impiegati, capireparto, ingegneri e dirigenti. La direzione ha giustificato ciò dicendo che i premi sono stati dati in base al “merito” individuale: il che significa nessun premio di produzione collettivo. Così, se finora abbiamo assistito alla scandalosa divisione tra lavoratori comuni e super-dirigenti (che percepiscono premi e buonuscite milionarie) e l'altra scandalosa divisione tra operai Fincantieri e operai degli appalti (con salari più bassi e totalmente esclusi dai premi), adesso direzione e padronato (cioè lo Stato che è azionista di maggioranza) vogliono escludere dal premio di produzione anche gran parte dei dipendenti diretti, e premiare solo chi vogliono. Se tutto ciò non sarà fermato - con la lotta - dai lavoratori, sarà la fine dei premi di produzione collettivi.


IN FIOM PUNITO CHI LOTTA E DISSENTE?

Lo scorso 8 gennaio la segreteria nazionale FIOM ha scelto di escludere dalla candidatura al Comitato Centrale Domenico Destradis - un delegato FCA (ex FIAT) di Melfi in prima linea nelle battaglie di fabbrica, e un esponente dell' area “Il sindacato è un'altra cosa - Opposizione CGIL”, minoranza anche in FIOM. La colpa? Essere membro di un comitato autorganizzato e intersindacale di lavoratori FCA che si batte da due anni contro il modello Marchionne (straordinari comandati, massima flessibilità oraria, malattie non pagate, intensificazione dei ritmi di lavoro), contro cui tutta la FIOM - inizialmente - si era opposta, per poi abbandonare presto questa iniziativa. Un comitato di scopo, quindi, che coinvolge delegati e lavoratori di diverse organizzazioni sindacali (USB, FLMU-CUB, Slai Cobas e FIOM-CGIL). Inoltre, attraverso una denuncia interna di due dirigenti FIOM di Basilicata e Molise è stato chiesto di espellere tutti coloro che fanno parte del sopradetto comitato. Diverse RSA sono quindi coinvolte in questa denuncia: compagni e compagne fortemente rappresentativi, come testimoniato dalle recenti elezioni RLS (che li hanno visti eletti con centinaia di voti). Un fatto gravissimo che va contro il diritto di sciopero, contro il protagonismo dei lavoratori e la loro partecipazione diretta alla costruzione delle lotte. Per questo, come PCL non solo diamo piena solidarietà a tutti i delegati FCA; non solo auspichiamo sia al più presto sanata l’esclusione del compagno Destradis dal CC, ma invitiamo tutti i delegati della CGIL a firmare l’appello alla CGIL ed alla FIOM affinché non procedano su questa strada disciplinare (per adesioni: scrivere a rossidiversiliberi@libero.it).


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Partito Comunista dei Lavoratori - a cura della sezione di Genova

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