Dalle sezioni del PCL
Pavia, i Rom, il partito degli affari
9 Settembre 2007
Ciò che sta accadendo a Pavia, a proposito dello sgombero della comunità rom dalle macerie dell’ ex Snia, si inserisce a pieno titolo tra le numerose prese di posizione assunte negli ultimi tempi da sindaci di amministrazioni di centro sinistra di altre città e dallo stesso ministro Amato: l’ordine e la sicurezza sono diventati il problema principale da affrontare in questo momento, i lavavetri o i Rom i nemici da sconfiggere. O, non potendo ricorrere all’eliminazione fisica, quantomeno da appioppare ad altri. Quello che distingue la situazione di Pavia dalle altre, ma che per altro non la rende meno grave, è che il nostro sindaco sceriffo DS e le nostre autorità locali hanno per ora deciso pasticciando; creando così ancor più disagio alla comunità rom e dando tempo e spazio ai sentimenti più beceri ed intolleranti della cittadinanza pavese e ora anche di quella dei comuni limitrofi. Non per niente hanno conquistato le pagine dei quotidiani nazionali.
In questo clima di decisionismo pasticcione e di intolleranza crescente si sono anche inserite Forza Nuova e la Lega nel tentativo di strumentalizzare lo scontento e le paure.
Qualcuno poi anche si chiede se dietro l’emergenza Rom non ci sia pure il tentativo di una speculazione edilizia: si cacciano gli abusivi e si demoliscono capannoni, tutelati in quanto simboli di archeologia industriale, adducendo a pretesto il pericolo di crolli e risolvendo così il problema dei vincoli. D’altra parte (e per questo purtroppo la giunta Capitelli non si è guadagnata uguale fama nazionale) nel cielo di Pavia spuntano ovunque e da tempo enormi gru a segnalare la devastazione del territorio e la vittoria del partito degli affari e della speculazione.