Interventi

Lotta senza tregua contro il colpo di stato di Hollande e la guerra imperialista

22 Novembre 2015

STATO D'EMERGENZA CONTRO I LAVORATORI

Il vicepresidente dell’organizzazione padronale francese, Medef, Geoffroy Roux de Bézieux (1), impegna tutta l’organizzazione a collaborare con gli apparati repressivi: “se qualcuno ha un comportamento radicale, il dovere del capo d’impresa è quello di segnalare alla polizia questi comportamenti… Abbiamo raccomandato ai nostri iscritti di essere vigilanti sulle derive di radicalizzazione nelle imprese”.
Il padronato francese non aspettava altro che l’état d’urgence per dare un colpo in testa al proletariato nello stato francese, la cui collera sociale lo terrorizza. La fuga del dirigente di Air France è l’ultimo di una serie di azioni contro la politica economica criminale dei governi borghesi in Francia.
Il 7 gennaio del 2014 il direttore della produzione e il direttore delle risorse umane della fabbrica di Amiens della Goodyear sono stati rinchiusi in una sala riunioni, bloccata con un grosso pneumatico di trattore.
Nel 2009, secondo anno della crisi inarrestabile, in lotte operaie significative furono sequestrati:

- il 12 marzo, il presidente e direttore generale di Sony France: l’azienda – che impiegava 311 dipendenti – doveva chiudere nell’aprile dello stesso anno;

- il 23 marzo, il direttore dello stabilimento della 3M di Pithiviers è stato bloccato nel suo ufficio per due giorni ed è stato liberato solo dopo aver perso l’impegno a riprendere i negoziati;

- il 30 marzo, sequestrati quattro manager della Caterpillar e rilasciati dopo ventiquattro ore;

- il 7 aprile, sequestrati per tutta la notte i manager della fabbrica di adesivi britannica Scapa;

- il 9 aprile, tre manager della Fiat a Bruxelles sono stati bloccati all’interno degli uffici dagli operai che protestavano contro il piano di licenziamenti;

- il 16 aprile, sequestrati cinque dirigenti dai lavoratori della Faure e Machet, azienda del settore logistico.

Gli operai francesi, comunque, nel 2009 non si limitarono ai soli sequestri. Il 22 aprile duecentocinquanta operai della Continental a Clairoix saccheggiarono la sottoprefettura. C’è da menzionare che in Gran Bretagna il 23 marzo del 2009 “ignoti” entrarono di notte nella lussuosa abitazione di Edimburgo di Sir Fred Goodwin, discusso ex direttore generale della Royal Bank of Scotland, beneficiario di una pensione d’oro da 700 mila sterline all’anno (quasi 800 mila euro) - nonostante la banca sia stata salvata dal fallimento dal governo britannico. L’azione fu rivendicata via e-mail da un gruppo che si firmava "I capi delle banche sono criminali", con la spiegazione: “siamo arrabbiati con i ricchi, come lui, che si attribuiscono da soli enormi somme di denaro e vivono nel lusso mentre la gente comune perde il lavoro e la casa. Ciò è criminale. I capi delle banche dovrebbero andare in prigione. Questo è solo l’inizio”.

Non solo Hollande ha regalato al padronato francese l’état d’urgence, ma ha promesso qualcosa di permanente nel suo discorso del 16 novembre: “Io credo in coscienza che noi dobbiamo far evolvere la nostra Costituzione per permettere ai poteri pubblici di agire, conformemente allo stato di diritto, contro il terrorismo di guerra… Noi siamo in guerra. Ma questa guerra di un altro tipo di fronte ad un nuovo avversario chiama un regime costituzionale che permetta di gestire lo stato di crisi”.
Per dare concretezza al suo discorso, Hollande ha manifestato la sua volontà di creare una guardia nazionale composta dai riservisti “che costituiscono gli elementi che possono formare domani una guardia nazionale inquadrata e disponibile”. Una guardia nazionale di tutte le armi metterebbe insieme 75.000 uomini armati.

La guardia nazionale ha origine nelle rivoluzione antifeudali e antiassolutiste. In Francia la guardia nazionale fu creata alla vigilia del 14 luglio del 1789 con un duplice scopo: quello di attacare l’assolutismo e la nobiltà e quello di contenere l’ondata plebea e contadina. La prova del fuoco la guardia nazionale la fece il 17 di luglio del 1791 contro i Cordiglieri e i sanculotti che presentavano nel Campo di Marzo una mozione repubblicana. I borghesi armati spararono sulla folla indifesa uccidendo cinquanta persone. Prima dell’insurrezione del 10 agosto 1792, che mise fine alla monarchia, la sezione popolare della Butte des Moulins approvò una dichiarazione che affermava il diritto di portare armi anche per la plebe. Era l’inizio della fine per la nobiltà e per tutti i borghesi che volevano limitare la Rivoluzione alla sola monarchia costituzionale.


L’ALLEANZA ANTI-ISIS

L’alleanza anti-ISIS, a cui si è unito Putin, non è che un anello della catena della guerra imperialista d’aggressione per completare la restaurazione capitalista in Russia e Cina. A Vienna, Lavrov, durante l’incontro con Kerry, pur di conservare la base navale russa di Tartus in Siria, ha detto che i ribelli del Donbass sono “separatisti”. Ciò preannuncia che la Russia agirà contro il Donbass. Gli oligarchi russi, come la burocrazia usurpatrice stalinista, sono stati sempre convinti di poter trattare e convivere, anche con scontri militari regionali indiretti, con l’imperialismo USA ed europeo, ma si sbagliava la burocrazia e si sbaglia l’oligarchia. La coalizione anti-ISIS non riporterà nessuna vittoria sul breve periodo, ha detto il capo di stato maggiore francese Pierre de Villiers. La campagna militare anti-ISIS nei disegni dell’imperialismo USA ed europeo dovrà servire alla liquidazione definitiva della Siria di Assad, e ciò significherà farla finita con Hezbollah e indebolire fortemente l’Iran, favorendo i settori della borghesia iraniana che vogliono rompere l’alleanza con la Russia.
La marcia dell’imperialismo l’ha ben formulata il direttore di Stratfor, il centro privato di “intelligence” che fornisce analisi alla CIA ed alle altre agenzie di spioni e di sicari, George Friedman: “con il collasso dell’Unione Sovietica, ultima potenza globale nata nel vecchio mondo, si concludono i 500 anni di globalizzazione europea (1492-1992) e inizia il periodo di dominio americano. Allora gli Stati Uniti diventano la prima potenza globale della storia… inoltre Washington non deve affrontare antagonisti strategici. Non lo è la Cina, destinata a ridimensionare le proprie ambizioni, né tantomeno la Russia o l’Unione Europea. Tanto che, a dispetto degli errori commessi, gli Stati Uniti rimangono inattaccabili.” (Limes 10/2015).


CACCIARE LE BUROCRAZIE
ROVESCIARE I GOVERNI IMPERIALISTI DELL'UNIONE EUROPEA

Il colpo di stato di Hollande fa da apripista alla liquidazione della democrazia politica in Europa. La liquidazione della democrazia politica è la forma della soppressione della libertà d’azione delle masse. Non è vero che in Francia la maggioranza della popolazione è a favore dello “stato d’urgenza”. Basti pensare al trattamento che è stato riservato ai fascisti ed agli islamofobi quando hanno pensato di strumentalizzare la strage di Parigi. Il proletariato francese ha tradizioni multietniche, e non sarà facile dividerlo, così come non sarà facile dividerlo nel resto dell’Unione Europea.

Il settori di proletariato di origine araba e africana si avvicineranno in Europa al socialismo rivoluzionario e internazionalista quando vedranno i comunisti in prima fila a combattere il colpo di stato di Hollande e l’aggressione imperialista alla loro terra d’origine. Il proletariato europeo indigeno ha dimostrato in questi anni, a partire dal 2007, di saper rispondere all’offensiva padronale. Solo chi non vuole vedere non vede.

La burocrazia sindacale corrotta è responsabile della disunione delle lotte. Commettono un grave errore coloro che pensano che la burocrazia sindacale possa subire la pressione delle masse e, seppure con limiti riformisti, possa unificarle offrendo così alla sinistra di classe maggiori spazi di iniziativa politica. L’unica funzione della burocrazia è impedire qualsiasi forma di unificazione. Ricordiamoci come agì nei grandi scioperi dell’ottobre 2010, quando Sarkozy poteva essere cacciato via alla maniera sanculotta.
Alla burocrazia sindacale si affiancarono il Nouveau Parti Anticapitaliste, il PCF e il Parti de Gauche. Questi ultimi due hanno votato per l’état d’urgence. Adesso l’NPA con chi potrà fare la sua “alternativa anticapitalista”?
L’ennesima prova che la burocrazia sindacale è sottomessa ai governi imperialisti è che Landini ha tirato fuori dal suo armamentario berlingueriano la retorica contro il terrorismo e non ha pronunciato una parola contro il colpo di stato di Hollande. Landini fa finta di non vedere il nesso fra la strage di Parigi, la guerra di riconquista dell’imperialismo francese in Siria, la guerra fratricida araba pianificata dal Pentagono per mettere a terra gli alleati della Federazione Russa nell’area: Iran e Siria. Landini fa finta di non vedere il nesso tra l’offensiva contro la classe operaia e contro tutto il lavoro salariato e la guerra imperialista in cui lo stato italiano è dentro fino al collo. La scritta sullo striscione alla testa del corteo FIOM di sabato 21, “Contro le guerre, io non ho paura”, è vuota di contenuto politico. Va bene a chi vuole dimostrare un impegno ma rifiuta di combattere con tutti i mezzi possibili date le circostanze e fino in fondo contro i governi borghesi che fanno la guerra.
Noi comunisti siamo i giacobini del proletariato, e dobbiamo conquistare con la lotta senza quartiere la nostra funzione di partito dirigente.




(1) I lavoratori della sua azienda, Virgin Mobile, in sciopero nel luglio dell’anno in corso, hanno scoperto che 6.400.000 euro erano stati accantonati in bilancio per completare la somma di 9 milioni di euro per sette dirigenti che hanno organizzato la vendita dell’impresa al gruppo di Patrick Drahi, nel giugno del 2014.

Gian Franco Camboni

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