Dalle sezioni del PCL

Fincantieri, bollettino nazionale del PCL

" Lotta di classe ", bollettino del 29-10-2015

29 Ottobre 2015

“ L' emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi !! “ (K.Marx)

EDITORIALE:

PER UNA MANIFESTAZIONE POLITICA NAZIONALE CONTRO RENZI

Il governo Renzi prosegue la propria marcia reazionaria. Non siamo solo di fronte alla continuità e all' aggravamento della linea di attacco alle conquiste sociali e ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, come abbiamo visto su articolo 18, scuola pubblica, sanità pubblica. Siamo di fronte a un nuovo corso politico di ispirazione bonapartista che punta alla massima concentrazione dei poteri attorno alla figura del premier.

Un corso politico che passa per lo scavalcamento di ogni rapporto coi cosiddetti “corpi intermedi” nel nome della relazione populista tra Capo e masse. Che ignora e attacca i sindacati, in quanto tali. Che minaccia una ulteriore restrizione del diritto di sciopero, a partire dal settore pubblico e dai trasporti. Che promuove un disegno di riforma istituzionale segnato dal rafforzamento abnorme del potere esecutivo e da una legge elettorale persino peggiore della legge Acerbo del 1923. Un disegno sostenuto, non a caso da Confindustria, Associazione delle banche, Unione Europea, quale garanzia di stabilizzazione definitiva delle politiche di rapina sociale e di aggressione al lavoro.

Il nostro partito ritiene, come è noto, che il renzismo abbia potuto affermarsi capitalizzando a proprio vantaggio il disastro prodotto a sinistra: la concertazione delle politiche di austerità o il loro avallo, sullo sfondo della grande crisi capitalista; le compromissioni sempre più insostenibili, ai diversi livelli, col Partito Democratico e persino inizialmente con Renzi; la rinuncia ad una reale opposizione sociale e politica all' offensiva dominante; il rifiuto della lotta per una vera alternativa; gli effetti di smarrimento, disgregazione, arretramento della coscienza, che quelle politiche hanno trascinato con sé nel corpo largo delle classi subalterne, a beneficio di ogni sorta di populismo reazionario (renzismo, grillismo, salvinismo).

E tuttavia - nella distinzione delle responsabilità e delle identità - il problema pressante che oggi si pone al movimento operaio e a tutte le sinistre è come unire nell' azione le proprie forze per arrestare la valanga. È la necessità di un fonte unico di classe e di massa: l'unico in grado di rispondere al livello attuale dell'attacco.

È una necessità che innanzitutto si pone sul terreno dell' azione sindacale, con la preparazione di uno sciopero generale vero, unitario e di massa, contro la legge di stabilità e il blocco dei contratti. Ma è una necessità che si pone anche parallelamente sul terreno specificamente politico, contro il progetto istituzionale del governo Renzi e il suo corso politico reazionario. Perchè l'avanzata di questo corso reazionario è divenuto oltretutto un fattore della stessa aggressione sociale ai lavoratori e alle lavoratrici.

Per questa ragione proponiamo a tutte le sinistre una manifestazione politica nazionale di opposizione al governo Renzi, da tenersi a Roma, per la prossima fase. Il fatto che di fronte all' offensiva in corso non si delinei ad oggi in autunno un momento politico unitario di risposta della sinistra italiana, ci pare molto negativo e preoccupante.

Da qui il senso della proposta di manifestazione. Una manifestazione rispettosa dell' autonomia politica di ogni soggetto, ma segnata da una volontà comune di opposizione vera al renzismo, che possa aprire di fatto la battaglia per il NO alla riforma istituzionale reazionaria.

ECHI:

VOCI ALLARMANTI SUI PROBLEMI FINANZIARI DI FINCANTIERI

Da alcuni giorni si rincorrono indiscrezioni di stampa che parlano di serie difficoltà finanziarie del gruppo Fincantieri. Voci secondo cui il gruppo avrebbe bisogno di un aumento di capitale di almeno 500 milioni di euro - pari a circa la metà del valore del gruppo sul mercato - da chiedere ai risparmiatori e alla Cassa Depositi e Prestiti, a poco più di un anno dalla sua quotazione in Borsa. Ad oggi, infatti, le azioni di Fincantieri - prima società quotata in Borsa dal governo Renzi - hanno perso circa il 24% rispetto al prezzo del collocamento iniziale. Nonostante il portafoglio ordini più che consistente, il gruppo ha archiviato il primo semestre in rosso per 27 milioni di euro, e probabilmente chiuderà in perdita anche i successivi mesi. Inoltre, la società brasiliana Vard - acquistata da Fincantieri nel 2012 per 900 milioni – naviga in cattive acque a causa delle “difficoltà operative dei cantieri brasiliani” e “del difficile contesto politico-economico”. Inevitabili, quindi, le conseguenze negative per il titolo in Borsa, che nella sola seduta di giovedì 15 ottobre è arrivato a perdere fino al 14% del valore.

NON C' E' PROPRIO DA STARE ALLEGRI

Queste voci - se confermate - descrivono una situazione molto preoccupante per il futuro produttivo del gruppo (possibile spezzettamento?) e per i suoi lavoratori (possibili licenziamenti o peggioramenti delle condizioni di lavoro?). Inoltre, ad oggi la vertenza sul contratto integrativo (CIA) è bloccata da mesi a causa del rifiuto aziendale di confrontarsi coi sindacati. Non c'è proprio da stare allegri: invitiamo i lavoratori a riprendere -da subito- le mobilitazioni per avere chiarimenti sui conti finanziari e per far ripartire la vertenza sull' integrativo.

A PALERMO: SCIOPERO CONTRO LA MINACCIA DI CIG

Lunedì 19 Ottobre, nel cantiere navale di Palermo, si sono tenute assemblee-sciopero in tutti i turni di lavoro, per protestare contro l’annuncio da parte di Fincantieri di un periodo di cassa integrazione (cig) della durata di 13 settimane, a partire dal 7 novembre prossimo, per 160 operai su 450 totali. Queste azioni, promosse dalla FIOM, sono una prima risposta contro il depotenziamento in atto del cantiere siciliano: l' unico dei siti italiani a non avere avuto una commessa sufficiente a garantire l' occupazione per tutti i lavoratori del cantiere, per i prossimi anni. Una situazione resa ancora più insopportabile a causa dei metodi di controllo che la direzione aziendale sta esercitando sui lavoratori, controlli che non hanno niente a che vedere con le prestazioni lavorative, e che vengono portati avanti con metodi ricattatori.

E' USCITO IL N. DI OTTOBRE DI “UNITA' DI CLASSE” (costo 2euro)

In questo numero: editoriale di Marco Ferrando, portavoce nazionale del PCL; a seguire articoli sull' attualità politica italiana, sulla storia del movimento operaio, su Grecia, Turchia, Cina; e varie corrispondenze dal Movimento di Lotta per la Casa.
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PCL - sezione di Genova

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