Dalle sezioni del PCL
Al fianco dei lavoratori del Colosseo!
Per la tutela del diritto d'assemblea, insieme per il socialismo.
25 Settembre 2015
La sezione romana del Partito Comunista dei Lavoratori esprime la sua solidarietà e vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici dell’Anfiteatro Flavio, oggetto di un vergognoso attacco, da parte del Presidente del Consiglio e del Ministro per i beni culturali ai loro legittimi diritti sindacali, per altro regolarmente esercitati come acclarato dallo stesso Franceschini.
L’art. 20 dello Statuto dei diritti dei Lavoratori garantisce dieci ore annue retribuite per lo svolgimento delle assemblee su temi di carattere lavorativo e sindacale. I lavoratori hanno discusso sic et sempliciter degli straordinari non pagati e del collasso nel mantenimento del più importante monumento d’Italia e il quinto nel mondo: 1 custode ogni mille turisti. L’aver fatto notare agli intrepidi ministri che scioperi analoghi e più pesanti sono avvenuti alla Tour Eiffel (intera giornata di sciopero) e al British Museum (5 giorni di sciopero), non ha distolto il Consiglio dei Ministri a emanare un DL che equipara il lavoro nei musei e nei luoghi turistici a servizi pubblici essenziali, alla stregua di un servizio ospedaliero, di trasporto o di protezione civile. Di questo passo quasi tutte le attività lavorative potrebbero essere considerate servizi pubblici essenziali, se dovesse passare il concetto giuridico della necessità di non limitare la libertà degli utenti di fruire di un servizio.
Il malcelato intento invece, molto più pragmatico, è quello di ridurre ai minimi termini oppure eliminare i diritti sindacali e l’azione di tutela del sindacato; cosi dobbiamo intendere gli attacchi twittati di Renzi contro i lavoratori, inglobandoli nella odiata categoria dei sindacalisti definiti anti-italiani.
Un tweet che puzza di retorica fascista, quando chi criticava, si opponeva o semplicemente rivendicava era definito anti-italiano. “La misura è colma” continua Renzi e su quest’espressione noi comunisti rivoluzionari concordiamo: è colma perché è indecente che la Soprintendenza abbia richiesto i nominativi dei lavoratori che hanno partecipato all’assemblea sindacale di tre ore, regolarmente convocata; è indecente la politica anti-operaia a livello nazionale e locale portata avanti dal capo del Governo e capo del Pd e dal sindaco, commissariato de facto, Ignazio Marino.
Ci auguriamo che la risposta sindacale vada ben oltre ad un semplice biasimo mediatico da parte di Susanna Camusso e siamo convinti che i lavoratori pretendano una risposta più adeguata e confacente all’attacco che è stato perpetrato al diritto di assemblea.
Con le lavoratrici e i lavoratori del Colosseo senza se e senza ma.
Contro le politiche antisindacali e filo-padronali del governo Renzi e della giunta Marino.
Per la difesa dello Statuto dei diritti dei lavoratori e per il recupero delle prerogative sindacali perdute per colpa delle burocrazie sindacali.
Per il socialismo e il Governo dei Lavoratori a Roma, in Italia, in Europa, nel Mondo.