Interventi

Gli economisti borghesi prendono colpi, uno dietro l’altro, e gli imprenditori ‘sono spaventati’

5 Settembre 2015

Al Workshop The European House-Ambrosetti gli imprenditori “sono spaventati” perché: 1) la Cina “con la sua frenata improvvisa…rischia di mettere a repentaglio una crescita globale di per sé già piuttosto debole”; 2) come “ha sottolineato Philippe Legrain, fondatore di Open Politic Economy network, non è soltanto la Germania soffrire, per la sua esposizione a Paesi in rallentamento (Cina in primis), ma anche aree come la Finlandia, che va peggio del Portogallo, o l’Olanda che va peggio della Francia” (Massimo Cellino, La Cina spaventa gli imprenditori riuniti a Cernobbio, Sole24ore (5/9/2015).
Ma l’esplosione della Borsa cinese e il suo ‘rallentamento’ danno colpi in testa a quegli economisti borghesi che hanno scritto fiumi di parole sui BRICS ed, in particolare, a J. O’Neill inventore dell’acronimo (già capo economista di Goldman Sachs e, adesso, presidente di Goldman Sachs Asset Management). Costui è stato definito da Gavyn Davies “il migliore economista di Forex dell’ultimo decennio”. G. Davies è un economista multimilionario ex socio di Goldman Sachs, presidente della BBC dal 2001 al 2004 e iscritto al partito Laburista fino al 2001 (bisognerebbe sapere se la nuova stella della piccola borghesia di sinistra ha condotto lotte politiche per cacciare via dal partito laburista individui come Gavyn Davies, di individui che facevano parte della sinistra del partito laburista se ne sono visti molti e non hanno dato nessun contributo per il rovesciamento dei rapporti di forza, anzi hanno continuato ad illudere la classe lavoratrice col loro “riformismo di sinistra’. Per la piccola borghesia di sinistra, quando non è sotto l’egemonia del proletariato rivoluzionario, c’è sempre uno “Tsipras” di turno).

Karl Marx ha suddiviso in due epoche la storia del pensiero economico:

1) la prima è quella che culmina in David Ricardo, l’economia politica classica, e che possedeva nuclei di pensiero scientifico, “... l’economia politica classica cade nel periodo in cui la lotta fra le classi non era sviluppata. Il suo ultimo rappresentante, il Ricardo, fa infine, consapevolmente, dell’opposizione fra gli interessi delle classi, fra salario e profitto, fra il profitto e la rendita fondiaria, il punto di partenza delle sue ricerche, concependo ingenuamente questa opposizione come legge naturale della società. Ma in tal modo la scienza borghese dell’economia era anche arrivata al suo limite insormontabile."
2) la seconda: “Col 1830 subentrò la crisi che decise una volta per tutte. La borghesia aveva conquistato il potere politico in Francia e in Inghilterra. Da quel momento la lotta fra le classi raggiunse, tanto in pratica quanto in teoria, forme via via pronunciate e minacciose. Per la scienza economica borghese quella lotta suonò la campana a morte. Ora non si trattava più di vedere se questo o quel teorema era vero o no, ma se era utile o dannoso, comodo o scomodo al capitale, se era accetto o meno alla polizia. Ai ricercatori disinteressati subentrarono i pugilatori a pagamento, all’indagine scientifica spregiudicata subentrarono la cattiva coscienza e la malvagia intenzione dell’apologetica” (Prefazione alla seconda edizione del Capitale).

J. O’Neill è un prodotto putrefatto della seconda epoca, alla quale appartiene anche Keynes (altro idolo della piccola borghesia di sinistra) che non ha dato alcun contributo conoscitivo ma ha proposto alcune tecniche di politica economica per tentare di salvare il capitalismo che, però, fu salvato dal secondo massacro imperialista mondiale.

PCL - Sezione di Sassari

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