Dalle sezioni del PCL

Gli undici operai dell’Alcoa: un esempio per le nuove generazioni

4 Settembre 2015

Alle nuove generazioni i lavoratori dell’Alcoa insegnano come si lotta per il diritto al lavoro. Tutto il popolo sardo si mobiliti per far decadere la denuncia, per gli scontri a Roma del 10 settembre 2012, a questi lottatori che non si piegano ai prepotenti e difendono il diritto al lavoro per loro e per tutti. Non accettiamo che la vita di questi undici uomini e delle loro famiglie dipenda da un codice penale scritto a favore dei potenti e contro la classe lavoratrice. Cos’hanno i lavoratori per difendersi? Innanzitutto la verità. Chi ha violato la costituzione, la legge suprema fondata sul diritto al lavoro? In primo luogo la direzione dell’Alcoa e i suoi azionisti che per la loro avidità distruggono l’esistenza dei lavoratori; i membri del governo centrale e di quello regionale che sovvertono la costituzione e lo statuto regionale; i prefetti, i questori e gli ufficiali di polizia che non vedono la prepotenza dei potenti e si accaniscono con i lavoratori che esercitano un diritto costituzionale e universale. Sappiamo che le questioni vengono risolte dai rapporti di forza ed è per questa ragione che ci mobilitiamo, ma ci teniamo a chiarire che dalla parte della legalità costituzionale ci sono i lavoratori dell’Alcoa. Questa è la verità.
La pseudo sinistra è “sconcertata” per la denuncia. Il coordinatore regionale di SEL Luca Pizzuto ha chiesto ad Alfano “di intervenire per garantire il diritto alla protesta e il diritto al lavoro”. La pseudo sinistra ha la funzione di confondere e disorganizzare i lavoratori. Ad un governo, in piena offensiva antioperaia, si chiede di “garantire il diritto alla protesta e il diritto al lavoro”. Ad Alfano, noi non chiediamo nulla. Una domanda la poniamo a Magistratura Democratica e al SIL-PCGIL: questa crisi capitalista mondiale inarrestabile (le chiacchiere sulla ripresa sono per il popolino) produrrà lotte sempre più acute ed estese e la classe dominante, non potendo risolverla, ricorrerà alle armi e alla galera: magistrati e poliziotti democratici continuerete a tacere mentre la Sardegna e il mondo intero precipitano in un abisso di miseria, avvolto dalle ombre nere delle turpitudini dell’aristocrazia finanziaria mondiale?

Sezione provinciale di Sassari del Partito Comunista dei Lavoratori per la IV Internazionale

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