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Turchia: strage di giovani compagni socialisti kurdi a Suruç

21 Luglio 2015
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Lunedì 20 luglio a Suruç, cittadina Kurda in territorio turco, un attentato suicida di un seguace dell'ISIS ha provocato un massacro alla conferenza stampa della Federazione delle Associazioni di Giovani Socialisti (SGDF).
Suruç, vicina al confine con il territorio siriano liberato dai kurdi, è molto vicino alla città di Kobanê, oggi completamente distrutta dopo l'assedio delle milizie dello Stato Islamico. I militanti della SGDF, erano promotori di progetti di ricostruzione della città di Kobanê e si trovavano a Suruç, scelta come centro di raccolta per gli aiuti verso il territorio siriano. La polizia di Erdogan aveva impedito domenica 19 il passaggio oltre il confine turco ai militanti della SGDF, l' attentato è avvenuto mentre si svolgeva la conferenza stampa organizzata per denunciare la repressione del governo turco.
Sono circa 50 le vittime della strage, la maggior parte sono giovani compagni socialisti, ma vi sono anche due compagni anarchici di 19 anni. Oltre 100 i feriti di cui molti in modo grave.
Si tratta di un massacro mirato che punta ad eliminare fisicamente giovani militanti kurdi e fermare il sostegno verso la resistenza della Rojava (Kurdistan occidentale in territorio siriano) e in particolare la ricostruzione di Kobanê. La responsabilità politica della strage è anche del governo turco che in Siria sostiene lo Stato Islamico e in Turchia supporta gruppi di estrema destra integralisti cercando così di fermare l' autodeterminazione del popolo Kurdo.
Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime il proprio sdegno per il massacro dei giovani compagni socialisti dell' SGDF, insieme ai militanti del DIP, Partito Rivoluzionario dei Lavoratori di Turchia. Nelle prossime settimane il PCL si attiverà per momenti di mobilitazione e di condanna per la terribile strage.

Partito Comunista dei Lavoratori

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