Interventi

Socialismo o barbarie

29 Giugno 2015

Dall'entrata in vigore dell'euro, il primo Gennaio 2002 fino ad oggi il costo della vita è divenuto insostenibile per la stragrande maggioranza della popolazione. Siamo giunti al paradosso che anche chi ancora lavora è povero, figuriamoci le condizioni di vita dei disoccupati, precari, cassintegrati "esodati" dalla riforma Fornero, di quasi tutti i pensionati.
La contraddizione è che in una società come questa che ci hanno imposto i capitalisti, basata sul consumismo sfrenato, con tutte le conseguenze che ne derivano, in primis la devastazione dell'ambiente, le classi sociali sfruttate non hanno più possibilità neanche di acquistare i beni di prima necessità.
La conseguenza è stata una sovrapproduzione di beni e capitale, il che ha significato un enorme accumulo di soldi che all'interno di questo sistema attuale non può essere valorizzato. Quindi il capitalismo, pur di mantenersi in piedi, effettua continue "forzature" sulle classi sfruttate, corrompendo tutti i governi nazionali di qualsiasi "colore" politico, attaccando con ferocia diritti e salari dei lavoratori.
Per rimediare a questa catastrofe sociale occorre, fin da subito, imporre un aumento di pensioni e salari, per riportare il potere d'acquisto delle famiglie a un livello sufficiente per garantire a tutti una vita dignitosa. Quindi, tornare a rivendicare una scala mobile dei salari e la ripartizione del lavoro che c'è fra tutti a parità di paga.
Per questo provvedimento ci si potrebbe chiedere: dove prendere le risorse per coprire ciò? I soldi ci sarebbero e tanti, basta andarli a prendere dove sono. Innanzitutto fermare tutte le missioni militari all'estero, spacciate dai vari governi come missioni di pace. Non ci dice nessuno quanti miliardi di euro ci sono costate e ci costano tuttora, che si sarebbero potuti usare per lo stato sociale, lo stesso che i capitalisti vogliono smantellare a favore di privatizzazioni selvagge dei beni primari.
Secondo fondamentale provvedimento sarebbe la sospensione del rimborso degli interessi sul debito pubblico alle banche strozzine, che ci vale circa 85 miliardi l'anno. Poi, sospendere il trasferimento di circa 10 miliardi l'anno delle nostre tasse al Vaticano e facendo pagare l'IMU all'immensa ricchezza immobiliare ecclesiastica. Abolire le vergognose pensioni d'oro e i vari privilegi agli ex politici ed ex dirigenti risparmiando circa 15 miliardi l'anno. Ripudio di ogni trattato europeo e Fiscal Compact, che obbliga il pareggio di bilancio in Costituzione. Ciò comporta un pagamento annuale agli strozzini di Bruxelles di circa 55 miliardi, che corrisponde al 3% del PIL, per 20 anni, per poter portare il nostro debito pubblico al 60% della ricchezza prodotta annualmente dall'Italia. Quest'ultima è una misura da lacrime e sangue scaricata tutta sulle spalle dei ceti popolari ma il macigno del nostro debito, calcolato intorno a 2170 miliardi, è stato creato da trent'anni di politiche scellerate fatte dalla nostra classe dirigente corrotta. Una montagna di risorse tolte al welfare, già saccheggiato da queste politiche d'austerità imposte da pochissimi ricchi a scapito del popolo sempre più povero.
La causa di questa macelleria sociale è la globalizzazione capitalistica, giunta a compimento vent'anni fa e "voluta" dalle circa 750 multinazionali che comandano l'economia e la finanza mondiale. Queste vanno alla ricerca del costo del lavoro più basso possibile, quindi, con tutti i Governi compiacenti ed inseriti nel libro paga dei padroni, delocalizzano le produzioni nei Paesi in via di sviluppo dove il salario di un lavoratore a 300 euro e dove lavora dall'alba al tramonto senza nessuna tutela sindacale e di sicurezza. Quindi i padroni non si fanno scrupoli a licenziare migliaia di operai, mandando loro e le rispettive famiglie sul lastrico con conseguenze drammatiche anche sul lato morale e sociale. Questa che stiamo vivendo è un epoca storica in cui la crisi del capitalismo è scaricata sulla povera gente ed in cui il capitalismo impone un comando assoluto sulla politica per far attuare leggi sempre più in suo favore. Lo sta a dimostrare la menzogna di oltre vent'anni di precarizzazione selvaggia del lavoro. La classe dirigente ci vorrebbe far credere che crea occupazione, invece è solo un ricatto ed un aumento dello sfruttamento del padrone sul lavoratore. Infatti il dramma della disoccupazione è al 12% e quella giovanile al 45%: occorre trasformare tutti i contratti di lavoro a tempo indeterminato!
Bisogna bloccare ogni licenziamento perché gli unici esuberi siano i dirigenti delle fabbriche che licenziano, che inquinano e che calpestano i diritti sindacali. Riassumere i lavoratori delle aziende che già hanno chiuso perché facevano meno profitti di quelli che avrebbero voluto. Bisogna espropriare senza alcun indennizzo, nazionalizzare e mettere sotto controllo operaio le aziende che vogliono chiudere o delocalizzare.
È ora che comandi il mondo del lavoro e non più quello degli sfruttatori! È ora di rovesciare di 180° questa società! Ripartire tutto il lavoro che c'è, iniziando dalla riqualificazione dell'ambiente devastato dal capitalismo. Solo il socialismo può liberare le classi oppresse dalla schiavitù di questo sistema basato sullo sfruttamento dell uomo sull'uomo, per far arricchire pochissimi. Il capitalismo è l'origine di ogni male del mondo, a partire da guerre, carestie e povertà! Il capitalismo è irriformabile, è solo da abbattere per lasciare spazio ad una società giusta, senza classi. Come diceva il grande Marx, ogni individuo deve dare in base alle sue possibilità e ricevere tutto ciò di cui ha bisogno!
Il Partito Comunista dei Lavoratori risponde a questa necessità di società.
Il PCL non ha mai tradito il mondo del lavoro.

Diego Peverini

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