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La nuova Lega di Salvini. La vecchia truffa del populismo xenofobo
22 Giugno 2015
Il 7 Dicembre del 2013, Matteo Salvini diventa il segretario della Lega Nord vincendo le primarie degli iscritti contro il fondatore e leader storico Umberto Bossi, che ormai era sul viale del tramonto all’interno dello stesso Partito dopo gli scandali del cosiddetto “Cerchio magico” (l’acquisto di diamanti, lauree e ville con i soldi del finanziamento pubblico).
Fin da subito un’altra Lega
Il nuovo segretario capisce fin da subito che per ridare vitalità al partito padano, in netta crisi di consensi da quando passa al 4,1% dei voti rispetto all’8.3% delle precedenti elezioni politiche e dove gli stessi sondaggi la davano in ulteriore caduta libera, bisogna cambiare linea e puntare a nuovi slogan che facciano dimenticare i vecchi scandali e le vecchie promesse disattese.
Salvini a lezione da Marine Le Pen
L’ascesa di Salvini nella Lega ha coinciso con l’ascesa lepennista in Francia, fatto che ha portato non poche conseguenze, perché Salvini intuisce che una trasposizione del metodo d’agire e delle parole d’ordine di Marine Le Pen in Italia potrebbero portare gli stessi risultati. No all’Europa della Tecnocrazia, per L’Europa delle Patrie. No all’Euro, per il ritorno alla moneta nazionale (Lira). No “all’invasione” degli Immigrati, prima gli Italiani. Queste sono le basi per la crescita della Lega e del Salvinismo.
Dopo sei mesi d’incessante propaganda, Salvini con il 6,2% alle elezione Europee del 2014 porta a casa i primi risultati. Ed è solo l’inizio di una clamorosa ascesa che lo porta fino al 15% dei voti alle recenti elezioni regionali del 2015. L’intuizione purtroppo era giusta.
Basta con la Padania e Roma Ladrona. Italia libera da Bruxelles. Torniamo alla Lira. Stracciamo l’ Euro
Come su detto uno dei punti cardine della propaganda salvinista è il nazionalismo anti – Europa e anti - Euro.
Il progetto di Salvini si incanala in un quadro più generale. Dallo scoppio della crisi mondiale del capitalismo del 2008-09 e dall’approfondimento della crisi nell’ Unione Europea, lo scoppio del caso Grecia, l’innalzamento dei debiti pubblici, la contraddizione data dall’unione economica e della mancata unione politica, in Europa è sorto un variegato sentimento anti – Unione Europea che spesso è stato egemonizzato dalle destre populiste e xenofobe (anche per le mancanze della sinistra, su cui torneremo dopo). In Italia se lo sono contesi a fasi alterne Lega e 5 Stelle. In un primo momento la Lega pre – Salvini indaffarata negli scontri e negli scandali interni, ha lasciato “campo libero” ai 5 Stelle, poi i 5 Stelle ha perso l’egemonia del sentimento anti – Unione Europea in favore del “netto No” di Salvini per colpa del loro doppiogiochista “Sì al referendum sull’Euro e l’Europa” a cui votiamo “No” così da prendere entrambi i voti, sia i “no euro” che i “sì euro”. Alla fine perdendo entrambi. I primi verso Salvini. I secondi verso Renzi.
Campagne anti – immigrati. Nostalgia, nostalgia canaglia.
Un vecchio tormentone, o meglio tormento (come la canzone Nostalgia Canaglia di Al Bano), che non manca mai è la vergognosa campagna xenofoba anti – immigrati. La Lega Nord che da anni “campava” grazie ai migranti, su questo punto continua con le “buone e vecchie” tradizioni. Campagna, a scopo di guadagnare voti, ancora più indecente nel contesto di un Mediterraneo, fossa comune di decine di migliaia di persone tra cui donne e bambini. In cui si accusano i pochi sopravvissuti di essere appunto “vissuti” e dove si condanna l’ Europa non per i morti a cui non si è dato soccorso, ma per i vivi a cui lo si è dato.
Lega Nord: Forza populista reazionaria e non fascista
Detto tutto questo bisogna precisare un punto. Spesso nella sinistra riformista e soprattutto in quella antagonista (centri sociali, disobbedienti, anarchici e collettivi studenteschi) si confonde un progetto populista e xenofobo per il fascismo (a volte anche nel Pcl). Il fascismo non è semplicemente il razzismo. Ovviamente una caratteristica fondamentale dei partiti fascisti è l’odio razziale nei confronti del diverso, siano gli Ebrei della Germania nazista, gli Slavi o gli Africani dell’ Italia di Mussolini o i Turchi della Grecia dei Colonnelli, ma non si può limitare a questo. Perchè la vera caratteristica del fascismo nei confronti del precedente nazionalismo è la distruzione di ogni organizzazione del movimento operaio. Sia Hitler che Mussolini e Papadopoulos hanno preso il potere con lo scopo di distruggere il movimento operaio e le sue organizzazioni (Partiti, Sindacati, Cooperative e Associazioni) a tutto vantaggio della Borghesia e con il consenso e l’appoggio di quest’ultima. Infatti una caratteristica comune del fascismo è l’inseparabilità da processi di rivoluzioni proletarie abortite. Come nel caso italiano in cui Mussolini prende il potere dopo il fallimento del Biennio Rosso per colpa del gruppo dirigente del Psi e della CGL, come nel caso tedesco dove prima del Terzo Reich hitleriano c’erano state tre tentativi insurrezionali falliti e nel caso greco in cui il tradimento di Stalin nei confronti dei partigiani greci portò la monarchia a vincere la guerra civile del 46-49. In Italia ad oggi non c’è un processo rivoluzionario (purtroppo!) e Salvini non ha alcuna intenzione di abolire partiti e sindacati di sinistra. Per questo non è fascista.
Rimane comunque uno spostamento a destra
Però è indubbio che c’è un approfondimento reazionario. Non tanto per gli slogan di Salvini, ma per le sua alleanza politica a destra con CasaPound. Questa sì fascista. Perché Salvini cerca di costruirsi anche al Centro – Sud basandosi su l’appoggio dei militanti fascisti e nell’inglobamento di militanti delusi dai vecchi partiti della Destra come dimostra l’appoggio di vari esponenti ex Alleanza Nazionale ed ex Pdl alle liste “Noi con Salvini” nel Sud Italia e l’elezione di Mario Borghezio ad Europarlamentare nella circoscrizione del Centro grazie ai voti di CasaPound. E non solo. Così facendo si potrebbe riproporre in forme diverse una dinamica che avveniva all’ interno del Movimento Sociale Italiano degli anni ‘70 sotto la guida Almirante. In cui c’era una frangia ben organizzata di militanti, spesso facente riferimento all’ala “dura e pura” di Pino Rauti, che sotto la copertura del partito di destra istituzionale, organizzava azioni squadriste ed eversive. Come insegna il tragico e doloroso caso di Gaetano Amoroso. Compagno attivo nel movimento antifascista milanese che all’ età di 21 anni, nella sera del 27 aprile 1976 venne accoltellato ed ucciso da un gruppo di noti squadristi milanesi, tutti provenienti dalla sede del Msi di via Guerrini. Non c‘è da stupirsi se CasaPound grazie alla copertura e alla legittimità politica datagli dalla Lega organizzi azioni squadriste.
Non basta la battaglia democratica, ci vuole la lotta di classe
Per mettere argine a questo progetto e alle sue conseguenze, non basta una semplice battaglia democratica in difesa dei diritti dei clandestini che dica chiaramente che clandestino non equivale a delinquente, battaglia sacrosanta ma insufficiente, ma ci vuole riscossa del movimento operaio sul terreno della lotta politica e sindacale che unisca i lavoratori italiani e migranti su la base di una stessa piattaforma rivendicativa. E questo lo dimostra la storia del movimento operaio. Cinquant’anni fa, nell’ Italia delle gabbie salariali,delle commissioni interne e del “non si affitta ai meridionali”,in cui il movimento operaio aveva subito pesanti sconfitte nel corso degli anni ’50 e dei ’60, una giovane classe operaia fece una imprevista irruzione sul campo con la rivendicazione di aumenti salariali,riduzione dell’orario di lavoro e parità operai-impiegati, piattaforma che si propagò e che ruppe le differenze tra operai settentrionali e meridionali e che apri dal basso un nuovo scenario politico. Bene. A noi il compito di costruire una piattaforma e un percorso di lotta che unisca operai italiani e migranti e che faccia dimenticare i luoghi comuni e le diffidenze. Cosa che in piccolo sta già succedendo nel settore della logistica dove su una piattaforma nazionale di aumenti salariali, riduzione dell’orario e malattie e ferie pagate, proposta dal Si.Cobas, si stanno unendo decine di migliaia di lavoratori, italiani e migranti, rompendo le vecchie diffidenze e divisioni, anche tra migranti stessi, tra rumeni, senegalesi, marocchini e via dicendo. Pensiamo cosa potrebbe accadere se questa piattaforma si generalizzasse a tutti i lavoratori invece di rimanere confinata nella sola logistica.
Rovesciare la propaganda truffaldina del populismo xenofobo.
Per un programma rivoluzionario dei lavoratori
Un’altra necessità è il rovesciamento della propaganda xenofoba. Punto per punto.
Quando i partiti xenofobi denunciano “l’invasione degli immigrati” bisogna rispondere che se i migranti fuggono dalle loro terre è colpa dei capitalisti italiani che le invadono, non solo con le armi della guerra ma anche con la guerra dei capitali e fanno questo senza il permesso, d’ingresso e di soggiorno, basti pensare a l’Eni in Nigeria,alla Fiat in Slovenia e ai 24.000 capitalisti italiani che sfruttano un milione di lavoratori rumeni a 300 Euro al mese. Poi. Gli stessi capitalisti che hanno in mano giornali, televisioni e partiti lanciano una propaganda contro i nigeriani, sloveni e rumeni che migrano in Italia per scappare alla miseria a cui sono stati condannati per distogliere l’attenzione dei lavoratori italiani nei confronti dei loro furti. A noi il compito inverso di unirli contro gli stessi padroni.
Quando i partiti xenofobi rivendicano il censimento e l’incarcerazione dei clandestini bisogna ribattere che i veri criminali che vanno “censiti ed incarcerati”, non sono gli operai clandestini super sfruttati che “cadono dalle impalcature” senza protezioni sociali ma sono gli sfruttatori del lavoro a nero dei migranti e degli italiani e che ci vuole l’introduzione del reato penale per lo sfruttamento del lavoro a nero.
Quando si dice che non c’è lavoro per i migranti e che bisogna privilegiare gli italiani,si dimostri che è una falsità e che basterebbe un grande piano di opere pubbliche che costruisca: strade, ferrovie, asili nido e che metta in sicurezza gli edifici pubblici e privati a partire dalle scuole ed ospedali e che trovi le risorse necessarie dalla tassazione dei grandi profitti e patrimoni così da dare lavoro, stabile e garantito, a tutti i lavoratori,italiani e migranti, a vantaggio dell’intera società italiana.
Un’ altra falsità da rovesciare è quella della casa e del diritto all’ abitare. Non è vero che non ci sono le case per tutti. Basterebbe la requisizione del grande patrimonio immobiliare del clero e dei grandi costruttori (Ligresti,Caltagirone and Co.) per dare un tetto ad ogni senza casa, anche ai Rom vittime delle speculazioni,politiche ed economiche, delle destre come dimostra l’indagine Mafia Capitale.
Insomma il rovesciamento della propaganda borghese che mira alla guerra tra poveri è l’unione dei lavoratori contro il nemico comune. Il Capitalismo.
La mancanza della Sinistra fa avanzare le destre
Questo progetto però è inseparabile dalla indipendenza politica dei partiti dei lavoratori dai partiti borghesi. Detta in parole semplici. Dai partiti di sinistra dal PD e in più generale dal Centro – Sinistra. Perché se la Lega è credibile agli occhi di tanti lavoratori italiani è perché quei lavoratori sono stati traditi dai gruppi dirigenti maggioritari della Sinistra e che quindi non li vedono come un’alternativa valida. Perché la stessa Sinistra (Sel e Rifondazione) che oggi chiama alla solidarietà verso il migrante era quella che quando ha governato, ”mi ha tolto il posto di lavoro stabile” con il pacchetto Treu, ”mi ha tolto i gioielli di famiglia” con la svendita delle aziende pubbliche, “mi ha tolto i servizi” con la riduzione della spesa pubblica per dare 10 miliardi agli imprenditori e i banchieri tramite la riduzione dell’IRES (imposta sui redditi delle imprese) dal 34 al 27% e che sugli stessi migranti ha affondato un barcone con i profughi albanesi nella tragedia del “Naufragio della Katër i Radës” del 1997 causando centinaia di vittime (cosa che la Lega ha rivendicato solamente e che quando ha governato non ha messo in atto) e ha rinchiuso i sopravvissuti nei campi lager (i CPT della legge Turco-Napolitano)
La necessità di una direzione rivoluzionaria
Tutto questo riconduce alla necessità della costruzione del Partito Comunista dei Lavoratori. Cioè alla costruzione di una sinistra che non tradisca i propri ideali e gli interessi dei lavoratori in cambio di poltrone e ministeri. Una sinistra che abbia il coraggio di unire la classe lavoratrice internazionale sulle basi di un programma anticapitalista che è l’unico può risolvere i problemi concreti delle persone e che sia un’alternativa valida a questa Europa Capitalista in crisi. Per la prospettiva degli Stati Uniti Socialisti d’Europa. Per una repubblica dei lavoratori. Tutti. Italiani e Migranti.