Dalle sezioni del PCL
COLPO DI MANO DELL'INPS, 3500 LAVORATORI AGRICOLI CANCELLATI DAGLI ELENCHI ANAGRAFICI
BASTA CON I TAGLI, BASTA CON GLI INDUGI, LOTTIAMO INSIEME CONTRO IL SISTEMA PADRONALE
7 Luglio 2007
Il mcPCL denuncia il grave comportamento offensivo che l'INPS ha assunto nei confronti dei lavoratori agricoli pugliesi, attuando una fenomenale caccia ispettiva mai vista prima nel comparto agroalimentare, vale a dire che l'istituto previdenziale ha deciso di procedere con accertamenti sui rapporti di lavoro nelle campagne e nelle aziende agricole.
Tutto questo sarebbe positivo a far emergere il sommerso e il nero, se non fosse per il fatto che le ispezioni avvengono con modalità del tutto superficiali e lesive, tant'è vero che nella solo provincia di Brindisi si è intervenuti con ben 3500 cancellazioni dagli elenchi anagrafici, il che significa per molti lavoratori agricoli perdere la propria posizione assicurativa e la stessa indennità di disoccupazione agricola,tutto questo senza approfondire nè casi individuali nè casi collettivi,questo comporterà per molti lavoratori e lavoratrici che hanno lavorato realmente, un danno gravissimo a proprio carico.
E come se non bastasse si ravvisano i netti tagli economici apportati alle indennità di disoccupazione, difatti anche per coloro che percepiranno regolarmente malattia e disoccupazione agricola 2006, la troverà decisamente inferiore rispetto agli anni precedenti, poiché erogate sulla base del salario di fatto e non piu sul salario medio convenzionale.
In poche parole i lavoratori e le lavoratrici di molte provincie tra cui quella di Brindisi che già percepiscono salari inferiori ai parametri del CCNL si ritroveranno liquidati con un pugno di mosche,con un ammortizzatore sociale ridotto al minimo, la condizione di precarietà che attanaglia da troppo tempo ormai i lavoratori e le lavoratrici del sud Italia rischia di precipitare ulteriormente in una totale mancanza di tutele, determinata e rafforzata da un forte ricatto occupazionale, non bisogna dimenticare che in un rapporto di forza di tale genere, chi soccombe è come sempre il movimento operaio.
Non solo lavoratori e lavoratrici del comparto non percepiscono realmente il salario che compare in busta paga, né il TFR , ma oggi stando alle nuove impostazioni dell'INPS o si vedranno cancellati dagli elenchi anagrafici, o nel migliore dei casi percepiranno al posto dell'indennità di disoccupazione agricola, un elemosina caritatevole.
In definitiva il mcPCL rivendica non solo una moralizzazione del settore che veda pagare i Padroni che sfruttano il lavoro nero, il caporalato e le nuove schiavitu, ma anche una moralizzazione delle Istituzioni che da anni hanno voltato la testa altrove fingendo di non vedere lo scempio che si consuma sotto gli occhi di tutti.
Il messaggio che noi come coordinamento provinciale ci sentiamo di lanciare è innanzi tutto la presa di volontà che migliaia di lavoratori e lavoratrici devono trovare, per alzare la testa e dire BASTA a questo sistema di corruzione.
Il mcPCL si batterà al fianco del movimento operaio per riconquistare diritti, tutele e soprattutto per spezzare la logica di un sistema che toglie giorno dopo giorno dignità a questo settore.