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Mai un passo indietro contro il fascismo!
3 Giugno 2015
Gerhard Sommer è un ex militare nazista. Fu il comandante della brigata corazzata SS che, insieme a reparti scelti fascisti della Xma MAS, sterminarono 560 civili fra cui 130 bambini a Sant’ Anna di Stazzema. Gabriele Heinecke l'avvocatessa del superstite della strage Enrico Pieri, ha comunicato all’ ANSA una notizia gravissima: la procura di Amburgo ha archiviato il procedimento contro Sommer sulla cui posizione la giustizia tedesca aveva deciso di riaprire il procedimento. Secondo la procura Sommer, che è stato condannato in Italia all’ ergastolo insieme ad altri 9 ex militari nazisti, non è in grado di affrontare il processo.
La giustizia borghese non ha ne l’ interesse ne la volontà di condannare Gerhard Sommer e tutti coloro che hanno preso parte alla strage di Sant’ Anna di Stazzema, esattamente per lo stesso motivo per il quale non l’ avrebbe la giustizia del ventennio. L'affossamento di questo processo rappresenta l'incapacità e la limitatezza dell'attuale sistema democratico-parlamentare e svela tanto la natura del fascismo quanto quella della democrazia borghese.
Il fascismo trova radici durante la crisi del primo dopoguerra quando, la debolezza dei governi che si susseguono, non sembrava dare alla borghesia italiana il controllo di un paese sempre in fermento. Esso si è posto al servizio della grande borghesia trovando la sua base d’ appoggia nella piccola borghesia rurale e urbana timorosa di venire portata sul fondo della scala sociale.
Per citare il compagno Leon Trotsky “Il fascismo è la rivincita, la vendetta attuata dalla borghesia per il panico vissuto nel settembre del 1920 (quando il proletariato d’ Italia non è stato in grado di dare uno sbocco vincente alla dinamica rivoluzionaria del Biennio Rosso”).
Il fascismo è semplicemente una delle forme politiche che può assumere il dominio capitalista. Nel particolare la sua azione è caratterizzata, rispetto ad altri regimi autoritari, dalla distruzione di tutte le organizzazione del movimento operaio (partiti, sindacati ecc.) e di ogni spazio democratico.
In quest'ottica appare evidente come L’antifascismo debba necessariamente essere militante e abbia senso solo se è in una prospettiva di classe. Antifascismo è quindi anticapitalismo.
Non dobbiamo stupirci infatti se i fascisti italiani non sono stati nemmeno ricercati o se a Latina è stato da poco eretto un monumento in onore del criminale Rodolfo Graziani (protagonista della colonizzazione italiana che permise e sostenne il bombardamento di ospedali e l’ uso dell’ Iprite sui civili).
Non dobbiamo stupirci se la Repubblica italiana ha fin dalle sue origini mantenuto interi pezzi della legislazione fascista e ha persino mantenuto in carica alte cariche della magistratura fascista. Non si deve mai dimenticare che la Repubblica italiana è nata sotto il segno del tradimento togliattiano della Resistenza, che si è esplicato nel modo più emblematico con l'amnistia ai fascisti, firmata da Togliatti, ministro della giustizia del governo De Gasperi.
La verità è che non esistono i cittadini, esistono solo le classi. O si sta con i proletari o con i borghesi. Perdere la prospettiva di classe come hanno fatto tutti i partiti della cosiddetta “sinistra radicale” (PRC, SA ecc.) porta alle peggiori derive. Non è un caso che non ci siano prese di posizione significative di questi partiti riguardo il colpo di spugna che rende non processabile Gerhard Sommer.
Il Partito Comunista dei Lavoratori è il partito della classe proletaria, comunista e rivoluzionario.
L’ unico degno di definirsi realmente antifascista.