Dalle sezioni del PCL

Corriere della Sera: notte della ragione

28 Maggio 2015

Il 19 maggio il Corriere della Sera aveva la sua apertura dedicata alla spinosa questione pensionistica e alla road map europea sui respingimenti degli immigrati, mascherata come “battaglia agli scafisti”; tuttavia ciò che desta il mio interesse è vedere come il giornale più influente della borghesia italiana sponsorizzi la battaglia contro il cosiddetto “antropocentrismo”.

In un articolo a firma di Paola D’Amico e Daniela Monti, il Corriere usa il pretesto di Expo per dar voce all’antispecismo, e con un revival di Peter Singer ci informa che: il movimento per la liberazione degli animali è il solo che, in questo periodo di riflusso, cresce invece di prosciugarsi.

L’articolo chiosa sostenendo: Come scrive il New York Times “non siamo d’accordo su dove tracciare la linea per proteggere i diritti degli animali, ma quasi tutti siamo d’accordo che c’è una linea da tracciare”.

Certo! Il problema è l’antropocentrismo. Come no! Dobbiamo interessarci della vita dei 18 miliardi di polli da allevamento. Provare empatia per i 480 milioni di tacchini. Il giornale della borghesia sembra avere gli stessi sentimenti dei fanatici del film l’Esercito delle 12 scimmie.

Peccato. Peccato che su qualche pagina i primi ad esser trattati come polli da batteria dal Corriere della Sera siano le migliaia di esseri umani provenienti dall’Africa.

Non esiste una riga di commento sul fatto che in Europa si parli di quote di immigrati e missioni navali per respingere militarmente queste persone. Si riportano i freddi numeri della statistica e le dichiarazioni inumane della politica sciovinista che percorre l’Europa.

L’unico articolo dedicato alla questione sociale si trova a pagina 33, nella rubrica Spettacoli. Il Corriere ci racconta del debutto a Cannes del film di Stéphane Brizé “La legge del mercato”. Si perché la questione sociale, lo sfruttamento, l’oppressione, il controllo, la delazione, la disoccupazione, possono avere spazio solo nella fiction. La classe dominante può assorbire con la sua ideologia inclusiva il multiculturalismo, il femminismo, l’antispecismo... ma non potrà mai assorbire la Questione Sociale, per quanto si tenti di mascherarla. Per questo viene relegata a visione, spettacolo, perché è questa che, se prende forma, muove la Storia.

Sta alla classe operaia uscire dallo schermo in cui si tenta di relegarla per riprendersi le strade per l’assalto ai palazzi.

Sarà possibile solo con una sinistra internazionale e di classe, non obnubilata e che capisca che di antropocentrismo o altre ri-edizioni postmoderne, non ce ne deve fregare nulla. Finché una madre non ha di che sfamare suo figlio e un’altra famiglia può permettersi il lusso di spender soldi dal veterinario per sverminare un cane, vien da pensare che ci sono problemi più impellenti.

Solo la notte della ragione può generare un giornale così strutturato. Un’epoca decadente la nostra, davvero.

PCL - sezione Romagna "Domenico Maltoni"

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