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Brasile: primo maggio di lotta, classista e internazionalista

4 Maggio 2015

da Tribuna Classista

Brazil

La crisi economica globale che scuote le strutture del capitalismo e che interessa direttamente il Brasile e l'America Latina nell'ultimo periodo, insieme al processo di esaurimento del Fronte Popolare (la collaborazione tra le classi che il PT dirige strategicamente, in alleanza con altri settori della borghesia e del grande capitale), evidenziati, tra gli altri fattori, dall'enorme fragilità del governo Roussef, sono gli elementi determinanti della situazione attuale.

È stato appena annunciato il rialzo dei tassi di interesse al 13,25%, un trend recessivo del PIL intorno al 1,1%, con una previsione di maggiore decelerazione negli ultimi 20 anni, inflazione dell'8% all'anno, aumento della disoccupazione nelle principali aree metropolitane, in media del 6,5%, calo del reddito medio dei lavoratori, e fa scalpore una dichiarazione del nuovo monarca dell'economia, il ministro delle Finanze Joaquim Levy, "... abbiamo bisogno di tagliare la carne ".
Il fallimento dei comuni e degli stati della Federazione è noto, e le misure che i governatori annunciano sono tagli non solo della carne, ma anche delle ossa, succhiando il sangue e il sudore dei lavoratori. Questa la ricetta del Governatore del Paraná Beto Richa del PSDB, che ha promosso un vero e proprio massacro contro gli insegnanti che lottano per garantire la loro sicurezza previdenziale ed i loro diritti sociali. La ricetta del potere esecutivo e legislativo di questo Stato è una vecchia conoscenza: polizia antisommossa, gas lacrimogeni, pitbull, prigioni, ecc. È questo che stiamo vivendo nella patria dell'educazione!

Le mobilitazioni innumerevoli che hanno avuto i giovani come protagonista principale nel 2013, non hanno avuto continuità per l'assenza di un programma in grado di dare a questo movimento un carattere di classe e di lotta contro il regime politico borghese. Le lotte e gli scioperi avviati dalle varie categorie di lavoratori nello stesso periodo hanno avuto vittorie parziali, ma non possono costituire di per sé un movimento (e un programma) di tutta la classe, per far fronte al grande capitale.
Anche i settori della classe media scesi in piazza di recente, guidati da elementi della destra reazionaria, non sono riusciti finora ad unificare le loro proposte e la loro attività, ed a guadagnare la simpatia delle masse popolari. Questo movimento di destra viene utilizzato come mezzo di pressione e di ricatto contro il fragile e indebolito governo del PT, come mezzo per spostarlo ancora più a destra, nel mezzo della feroce crisi politica in corso.

I ministri del governo Roussef sono l'espressione profonda della politica di rafforzamento del grande capitale e della destra all'interno del suo governo: Eliseu Padilha (ex ministro con Fernando Cardoso), Alexandre Tombini (es FMI), Joaquim Levy (ex FMI ed ex del governo Cardoso) , Katia Abreu (filo-proprietari terrieri), Gilberto Kassab (ex seguace di Paulo Maluf), Afif Domingos (ex figlioccio della dittatura), ecc.
L'esaurimento del governo di fronte alle masse (che sta portando ad una politica di “normalizzazione” contro la classe operaia), e il tentativo di vari settori del grande capitale per sostituire questo governo, annunciano l'inizio di una grave crisi del sistema politico.
I lavoratori non hanno nulla da guadagnare a difendere il governo di Dilma Roussef o l'opposizione borghese: i due settori esprimono interessi del grande capitale nazionale e internazionale, pertanto sono oppressori, e non alleati dei lavoratori. I lavoratori e la sinistra classista devono difendere la loro indipendenza politica a fronte delle teorie del "colpo di stato imminente" o del "male minore". La destra si è GIA' stabilita al potere: il dibattito in corso e la crisi politica concomitante sono il prodotto, in definitiva, delle contraddizioni tra frazioni della borghesia, e della scelta di quale settore avrà la fetta più grossa e sostanziale dello Stato borghese.
Il governo Roussef è l'espressione di una alleanza del PT con i settori più reazionari della borghesia, del grande capitale, e delle oligarchie rurali. Il PT e il governo, che tanto criticano la destra, nascondono il fatto che sono al potere grazie ad un'alleanza con una destra endogena al governo, che ha sostenuto il governo del PT in quanto funzionale ai loro scopi immediati. Conseguentemente questi settori della borghesia cominciano a scontrarsi (per interessi propri) con il PT, e gradualmente cambiano la loro alleanza politica, così come si cambia la maglia quando si sporca, è stretta o consumata.
I settori che sono nell'opposizione borghese (capitanata dal PSDB, ma che coinvolgono altri soggetti, tra cui settori del PMDB, maggiore alleato nazionale del PT), si differenziano sulla proposta o meno di un impeachment; dopo tutto, il rovesciamento di un governo implica un nuovo governo: settori di questa destra esterna al governo, che sono abituati da più di un decennio a lanciare pietre sul fragile tetto di vetro dei governi PT, sarebbero chiamati a costituirsi un proprio governo, e quindi abituarsi all'idea che ora sarebbero loro il nuovo tetto, un tetto ancora più fragile di quello del PT e della sua squallida alleanza con la borghesia.
Le differenze tra i settori in lotta della borghesia sono focalizzate esattamente sulla possibilità o meno della formazione di un nuovo governo, in mezzo ad una tale crisi in corso. Il fallimento di un nuovo governo successivo ad un impeachment potrebbe scatenare una ancora più grande e imprevedibile crisi, e la possibilità di un governo di "unità nazionale" potrebbe espandere ancora di più la dimensione della crisi, data l'impopolarità della maggior parte dei politici e partiti borghesi e delle misure che, di conseguenza, sarebbero adottate.
La situazione di stallo relativa all'approvazione del PL 4330 (legge che precarizza il lavoro nel settore terziario - ndr) dimostra che anche in questo settore di destra ci sono difficoltà e disaccordi, e che un eventuale governo della grande borghesia da esso formato sarebbe instabile, e porterebbe all'intensificazione della lotta di classe e del potenziale scontro con le masse. Questo è uno dei punti di disaccordo tra i settori dell'opposizione borghese: procedere indossando le vesti di un governo PT, o formare un nuovo governo e correre il rischio dell'instabilità in una situazione di profonda crisi politica ed economica.

Ma la classe operaia dimostra la sua volontà di affrontare le manovre del governo Roussef/PMDB/Levy. Convocato da CUT, CSP/Conlutas e altre organizzazioni, il 15 aprile si è svolta una giornata nazionale di lotta contro l'infame e ripudiato PL 4330 sull'esternalizzazione dei servizi e fornitori di manodopera, causa di un arretramento senza precedenti nei rapporti di lavoro. La settimana precedente, l'approvazione di questa proposta infame da parte della Commissione della Camera dei Deputati, ha avuto luogo nel contesto di una massiccia repressione della polizia contro i manifestanti davanti alle porte del Congresso.
Ci sono state proteste, scioperi e picchetti in ventuno stati della federazione, e tra i settori mobilitati spiccavano le iniziative e le manifestazioni dei lavoratori metalmeccanici di Sao Bernardo do Campo e Curitiba, degli insegnanti, degli autoferrotranvieri, ecc. Tutti questi settori hanno organizzato importanti lotte. Se queste lotte non hanno assunto più forza, è a causa del ruolo del la CUT, braccio sindacale della coalizione borghese e filoimperialista, che si oppone a proclamare uno sciopero generale a causa dei suoi legami con il governo.
Il progetto di legge, che gode del sostegno entusiasta di Força Sindical, una vera mafia di gangster sindacali, e di tutta l'opposizione borghese, regolamenta la precarizzazione del lavoro, estende la terziarizzazione a tutte le attività, senza distinzione tra industrie primarie e quelle satelliti, prevedendo la “responsabilità solidale” della società madre, creando la possibilità di ottenere una massa di istituti giuridici lavorativi in modo che le aziende siano esonerate dagli obblighi sociali (previdenza sociale e lavoro). Inoltre aumenta la divisione dei lavoratori, oltre ad essere un meccanismo brutale di compressione salariale nel paese.
Anche se Lula si è espresso contro il progetto ed ha raccomandato il suo veto alla presidente Dilma, questo non esenta il PT dalla sua responsabilità nell'attacco più generale ai lavoratori in cui questo progetto nefasto si inserisce: migliaia di sospensioni, licenziamenti, e tagli ai sussidi di disoccupazione, alle pensioni, al PIS (“Programma di Integrazione Sociale”) e altri settori chiave come l'istruzione e la salute; abbassamento della soglia d'età per la responsabilità penale; fine della etichettatura degli alimenti geneticamente modificati, ecc.

Il 22 aprile, l'Assemblea plenaria della Camera dei Deputati ha votato con 230 voti a favore e 203 contro, un emendamento che ha modificato alcuni punti del progetto, mantenendo la terziarizzazione dei settori base delle industrie. La crisi della coalizione di governo si è trasferita al Congresso Nazionale, nella misura in cui il Senato, nella persona del suo presidente Renan Calheiros, ha creato una profonda divisione all'interno del PMDB (il principale partito della coalizione di governo), mettendo in guardia i suoi pari (in particolare il Presidente della Camera Federale Deputato Eduardo Cunha) sul fatto che il progetto di legge, ampiamente contestato dai lavoratori, passerà attraverso un lungo tour istituzionale per diventare legge.
Alla vigilia del 1 ° maggio, in una riunione con i ministri ed i rappresentanti sindacali di CUT, CSB, CTB, Força Sindical, NSCT, UGT e Contag, la presidente Dilma Rousseff ha avvertito che non parlerà alla radio e alla televisione, contrariamente alle abitudini dei governi PT, ed ha sbottato: «So che è urgente e necessario regolamentare il lavoro terziarizzato in Brasile, per la protezione e la sicurezza del lavoro e del salario minimo, e per gli impresari - perché una chiara legislazione in materia di terziarizzazione significa sicurezza per loro." A buon intenditor, poche parole.
La CUT finora sta puntando le sue fiches contro la terziarizzazione al Senato, cercando a tutti i costi di fermare la lotta dei lavoratori, come segno di fiducia verso borghesia e grande capitale.

Una politica di collaborazione di classe che mette il futuro dei lavoratori nelle mani di una delle istituzioni più reazionarie dello Stato borghese dimostra che la politica e la strategia del fronte popolare e di collaborazione di classe è per i lavoratori una strategia di sconfitte e di immobilismo di fronte alla borghesia ed alla sua politica di sfruttamento e contenimento delle masse e della classe operaia.
La sinistra di classe ha bisogno, più che mai, di organizzarsi, di mantenere la sua indipendenza politica e di prepararsi per le future crisi, che avanzano a passi da gigante. L'indipendenza delle organizzazioni dei lavoratori di fronte alle varie frazioni della borghesia in lotta è l'unica strada per il suo ulteriore sviluppo. L'organizzazione dei lavoratori, a partire da questo primo maggio, in un movimento di massa generalizzato di lotta contro la terzarizzazione, è il primo passo e la sola garanzia che i lavoratori saranno in grado di fermare il PL 4330.
Lo sciopero generale è l'unico modo per abbattere e annullare questo progetto criminale per le condizioni della classe operaia. Pertanto, è necessario unificare le lotte in corso e procedere verso una gigantesca sollevazione del proletariato contro la manovra del governo Dilma/PMDB/Levy.
Per un progetto che risponda alle esigenze più urgenti dei lavoratori della città e della campagna.


CHE I CAPITALISTI PAGHINO LA LORO CRISI, ABBASSO LA MANOVRA ROUSSEF/LEVY SULLA PELLE DEI LAVORATORI!
FINE DEL LAVORO TERZIARIZZATO IN OGNI PAESE!
REGOLARIZZAZIONE DEI LAVORATORI TERZIARIZZATI NELLE LE IMPRESE!
ABBASSO LA MEDIDA PROVISORIA 664 E LA 665
NO ALLE PRIVATIZZAZIONI
NAZIONALIZZAZIONI SOTTO CONTROLLO OPERAIO
NO AI TAGLI NELL' ISTRUZIONE, SALUTE ED EDILIZIA POPOLARE
ABBASSO LA REPRESSIONE STATALE E PARASTATALE
PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI E PER IL SOCIALISMO!

A cura della commissione internazionale PCL

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