Dalle sezioni del PCL
La metropolitana di Bologna è la truffa del secolo
Comunicato Stampa mcPCL Bologna
26 Giugno 2007
Ieri, in occasione del consiglio comunale che ha approvato il nuovo piano traffico di Bologna, una decina di attivisti del Partito Comunista dei Lavoratori ha inscenato una piccola protesta in aula contro la costruzione della metropolitana, aprendo uno striscione con su scritto: “Senza Metro si vive, senza servizi si muore”.
Mentre oggi tengono banco le discussioni su parcheggi a pagamento e Ztl quasi nessuno parla della vera truffa del secolo per la nostra città: la metropolitana.
La metropolitana è una truffa perché:
- il primo tratto che vorrebbero realizzare, tra la stazione e la fiera, è completamente inutile poiché esiste già il doppio binario elettrificato in superficie, con tanto di fermata Fs “Fiera”: basta metterci i treni sopra durante i grandi eventi fieristici;
- saranno pochissimi i bolognesi che quotidianamente utilizzerebbero la metro nella tratta stazione-fiera, a fronte di ciò i costi di gestione altissimi ricadrebbero probabilmente sulle casse comunali;
- per far lievitare i costi, a beneficio di chi realizzerà l’opera, si fa passare la metro sotto il centro storico, dove, grazie alla chiusura al traffico privato ed alla larghezza delle strade (via Indipendenza, Ugo Bassi, Rizzoli), sarebbe molto più economico un semplice tram;
- in tutta Europa c’è una sola città di 400.000 abitanti dotata di metropolitana;
- basterebbero risorse economiche molto più limitate per ammodernare e rendere pienamente fruibile la “linea di cintura” delle Fs che potrebbe benissimo funzionare come metropolitana di superficie con treni scadenzati ogni 12/14 minuti; collegando anche l’aeroporto alla stazione, rendendo inutile l’altro “grande affare” del People Mover;
- con People Mover, metropolitana, il finto tram Civis, filobus e bus, Bologna potrà vantare il record di sistemi di trasporto diversi e tra loro incompatibili, con la conseguenza di moltiplicare i costi di costruzione, gestione, manutenzione e personale.
I costi di questa truffa si aggirano sui 600 milioni di euro che, al solo beneficio di poche imprese private, andranno reperiti dalle casse dello Stato, della Regione Emilia-Romagna, di Comune e Provincia di Bologna.
A fronte di un intervento inutile di tale portata ribadiamo che le necessità a Bologna sono ben altre, ovvero il potenziamento dei servizi sociali: dagli asili nido alle scuole materne, dall’assistenza agli anziani ai servizi sanitari sul territorio, dalle politiche giovanili a quelle culturali, dalle case popolari ai servizi per gli studenti.