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OCCUPATA A VENEZIA CA' FARSETTI
I lavoratori comunali di Venezia occupano la sede del Comune
11 Febbraio 2015
La lotta dei lavoratori Comunali di Venezia si acutizza e oggi dopo l'assemblea decidono di occupare la sede del consiglio comunale, Ca Farsetti.
La sezione del PCL di venezie è oggi intervenuta in assemblea con il proprio volantino sostenendo la loro lotta
COMUNE DI VENEZIA FERMIAMO LA CATASTROFE
Sosteniamo l'occupazione di Cà Farsetti
Venezia si ritrova sull'orlo del collasso economico.Il tentativo di far quadrare i conti rispettando il patto di stabilità imposto dal governo da parte del commissario Zappalorto si avvia al totale fallimento nonostante gli enormi tagli e le ultime tentate svendite di ciò che resta del patrimonio immobiliare pubblico (Villa Heriot in testa). I vari soggetti artefici di questi disastri ripongono ora nelle missioni a Roma la speranza di ottenere qualche modifica normativa per avere un minimo spazio di manovra, ma la loro azione è tutta orientata a salvaguardare dei parametri che nulla hanno a che fare con l'interesse delle lavoratrici e dei lavoratori della città. Questo nonostante negli ultimi anni, a Venezia, siano stati imposti tutti i possibili tipi di tributi (tassa di soggiorno, addizionali varie su diverse imposte e tasse) e tutti al più alto livello consentito. Nei mesi scorsi, i primi pesanti tagli hanno colpito i servizi sociali, le attività culturali, le politiche giovanili, lo sport e le condizioni dei lavoratori comunali. Ora si profila un nuovo violentissimo attacco, che rischia di ridurre definitivamente in ginocchio Venezia e far pagare i costi di questa crisi sempre alle fasce più deboli della società: lavoratori, disoccupati, giovani e pensionati. Non saranno gli intrallazzi nei palazzi romani o le suppliche al commissario a poter salvare davvero i lavoratori e le masse popolari di Venezia dal massacro sociale che si sta preparando. Solo una mobilitazione straordinaria di tutta la classe lavoratrice veneziana e delle masse popolari oppresse può cambiare le cose. Non c'è più nulla di cui discutere ad un tavolo di trattativa: è tempo che il tavolo venga rovesciato. E' tempo che, con la forza della mobilitazione sociale, si impongano la propria volontà ed i propri interessi. A tal fine il Partito Comunista dei Lavoratori propone questo primo piano d'azione, l'unico che può portare a risultati concreti, senza alcuna illusione su primarie truffaldine o programmi ingannevoli con cui si intenderebbe "far ripartire la città" in primavera dopo aver assistito in questi mesi ad un piano generale di massacro sociale e svendita di Venezia:
- Ripudio del debito del Comune verso le banche usuraie; no ai nuovi debiti in corso d'opera da parte del commissario.
- Rifiuto del pagamento della multa milionaria per lo sforamento del patto di stabilità e stop al processo di privatizzazione della città.
- Per l'elezione proporzionale e democratica dei Consigli Comunali; no all'elezione diretta del Sindaco, che nasconde una verticalizzazione del sistema; equiparazione dello stipendio di sindaco e assessori a quello di un operaio qualificato.
- No alla nomina dei Dirigenti degli Uffici comunali, sistema che ha favorito le lobby e la corruzione. Sostituzione, nel Comune e nelle società partecipate, della figura del dirigente con quella del Coordinatore di ufficio o servizio, eletto dai lavoratori e da loro sempre revocabile; no all'imbroglio della meritocrazia nella progressione salariale (strumento di ricatto e di divisione dei lavoratori).
- Abolizione di ogni concessione di servizi pubblici a privati, ripubblicizzazione dei servizi esternalizzati / privatizzati, in modo da liberare nuove risorse e bloccare favoritismi e clientele goduti dagli "amici" e dagli "amici degli amici" delle vecchie giunte.
- Stop alle spese per opere inutili (nuovo palazzo del cinema, ecc.)
Si tratta di proposte radicali quanto è radicale l'attacco che si sta preparando contro lavoratori, disoccupati, studenti e pensionati di questa città.
E' ora di dire basta! E' necessario impegnarsi da subito nella costruzione della forza che può imporre questo primo programma d'azione, attraverso la costituzione di comitati di lotta uniti in un coordinamento che punti, nell'immediato, a cacciare il commissario e, in prospettiva, ad un più ampio piano di gestione della città, inserito all'interno di un generale sovvertimento dei rapporti di produzione che elimini speculazione, devastazione ambientale e sfruttamento del lavoro.
Invitiamo tutti i dipendenti del Comune, le masse popolari e tutti i lavoratori degli altri comparti - dall'industra ai trasporti- a sostenere questa nuova e più elevata forma di lotta. Ormai non c'è più nulla da perdere: è giunto il momento di una mobilitazione generale e totale.
VIA IL COMMISSARIO E TUTTI I SERVI DEI CAPITALISTI!!! GOVERNINO I LAVORATORI!!!