Dalle sezioni del PCL
No ai licenziamenti in DEMA!
8 Febbraio 2015
Era il 15 maggio 2013 quando l’azienda Dema comunicava un piano di ristrutturazione aziendale con 50 licenziamenti. Ci risiamo!
L’entourage manageriale di questa multinazionale (Dema non è una piccola azienda, ha stabilimenti in diverse nazioni) ha nuovamente annunciato esuberi. Stavolta toccherebbe a 12 lavoratori dello stabilimento di Somma Vesuviana e 70 di Pomigliano, per un totale di 82 compagni buttati per strada senza neppure la mobilità.
La motivazione è, ancora una volta, la stessa: presunta crisi finanziaria e piano di ristrutturazione.
A luglio 2014, però, i padroni DEMA affermavano di aver concluso un accordo con la compagnia aerea BOEING in un articolo apparso su Il Mattino in quello stesso periodo.
A chi mentono, dunque: ai lavoratori o alla stampa?
Purtroppo il nostro partito non si era sbagliato. Sin dal 2013, non appena si aprì la vertenza in DEMA, c’impegnammo nel sostenere l’importante lotta dei lavoratori contro i licenziamenti. La mobilitazione operaia fu immediata e costrinse i padroni ad abbandonare il progetto di ristrutturazione.
Le burocrazie sindacali confederali provinciali e regionali, compresa la FIOM, però spensero quella importante lotta accettando di tornare a lavoro e firmando un accordo che si è rivelato una truffa che ha portato solo a rappresaglie e ricatti.
Come PCL avevamo sin da subito denunciato che quell’accordo non avrebbe scongiurato i licenziamenti, ma che anzi avrebbe rafforzato i padroni. Fu, infatti, colpito dalla rappresaglia il compagno Cristian Avino, RSU FIOM. A dimostrazione del totale asservimento delle dirigenze sindacali ai padroni, FIOM compresa, il fatto che non abbiamo promosso né un picchetto né uno sciopero veri per il reintegro di Avino.
I padroni DEMA utilizzano gli stessi ricatti di Marchionne alla FIAT. Si sentono forti del Jobs Act appena approvato dal governo PD a guida Renzi e tornano all’attacco. L’obiettivo dichiarato è licenziare e aumentare i ritmi di lavoro per chi resta, con minori diritti e minori tutele contrattuali.
Ma lottando possiamo vincere! Lo si è dimostrato nel maggio 2013!
Nessun posto di lavoro dev’essere toccato!
Nessun operaio deve perdere il salario che serve alla sopravvivenza sua e della sua famiglia!
Subito sciopero contro i licenziamenti!
Nazionalizzazione sotto il controllo operaio della DEMA!
Se i padroni DEMA non hanno i soldi per gestire l’azienda, allora che questa venga nazionalizzata e passata in Finmeccanica.
Costruiamo un comitato di sciopero trasversale a tutti i lavoratori, al di là della tessera sindacale di appartenenza, e scavalcando i tradimenti della burocrazia sindacale!
Solo la lotta paga e vince!
Napoli, 2/2/2015
PCL Campania
sezione di Napoli
Cellula Lavoro/Sindacato
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