Dalle sezioni del PCL

DA FI A PD NESSUNA NOVITA’

7 Gennaio 2015

Cambiare per non cambiare nulla: questo quanto è accaduto in Abruzzo, dopo che nell’ultima tornata elettorale D’Alfonso ha preso il posto del governatore uscente Gianni Chiodi. I tagli imposti da Chiodi tra cui quelli alla Sanità, portati avanti dall’ex direttore generale Varrassi che prese di mira l’Ospedale San Liberatore di Atri (nell’assordante silenzio del sindaco Astolfi…) con ridimensionamenti di reparti importanti, non sono stati affatto rivisti dal neo presidente D’Alfonso, nonostante in campagna elettorale il Partito che lo aveva fortemente sostenuto (in primis Monticelli) si fosse battuto contro il ridimensionamento del nosocomio atriano fino a farne una questione personale. Dopo i già noti restringimenti, mancava il colpo di grazia con la chiusura del punto nascite, senza che nessun politico si interessasse veramente al problema. Ancora più grave la protesta messa in piedi dai politici locali, i quali continuano a far finta di alzare la voce fino ad indire insieme al sindaco una occupazione della sala consigliare, occupazione durata un paio di ore (né più né meno di un momento di relax…). Il vero problema è che i cittadini stanno perdendo l’ospedale e sia il PD sia gli altri partiti non sono riusciti a farsi sentire nelle sedi opportune, nè a mettere in piedi una protesta autentica. Noi del PCL ci siamo fatti un’idea ben precisa di quando sta accadendo da anni ad Atri: la responsabilità di tutto ciò non va addebitata solo al centrodestra, ma anche all’attuale giunta regionale. E’ vero che la decisione di tagliare il punto nascita fu presa dall’allora giunta Chiodi, ma è altrettanto vero che D’Alfonso, dopo essersi impegnato in campagna elettorale, non ha fatto nulla per correggere l’errore della giunta uscente. Praticamente da destra a centro[sinistra] hanno governato tutti e nessuno ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità di interrompere la scellerata politica che colpisce solo ed esclusivamente il cittadino comune: quella dei tagli alla cosa pubblica ed in particolar modo ai servizi primari.

Ma ciò che inquieta è la finta protesta dei partiti che rappresentano o dovrebbero rappresentare i cittadini; noi abbiamo più volte lanciato una proposta per organizzare una manifestazione con occupazione permanente, un vero e proprio sit-it davanti al piazzale del San Liberatore. Ma nessuno ha raccolto l’invito o quantomeno nessuno ha provato ad organizzare tutto ciò. L’unica attività è stata quella di girovagare nelle varie sedi televisive locali: vedi la recente passerella televisiva prenatalizia del sindaco Astolfi, nella quale non si è solo limitato a promettere battaglia contro la chiusura del punto nascite, ma ha lanciato una serie di novità, dalla messa in opera di un parcheggio, alla realizzazione dei lavori stradali in via Fonte Canale. Dichiarazioni che ci fanno tornare in mente le promesse fatte non più di un anno fa, quando dichiarò che ci sarebbero state importanti novità, promessa mai mantenuta. Molto probabilmente qualche intervento sulla viabilità verrà portato a compimento, mentre appare improbabile la realizzazione di un un parcheggio megagalattico che, alla modica cifra di 2 milioni di euro, lascerà sicuramente (!) senza debiti le amministrazioni future. Premesso che la chiusura del punto nascite non è ancora definitivo, il PCL di Atri intende lanciare un appello al sindaco e ai vari politici locali e dei paesi interessati alla salvaguardia del nosocomio atriano: un’occupazione con sciopero della fame fino a quando D’Alfonso e colleghi non rispettino ciò che ha dichiarato in campagna elettorale, ma soprattutto non tengano conto che il reparto Ostetricia del San Liberatore ha raggiunto e superato i parametri fissati per salvaguardare il reparto, ovvero le 500 nascite annuali.

Partito Comunista dei Lavoratori - Circolo di Atri
Sandro Spada

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