Dalle sezioni del PCL
Rispondere colpo su colpo
Comunicato di solidarietà inviato alle sedi territoriali FIOM di Parma e Modena
29 Ottobre 2014
Dalle parole ai fatti: il bonapartista Renzi dopo aver dichiarato “ il governo non tratta coi sindacati” e ad aver accolto con colpevole silenzio le dichiarazioni sulla limitazione del diritto di sciopero fatta dal finanziere Serra ( fondo Algebris) alla Leopolda e aver di fatto deriso la manifestazione di sabato, oggi impugna il manganello e bastona operai che disperatamente scendono in piazza nel tentativo di difendere il proprio lavoro. E oramai chiaro ed evidente che all’ interno delle istituzioni democratiche si è instaurato un corso fortemente reazionario che attacca frontalmente i diritti dei lavoratori e aggredisce chi li difende. Altro che governo “amico del popolo” come recita lo spartito della Leopolda. Siamo in presenza di un corso politico che non esita a ricorrere alla forza per difendere l'ordine dello sfruttamento e dei licenziamenti contro i lavoratori e lo stesso sindacato: l'ordine difeso dal finanziere Serra e dai capitalisti rampanti della corte di Renzi, fra brindisi e champagne. E’ ora di rispondere, non è più tempo di opposizioni politiche tiepide e dal sapore di opportunismo! Quando si aggrediscono e bastonano i lavoratori, unica vera forza e ricchezza di un popolo, che lottano per difendere il proprio lavoro, la propria dignità, la dignità delle loro famiglie, si è già travalicato il confine della democrazia sfociando in un autoritarismo becero con una pericolosa e ben nota deriva totalitaria. Non si può più rimanere inermi, quasi indifferenti, è l’ appello che rivolgiamo ai compagni della FIOM. La nostra solidarietà con i compagni che hanno subito l’ aggressione a Roma si traduce in una richiesta chiara, inequivocabile e ferma: bisogna rispondere senza tentennamenti, senza debolezze ne va della dignità di una intera classe di lavoratori e delle generazioni future di lavoratori. Non siamo stati noi, non sono stati gli operai di Terni ne i sindacalisti FIOM ad alzare il livello dello scontro: chiedere tutele per il diritto al lavoro non è violenza è giustizia che non si può e non si deve negare. Negarlo a suon di manganelli condito con sarcasmo e affermazioni anti-democratiche non è giustizia è solo ed esclusivamente FASCISMO! Alziamo la testa e rispondiamo colpo su colpo: che la FIOM chiami all’appello tutti i lavoratori in solidarietà con i compagni di Terni, che si promuova senza indugi l’ occupazione delle acciaierie di Terni e di tutte le fabbriche a rischio occupazionale sull’ esempio della Titan Italia, che il Governo si assumi la responsabilità del Ministro degli Interni per aver usato indebita violenza sui lavoratori e si dimetta. Non si può rimanere indifferenti: reagiamo prima che sia indispensabile tornare a resistere.
PCL Parma sez. “Frida Kahlo”