Dalle sezioni del PCL
Difendiamo l'Articolo 18 contro l'attacco di Renzi e del PD
9 Ottobre 2014
Matteo Renzi ha dichiarato guerra ai lavoratori! Vuole legalizzare il licenziamento senza “giusta causa” abolendo l’articolo 18. Aumenta, così, la precarizzazione del lavoro e il ricatto in tutte le categorie del mondo del lavoro. Anche Marchionne lo appoggia!
Nessun partito nell’ambito istituzionale vi si oppone realmente, ma solo a chiacchiere.
Matteo Renzi ha dichiarato guerra ai lavoratori! Vuole legalizzare il licenziamento senza “giusta causa” abolendo l’articolo 18. Aumenta, così, la precarizzazione del lavoro e il ricatto in tutte le categorie del mondo del lavoro. Anche Marchionne lo appoggia!
Nessun partito nell’ambito istituzionale vi si oppone realmente, ma solo a chiacchiere.
L”’opposizione” di Civati e Vendola (Sel) è solo una bugia. Il primo afferma che bisogna inserire i “contratti a tutele crescenti” per non allargare il precariato, ma la verità è che anche le “tutele crescenti” non garantiscono il posto di lavoro. I padroni, infatti, finito il periodo senza tutele, ti licenziano e assumono un altro lavoratore sfruttandolo ugualmente senza Articolo 18 e senza diritti. Il secondo, invece, fino all’altro ieri diceva che Renzi era una “speranza per la sinistra”, adesso fa l’occhiolino a Civati, sperando di poter rafforzare il suo ruolo in Parlamento alla conquista di qualche comoda poltrona ministeriale futura, come già fatto in passato.
Il Movimento 5 Stelle, poiché sostenuto economicamente dai piccoli imprenditori, non prende ancora una decisione e la butta sul “creare lavoro” (come diceva anche Renzi, d’altronde). Anche agli imprenditori del M5S farebbe comodo poter ricattare i lavoratori col licenziamento senza giusta causa.
Dall’altra parte, dinanzi a tale attacco le dirigenze sindacali cosa fanno? Mentre CISL e UIL si inchinano al volere della Confindustria, la CGIL “apre al dialogo” e convoca solo una manifestazione per il 25 (di sabato!) e non proclama lo sciopero.
Cosa propone, invece, la FIOM? Fino a poco tempo fa Landini affermava che bisognava aspettare cosa avrebbe fatto il governo Renzi. Spesso ha provato a dialogare col Premier. Adesso il leader del più importante sindacato metalmeccanici propone di fare uno “sciopero a rovescio”, cioè, in sostanza, il contrario dello sciopero. Non propone una lotta vera contro il governo, ma dice ai suoi iscritti di andare a fare lavori socialmente utili per lo Stato. In parole povere Landini dice agli operai di regalare il proprio tempo di vita ai padroni col lavoro volontario. Una proposta assurda e folle, che non ha nulla a che vedere con la difesa dell’Articolo 18.
Quindi cosa fare? Il governo deve essere cacciato, ma per farlo bisognerà cominciare col cacciare chi ci fa l’occhiolino dentro il sindacato. Landini non serve agli operai! Va sfiduciato e sostituito. In questi quattro anni ha dimostrato che le sue strategie sono fallimentari. Ha fatto perdere una battaglia contro Marchionne, perché non ha voluto mai portarla veramente avanti, tranne che con le cause in tribunale. Ha preferito frequentare i salotti televisivi piuttosto che organizzare vere lotte. I compagni iscritti alla FIOM devono sconfiggere le burocrazie di Landini, che non fanno niente per i lavoratori e accettano ovunque accordi al ribasso (vd. vertenza Dema Spa, indotto Alenia). I sindacalisti della CISL e della UIL lavorano contro gli operai, stanno con Marchionne e Renzi e per questo vanno contestati e cacciati! Non devono avere diritto di decisione nelle assemblee.
Bisogna sostituire le attuali RSU con vere avanguardie operaie, con lavoratori combattivi riconosciuti dagli altri compagni come riferimenti. Lottare contro le burocrazie per poi aprire la strada all’unità di tutte le vertenze del mondo del lavoro per un VERO SCIOPERO GENERALE AD OLTRANZA CONTRO IL GOVERNO E CONTRO IL JOBS ACT!
La classe operaia solo con l’ORGANIZZAZIONE, in FIAT e in tutte le altre categorie del mondo del lavoro, potrà organizzarsi per:
- Difendere l’articolo 18
- Cancellare TUTTE LE LEGGI DI PRECARIZZAZIONE DEL LAVORO, a partire dal Decreto Poletti
- Ridurre l’orario di lavoro a parità di paga e distribuire il lavoro fra tutti
- Cancellare la legge Fornero sulle pensioni
- Istituire un salario minimo garantito per i disoccupati e per i giovani in cerca di prima occupazione
- Costruire, contro CISL, UIL, Camusso e Landini, un vero sindacato di classe, che metta in campo vere forme di lotta
Noi del Partito Comunista dei Lavoratori non abbiamo mai tradito. Non abbiamo mai partecipato a governi coi padroni e gli imprenditori, abbiamo lottato sempre in difesa della classe operaia e dei diritti. E’ per questo motivo che a testa alta conduciamo le nostre lotte dentro e fuori fabbrica. Dentro e fuori la CGIL, in autonomia e con proposte in difesa dei lavoratori, dei loro figli e delle masse povere del Paese, dichiarando apertamente che al governo dei banchieri e degli industriali vogliamo sostituire quello degli operai e delle masse lavoratrici!
Il PCL nasce e si costruisce proprio per questo: dare un Partito agli operai contro i partiti e la dittatura dei capitalisti e dei loro servi sciocchi!
Napoli, 10/10/2014
f.i.p.
www.pclavoratori.it
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